OLI 357: LIBRI – L’altra metà del libro

L’altra metà del libro, il festival di quelli che leggono“: questo è stato il titolo, suggestivo, della serie di eventi organizzati da Genova Palazzo Ducale e dal Centro Culturale Primo Levi, svoltisi tra venerdi 16 e domenica 18 novembre scorsi: incontri con scrittori (Daniel Pennac, Alberto Manguel, Ian McEwan per citarne solo alcuni), laboratori per le scuole, appuntamenti dedicati a bambini da 8 a 12 anni, concerti e proiezioni.
L’idea di fondo, recita il programma del festival, è “la partecipazione del lettore, nel dialogo con grandi autori”: proprio da questo spunto è partito l’incontro con lo scrittore spagnolo Javier Cercas (Soldati di Salamina, Il nuovo inquilino, Anatomia di un istante alcuni dei suoi romanzi pubblicati in Italia), per il quale “un libro è un mucchio di carta senza un lettore, è come una partitura che va interpretata, esistono tante Divine Commedie quanto ne sono i lettori”.

Javier Cercas con Bruno Arpaia

Si definisce uno scrittore con la bussola, non ha l’intero romanzo ben definito prima di iniziarne la scrittura, perché, dice citando Orhan Pamuk, “scrivere un libro è come scavare un pozzo con un ago”, in ogni romanzo sta nascosta una domanda, di cui viene cercata la risposta dall’inizio alla fine, ma l’essenza del romanzo consiste nel non dare una risposta precisa, qui sta il contributo di ogni lettore. Da questo la dimensione morale e politica della letteratura, un libro non è solo belle parole, non è solo un gioco ma, come disse Kafka, “un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi”.
Felice interludio tra gli incontri con gli autori, sullo schermo posto nella Sala del Maggior Consiglio, scorrono le splendide, poetiche immagini di The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore, cortometraggio di animazione vincitore del premio Oscar 2012. Se il programma del festival si concludeva con la frase: “Tre giorni che ricorderemo. E sarà bello esserci”, ora, con le immagini, le parole, i volti degli autori incontrati nella memoria, possiamo confermare: è stato bello esserci, speriamo di esserci anche i prossimi anni.
(Ivo Ruello – foto dell’autore)