Scuola. Schedati a 7 anni per il portfolio

Era calato negli ultimi mesi un tiepido silenzio fuori dalla scuola. Le iniziative, non firmare le pagelle dei bambini, procedure di iscrizione alla prima elementare che tutelassero i programmi esistenti prima della Moratti, erano scivolate nell’indifferenza dei più, maggiormente preoccupati per le troppe chiusure – ponte di Pasqua con week end elettorale (due settimane di sospensione didattica) – o per l’inaspettata nevicata.


Era tutto a posto. Nessun genitore occupava piazze costringendo politici svogliati a presenze stanche. Nemmeno il candidato alla Regione doveva preoccuparsi della scuola. Tutto a posto.
Ma recentemente alcuni genitori si accorgono che a partire dal 13 aprile i bambini di seconda e quarta elementare saranno sottoposti a test attitudinali validi per il portfolio personale. Il portfolio è, nella mente della Moratti, una scheda sulla quale viene indicato l’andamento scolastico di un allievo dalla prima elementare sino al liceo. E’ l’oggetto con il quale si affaccerà nel mondo del lavoro.
“Capisci! Il ministero ha mandato una circolare e tramite questi dell’I.N.Val.S.I (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema educativo) schederanno i bambini! Dicono che la prova è anonima, ma invece non è vero su ogni prova c’è un codice a barre di riconoscimento! Le prove sono uguali per tutti! E l’autonomia didattica…E se il bambino sbaglia? Tutto questo senza che sia presente la sua maestra! Saranno insegnanti di altre sezioni che ‘somministreranno’ il test! Il tutto in tre giorni…E nessuno ci ha avvisato per tempo! Io non li autorizzo! Li diffido!”
Anche se le cronache ignorano il caso, la protesta cresce. Segue laconico avviso sul diario nel quale la direzione didattica garantisce la segretezza delle prove.
“Non vedo dove sia il problema”, dichiara un direttore, “in questo paese nessuno è mai riuscito a controllare le capacità del corpo insegnante, nessuno è mai riuscito a comprendere il livello di apprendimento dei nostri bambini, e se questo ci permetterà di capire quanto sanno leggere, scrivere e far di conto in Italia ben venga! E’ un brutto test, con domande mediocri, ma è comunque un tentativo per capire il livello basso, medio o alto di una scuola…Sì, probabilmente attraverso queste prove si decideranno i finanziamenti da destinare ai singoli istituti, ma è da vedere, come è da vedere che vengano utilizzati per il portfolio dei singoli alunni…Ma poi anche se fosse, cosa importa! Davvero cambierà qualcosa? Nella loro vita farà differenza? Una diffida? Se la mandano la metto agli atti, ma la circolare dice che i test sono obbligatori!”
I siti www.cigilscuola.it, www.retescuole.it , www.invalsi.it , www.cobas-scuola.org raccontano ognuno la propria versione. I quaderni dei bimbi contengono la realtà, per chi vuole cercarla.
(Giulia Parodi)