Referendum/3. Google nella rete confessionale

Incrocio per la seconda o terza volta lo spot televisivo del governo che informa su uno dei quesiti referendari della legge 40. Si tratta di quello relativo alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni, e per la seconda o terza volta resto perplessa.


Mi pare che tutto quel fluire di liquidi azzurri e rosa, di forme che si compongono e scompongono, di scritte che si formano e si dissolvono mentre un voce di sottofondo parla di embrioni e cellule staminali comunichi che il referendum riguarda qualcosa di molto astratto e misterioso, difficilissimo da capire a fondo, ricerche non si sa bene finalizzate a cosa, roba da scienziati da cui è meglio stare alla larga.
In realtà sappiamo che questo quesito referendario riguarda in modo anche troppo diretto migliaia di persone malate – o che si ammaleranno – di patologie che possono trovare una speranza di soluzione proprio e specificamente in quel tipo di ricerca. Ma questo non viene detto. I termini Parkinson, Alzheimer, diabete non vengono pronunciati.
Penso che sia un dovere della informazione pubblica fornire a chi vota gli elementi per essere pienamente consapevole con chiarezza e concretezza delle conseguenze dei si e dei no che andrà a pronunciare, e penso che quello spot faccia tutt’altro. Così decido di approfondire un po’ la questione e tento una ricerca su internet per vedere se mi riesce di trovare da qualche parte anche gli spots sugli altri quesiti referendari.
Mi affido così a Google e digito speranzosamente “Legge 40 spots televisione”. Non trovo quello che cerco, in compenso faccio un interessante incontro: accanto alla solita sequenza di 10 links nella pagina, mi ritrovo sulla destra dello schermo la seguente finestra:
Collegamenti Sponsorizzati
Non votare il referendum
Difendi la legge 40. La vita
non può essere messa ai voti
www.comitatoscienzaevita.it
In rete, ed anche su Google, i collegamenti sponsorizzati non sono una novità, ma trovo impropria l’intrusione, mentre lavoro, di una pubblicità a pagamento su un tema che dovrebbe riguardare la coscienza civica, morale, e il pensiero. Prendo atto che il mio territorio ha subito un altro attacco, e me ne sento offesa. Ho torto?
(Paola Pierantoni)