Dubbi/2. Quel lungo silenzio del centrosinistra

Qualche settimana fa ho lanciato dalle colonne genovesi di “Repubblica” un invito a ridurre i costi della politica. Com’era prevedibile non ha risposto nessuno. Ma il silenzio del centrosinistra è, su questo tema, più irritante e brutto di quello dell’altra parte.


E’ da chi ha vinto le elezioni rivendicando un senso più forte e pulito delle istituzioni che ci aspetteremmo gesti significativi. Invece niente. Eppure la Regione dovrà trovare risorse per quel di più e di diverso che vorrebbe fare rispetto alla precedente gestione. Ad esempio, dovrà trovare i mezzi per sostenere (sperabilmente in modo critico e vigile, con strumenti propri e qualificati di controllo e verifica) la ricerca universitaria genovese a corto di mezzi. Come farà con i bilanci fortemente in rosso? Non è che ci diranno che non ci sono quattrini e che tutt’al più si potranno finanziare, che so, dieci assegni di studio (180.000 euro l’anno complessivi, più o meno il costo di un consigliere)?
Se non si vogliono reperire fondi dal taglio moralizzatore delle prebende consiliari e connesse, si potrebbe operare sulle tariffe autostradali, specie quelle dei carichi pesanti. Se si pensa che oltre 12.000 trasporti merci percorrono ogni giorno la sola autostrada di Ponente (e ancora non si è calcolato l’impatto della chiusura del Frejus), che più di 2.000 si limitano ad attraversarla verso o dall’estero, un modesto euro per transito produrrebbe una cifra in grado di incrementare il fondo di ricerca dell’Ateneo genovese in misura sensibilissima. Se poi si pensa che un tale fondo regionale potrebbe essere gestito da specialisti non locali, in una commissione magari presieduta da uno straniero, la cosa potrebbe risultare davvero virtuosa.
Almeno questo invito lo raccoglierà qualcuno?
(Vittorio Coletti)