TG regionali – Da Gerusalemme spiraglio sul buio della Campania

Alla tv guardo solo il satellite, SKY; per l’informazione. Posso scegliere tra qualche decina di canali, molti stranieri. Il difetto della parabola è che oscura le tv locali. Anche il TG della Liguria sul satellite non si vede; si vedono invece gli altri TG regionali. Dalla asciutta stringatezza piemontese sono passato alla levigata efficienza lombarda, alla bonomia opulenta della bassa emiliana fino alla machiavellica arguzia toscana. Per inciso. Che pietosa impressione di mestizia danno i cadenzati accenti dimessi, quasi stropicciati, che sono il marchio di fabbrica di chiunque vada in video al TG della Liguria!


Durante questo videotour italiano mi sono imbattuto nel TG della Campania. Per questo ve lo racconto. Si è incominciato parlando di morti, di gente ammazzata a pistolettate, per poi passare a un florilegio di rapine, e quindi di furti e agguati. La giornalista ha assunto col passare dei minuti una posa contrita e la voce le si è come velata mentre terrorizzata continuava dal tubo catodico a informarmi di una serie di schifezze inenarrabili, vite mal spese, promiscuità coatte e per questo più disperate, violenze su tutto e tutti. Anche le notizie, diciamo così, “buone” avevano un che di beffardo: l’inaugurazione della lapide per i morti di camorra, la nomina un qualche presidente di un qualche comitato interistituzionale contro la pedofilia, il taccheggio, il lavoro minorile…
A contatto con tutto lo sporco che la nostra beata moderna società produce mi sono sentito sprofondare; anche la giornalista stava quasi per piangere. Ma si trattiene e passa alla politica. Un prolungato pistolotto con tutti i politici possibili e immaginabili, dal consigliere di circoscrizione al vice presidente del consiglio regionale, colti mentre inaugurano mostrano fanno sorridono stringono mani, alzano braccia, firmano carte, sostano severi… Una parata di notabili dove nessuno ci fa una bella figura e non potrebbe essere diversamente. Penso che se non arriva una buona notizia la tv potrebbe esplodere. Si passa alla cultura e come un segno della provvidenza la notizia finalmente arriva: spesa per ultima – penso – prima di scavarsi la fossa. Il comune di Napoli, o forse la Regione Campania, finanziano un progetto interculturale a Gerusalemme, dice fiera la conduttrice. E ci conduce in questa scuola lontana dove da una parte si insegna agli alunni israeliani e dall’altra ai palestinesi che si incontrano durante le pause scolastiche. “I see, i see the peace”, esclama raggiante una motivatissima maestrina israeliana, “qui vedo davvero la pace…”.
Ho pensato che da tutto quell’uragano era arrivata un po’ di luce. Non so dire se una buona azione fatta fuori della porta di casa possa compensare quello che di brutto e infame avviene dietro quella stessa porta ma so, per certo, che tutti noi vorremmo che un po’ della pace di quel piccolo paradiso della scuola di Gerusalemme, ripresa dalla telecamere del tg della Campania, di quei volti di bambini che giocano assieme, potesse come la luce riverberarsi sul nostro agonizzante meridione.
(Elio Rosati)