Finanza creativa – Anche l’8 per mille lascia perplessi

Scrive Enzo Costa nel suo Lanternino (La Repubblica-Il Lavoro, 17/3/06). Itzcovich chiarisce ai lettori, su questo numero, il meccanismo e come la scelta del contribuente influisca sulla ripartizione , ciò che forse è stato fatto dalla stampa specializzata ma non da quella a grande tiratura.


“I tagli creativi di Tremonti hanno ridotto eccellenze culturali e scientifiche a poveri questuanti che si contendono le briciole.”
Ci si trova di fronte ad un nuovo marchingegno poco chiaro, elusivo. La delega al contribuente insospettisce per diverse ragioni: a) perché mal spiegata; b) per la guerra scatenata tra poveri, indotti a sostenere costi in pubblicità che potrebbero annullare, se non superare, gli introiti (vedi inserzioni a pagamento sui quotidiani locali del Carlo Felice, dell’Università ecc.); c) perché giustifica, agli occhi del legislatore, ulteriori tagli ai capitoli di spesa ricerca, cultura, assistenza.
Ma anche “l’otto per mille”, decima obbligatoria e preesistente, lascia perplessi in termini sia di imposizione (in quanto il carico fiscale nel nostro paese è già molto alto) che di utilizzo (perché spesso è accompagnato da una notevole mancanza di trasparenza).
Due esempi. Il disinvolto utilizzo da parte della diocesi napoletana, anni fa in attività non proprio evangeliche, che ha causato amarezza in molti fedeli e preferenza verso altre confessioni . Più recentemente la destinazione, a Genova, della quota destinata allo stato, per due anni consecutivi, e precisamente all’IST, in quanto ente pubblico, ma a favore di enti che non ne avevano titolo. Avrebbe dovuto servire al restauro del Forte Santa Tecla. II contributo del secondo anno, dopo il cambio ai vertici all’Istituto di ricerca, fu dirottato sul Comune per non “far perdere alla città un significativo contributo” (protocollo d’intesa Comune – Ist e delibera comunale 28/5/2001). Vedendo lo stato del manufatto viene più di un dubbio sull’efficace utilizzo di questi contributi.
Tutto il capitolo del “per mille” va rivisto eliminando false deleghe demagogiche e l’obbligatorietà di oblazioni che tali non dovrebbero essere.
(Vittorio Flick)