Polemiche – L’estate dei megayacht e quella del “Lavoro”

Repubblica 1° agosto 2006, titolo a piena pagina su sei colonne: “La super tassa svuota i porti, settore nautico a rischio. Insorge il popolo della nautica”. Comincia così il contributo della redazione genovese di Repubblica alle pagine nazionali del quotidiano. Oggetto: le barche superiori ai 14 metri a cui, il centro sinistra della regione Sardegna, ha deciso di aumentare, nel periodo tra giugno e settembre, la tassa di approdo.


Il popolo della nautica a cui nell’articolo ci si riferisce è quello dei costruttori, agenti marittimi e titolari dei porticcioli turistici. Che sostengono come la linea Soru stia travolgendo anche Liguria, Lazio e Toscana che i croceristi stanno abbandonando a favore di Corsica e Spagna.
A dare voce e ad assumere la difesa d’ufficio di questo “popolo della nautica” è un redattore del Lavoro che documenta la natura punitiva, antieconomica e stupidamente persecutoria del provvedimento di Soru, presidente della Regione Sardegna. Lo ha fatto con tanto di cartine geo e tabella statistica (molto addomesticata, in verità) con relativi confronti col passato. Una cosa che leggendo uno dice: beh, chissà quanto tempo ha passato in Sardegna per un lavoro così completo. Poi vede che in testa all’articolo manca – come invece si fa di consueto – il riferimento alla città dove l’articolo è stato prodotto (Foggia, Busto Arsizio, Olbia ecc.) e che le fonti utilizzate provengono tutte da un dossier prodotto dal consorzio “Rete Porti Sardegna” che organizza precisamente quelli che contestano il provvedimento. Ma come – si chiede il lettore – una inchiesta su una materia così scottante, e neppure una apertura all’altra campana, agli amministratori regionali, alle associazion e ambientaliste, ai commercianti…
La domanda devono essersela fatta anche quelli del nazionale di Repubblica che sono corsi ai ripari offrendo a Soru di dire la sua. Cosa che avviene, a caldo, nella parte bassa della stessa pagina con una intervista della redazione romana. Due giorni dopo (Repubblica 2 agosto 2006) Soru ha smentito le affermazioni del consorzio dando una rappresentazione convincente dell’incremento delle presenze turistiche nell’isola, degli approdi nei porti e degli arrivi negli aeroporti dell’isola. Ma la redazione genovese non demorde e il 10 agosto: “Effetto Soru, boom di megayacht nel porticciolo di Portofino”. La linea Soru – si legge – ha prodotto nei porticcioli del Tigullio un insolito affollamento. “I croceristi lasciano l’isola”.
Prima domanda: ve l’immaginate il porticciolo di Portofino già a tappo, che si riempie di megayacht?
Seconda domanda: quali interessi spingono il Lavoro ad attaccare la linea del presidente della Sardegna che ha avuto riconoscimenti significativi non solo nell’area del centro sinistra ma da associazioni locali di vari tipo, comprese molte che appartengono al mondo dello shipping? E specialmente cosa lo ha spinto a farlo in un modo così settario, ignorando la documentazione fornita da Soru e, invece, scodellando pari pari quella del consorzio Rete Porti Sardegna che non ha certo tra i suoi scopi statutari di migliorare la condizione dei sardi, della Sardegna e del turismo nazionale?
(Manlio Calegari)