Abbiamo ricevuto da un lettore un filmato che delineava la prossima fine della civiltà europea a causa della bassa natalità degli autoctoni a fronte della superiore natalità degli “islamici”.
Tonalità terroristica, assenza di qualunque consapevolezza storica e falsità belle e buone che qualcuno progetta, mette in confezione regalo, e diffonde con l’aiuto di singoli che in buona fede le adottano e contribuiscono a metterle in circolo.
Le preoccupazioni demografiche sulla “purezza” della razza o della cultura non sono nuove. Il problema è che a prestare attenzione a questa propaganda non sono in pochi, e non sono confinati tra i leghisti xenofobi di verde vestiti. C’è un convergere veramente preoccupante dell’informazione in questa direzione.
A servizio di questa visione astorica che cancella la realtà passata, presente e futura di un continuo mescolarsi di popoli, di una continua creazione di nuove realtà umane ha largo corso, appunto, la falsità di facile presa di un tasso di fertilità “islamico” diabolicamente superiore al “nostro”.
Autore: Redazione
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Informazione – La demografia ingannevole che viaggia sul web
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Diritti umani – Emergenza civiltà
A Cosenza, il prefetto emana un ordine di espulsione nei confronti di un gruppo di rom rumeni colpevoli di essere poveri e di sopravvivere in baracche. Stando a quanto scrive l’appello redatto dall’Associazione Sucar Drom, la motivazione del prefetto è: “perché i rom costituiscono una minaccia concreta, effettiva e grave all’incolumità pubblica.”
A Roma viene sgomberato il campo Casilino 900 con un plateale dispiegamento di forze mentre le ruspe passano sopra a tutto ciò che i rom non sono riusciti a portare con sè.
Sono appena tornato dal quartiere napoletano di Ponticelli dove 400 rom rumeni vivono confinati in un terreno tra rifiuti, topi, baracche con tetti in eternit e con un tasso di tubercolosi che sfiora l’80%; l’unica acqua che arriva è quella portata dal tubo di un privato cittadino e a sue spese. -
Migranti – Mimetismo e ghetti culturali
Capita di chiedere ad un genovese “ma come fai a dire che gli immigrati sono tutti delinquenti quando Mohammed è uno dei tuoi migliori amici?”, e di sentirsi rispondere: “Mohammad è bravo, ed è diverso dagli altri immigrati”.
Specularmente, chi arriva intuisce subito che per farsi accettare dagli italiani deve lanciare il messaggio di essere “diverso” dagli altri migranti, e che occorre pagare il prezzo di dissociarsi dalla propria cultura e religione d’origine. E’ esperienza comune, che nasce dalle chiacchiere e dai rapporti quotidiani, ma in una ricerca di qualche anno fa si ritrovano, nero su bianco, le stesse cose. Nel gennaio 2001 nel corso della iniziativa “Schegge di Nord Africa” la Cgil presentò tredici interviste a donne nord africane: al centro c’era il loro rapporto con la città e i suoi abitanti. Bene, in dodici su tredici si trovano fasi come: -
Cultura – Orsi e uomini, abitanti della Terra
Calcolando ad occhio, venerdì 6 novembre le persone che hanno partecipato al concerto “Uno stradivari per la luna” al Carlo Felice devono essere state poco meno di un migliaio. I biglietti andavano dai 10 ai 26 euro e il loro acquisto era finalizzato alla campagna di Animalsasia (http://www.animalsasia.org/) per il riscatto degli orsi imprigionati per l’estrazione della bile in Cina, Cambogia e Vietnam.
Mille persone o giù di lì non sono poche: un successo che ha più di un motivo.
Primo tra tutti l’enormità delle sofferenze inflitte a questi animali a fronte della futilità delle ragioni su cui si fonda questa pratica. -
Cinema – Un primo ministro tra catastrofi e risate
Sabato sera al Porto antico, sala cinematografica affollata di famiglie e adolescenti: si proietta 2012, film catastrofico con effetti speciali spettacolari e trama debolissima. Insieme ai miei nipoti assisto alle vicissitudini della famigliola che è la protagonista del film e che fugge da un continente all’altro scampando per miracolo a crolli e terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami, voragini che inghiottono intere città e placche continentali che collidono come giganteschi autoscontri.
I nostri sono diretti in Cina, dove i governi mondiali, informati per tempo della fine del mondo prossima ventura, hanno costruito gigantesche “arche” in grado di garantire la sopravvivenza della specie umana. -
Civiltà – Due volte genitori
Il regista Claudio Cipelletti racconta che alla proiezione romana di “Due volte genitori”, rivolta ai parlamentari, ne erano presenti solo quattro. Tra loro Paola Concia che, a fine film, è scoppiata in lacrime. “Piangeva la perdita di un padre e di una madre avvenuta prima di poter dir loro di essere lesbica.”
Circolo Zenzero, 25 novembre. La sala contiene a stento tutti i presenti. Ci si siede anche in terra. Nel documentario dell’AGEDO, l’esperienza di alcuni genitori di gay e lesbiche. Loro hanno saputo. -
Parole degli occhi – Vince l’amore
di Giorgio Bergami
Vince l’amore 
© foto: Giorgio
Bergami
21 novembre, il film ”La bocca del lupo” di Pietro Marcello e girato a Genova proclamato miglior film al Torino Film Festival 2009. L’anteprima nazionale si terrà a Genova giovedì 3 dicembre alle ore 21 presso la Sala SivoriLettere – Perché dico no al traforo della Val Fontanabuona
Come sapete ho condiviso le battaglie contro l’inceneritore e contro la rapina dell’acqua privatizzata a danno della Val Fontanabuona, ma non riesco proprio a condividere la mobilitazione per il traforo e cerco di spiegare perché:
– anzitutto quando si interviene pesantemente in un contesto ambientale di pregio come quello della Valfontanabuona non ci sono solo vantaggi ma riconoscibili danni ambientali irreversibili. Perché non è stata fatta una seria valutazione di impatto ambientale? A partire dalle nuove garanzie per la sicurezza dei tunnel lunghi richiesti dalla normativa, dopo i disastri che sono capitati nel recente passato. Una analisi geologica con un serio progetto e relativi costi per collocare lo smarino escludendo con carotaggi la presenza di amianto etc.;Lettere – Cronache dal centro storico
Da qualche mese un gruppo di ragazzi si vedono in una saletta sotto casa mia, in vico Morchi, vicino a via San Luca. I ragazzi ascoltano musica, forse suonano, bevono e fanno quelle cose che si fanno a 16/18 anni. Da un po’ di tempo hanno iniziato a orinare nel vicolo e a vomitare sul nostro portone. Oltre l’igiene la cosa che mi fa più arrabbiare è: c’è un orinatoio trenta metri più sotto (dai bidoni della spazzatura), sono ragazzi che se li riprendi si scusano e si vergognano quindi non è una deficienza culturale la loro, sanno che non si fa e a Castelletto o a Quarto, da dove probabilmente vengono, non si comporterebbero così, anzi. Ma perché allora in Centro Storico si sentono in diritto di comportarsi così? Rimpiango di non avere un fondo, magari con una prostituta 60enne, anche transessuale, sotto casa. Così ci penserebbe lei a insegnargli le buone maniere.
(Arianna Musso)Versante Ligure
MALE ACCOMPAGNATI
“Mai disgrazia fu da sola”:
giungon le sciagure a lotti?
Sono assurdi o fanno scuola
certi popolari motti?
Certo è che dietro a Scajola
sempre in video c’è Biasotti.

Enzo Costa
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Illustrazione di Aglaja
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