“Non è una maledizione, è solo un’ operazione che va fatta per bene… Finora per l’ Università è stato un fardello operosissimo. E’ assurdo che per problemi di inagibilità e sicurezza debbano essere rifatti i lavori nella parte già restaurata”. Così diceva a Repubblica, l’8 agosto 2008, il rettore appena eletto Giacomo Deferrari a proposito del recupero dell’Albergo dei Poveri. E due mesi dopo (Repubblica 27 ottobre) aggiungeva: “L’Albergo dei Poveri? Non è un peso per l’Università, ma una formidabile risorsa”.
Autore: Redazione
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Immigrati – La Questura ama i bambini
La Questura di Genova ama tanto i bambini (immigrati) che li vuole conoscere, di persona, uno per uno, anche se, magari, questa conoscenza comporta qualche disagio (per il bambino). Ma cosa non si farebbe per un caldo contatto umano…
Dunque questa è la storia di Hassna, cittadina marocchina regolarmente residente a Genova da più di cinque anni e quindi in condizione di poter richiedere la “carta di soggiorno” permanente. -
Albaro – Tra tsunami e restyling
Onda Anomala, che fortuna! Nello sconquasso che ha prodotto il tempo in questi giorni sulla costa genovese ci sarà qualcuno che gioisce: i fautori del Progetto Nuovo Lido in corso Italia. L’Imprenditore proponente domenica mattina 2 novembre, si aggirava con l’aria niente affatto costernata tra le macerie dello stabilimento, sbofonchiando al telefonino, sorridendo sotto i baffi. Chi avrà chiamato? Bertolaso forse, che dovendo venire in Liguria, con corsia preferenziale prenderà atto del disastro. Anche il Comune esaminerà d’urgenza il tutto? Si potrebbe ipotizzare di sì.
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Precariato – Volti e diritti sconosciuti di chi fa le notizie
28 ottobre, Teatro della Gioventù: un gruppo eterogeneo di giornalisti precari, tra i 20 ed i 40 anni, riuniti per un’occasione informale, la proiezione del docu-fiction “Non ancora” di Giada Campus. L’argomento è la vita grama dei precari, incarnata dalla vicenda di una giovane coppia, lei giornalista in cerca di affermazione, disposta anche a partire per il Libano per affrancarsi dalla meschinità del suo lavoro quotidiano, lui ricercatore universitario depresso, in attesa di un concorso che non arriva mai. L’assenza di prospettive sul piano lavorativo si ripercuote sulla vita privata, e la coppia finirà per sfaldarsi, schiacciata da delusioni e sconfitte quotidiane.
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Genova – Dentro le crisi ad occhi chiusi
Nell’ambito della Mostra “Ragazze di fabbrica – voci e volti di donne del Ponente dal dopoguerra ad oggi”, al Centro Civico di Cornigliano, si è parlato di società, crisi e mutamenti. L’occasione, la tavola rotonda organizzata il 29 ottobre, che ha avuto come relatori i sociologi Paolo Arvati e Giuliano Carlini, Elsa Weldeghiorgis, Rosalie Seck e Michela Tassistro. Il titolo, “La crisi della città industriale: lavoro, società e migrazioni”. Gli interventi hanno toccato il passato produttivo della città, il suo presente, le inquietudini rispetto alle prospettive future, con il leit motiv ricorrente di una città cieca nel riconoscere, una generazione dopo l’altra, il proprio presente.
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Festival della scienza – La “verità” secondo Galimberti
“Platone non ha un particolare risentimento nei confronti del corpo. Semplicemente non è un luogo idoneo per pensare un pensiero oggettivo”. E ancora: “Cosa fa un bambino con un pennarello? Scrive, succhia, o lo caccia in un occhio al fratello. Questo genera ansia, in un mondo dove tutto deve essere determinato, che vuol dire terminato in un significato. Per un folle la porta che indichiamo può significare l’accesso all’inferno. Per me è una semplice porta”. “Platone i poeti li mette fuori perché non tengono fede alla determinazione del linguaggio. E con loro i sacerdoti, i retori, i sofisti perché ottengono il consenso su base emotiva”.
Chi ancora crede che i genovesi se ne stiano acquattati a casa senza stimoli doveva essere a Palazzo ducale la sera del 30 ottobre. Il Maggior Consiglio è pieno persone. -
VERSANTE LIGURE
CAVALIERE PROFESSOREMa quali forze armate
a dare il de profundis!
La mia, rettificate,
era una lectio brevis:
“Riforme illuminate
mercé Bava Beccaris”.

“Mai parlato di sgombri:
io tratto solo pescicani”
Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://lanterninoenzocosta.blogspot.com
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://proveaglaja.blogspot.com
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Albaro – Progettualità urbanistica e politica
Sorridente, spolverino grigio perla, nuance tutt’una con la capigliatura, arriva la Sindaco, puntualissima all’hotel Rex di Boccadasse, mercoledi 22 ottobre, nove di sera. Tanta gente, gruppi sparsi, fans del Pd, che l’incontro ha organizzato e gli infiltrati, quelli dei comitati. L’argomento è spinoso, si parla di Progettualità Urbanistica in Albaro e dalla Politica ci si aspetta di essere rassicurati sulla quotidianità proprio in momenti incerti come questi.
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Moschea – La Costituzione va rispettata
Bene ha fatto il Sindaco di Genova ad assicurare alla Comunità musulmana la destinazione di un luogo dove costruire la moschea, visto il flop di quella che si doveva erigere a Cornigliano su un edificio comprato dalla comunità islamica e una volta accertata la trasparenza dei mezzi per innalzarla. Garantito infine che la sua costruzione non gravi sulle tasche dei genovesi, sensibili a questi eventi. Ma troppi “se” e troppi “ma” si sono sentiti di fronte a un diritto su cui non si dovrebbe neanche discutere.
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Informazione – L’immigrazione e “la Repubblica”
L’assemblea sull’immigrazione organizzata giovedì scorso, presso l’aula magna del Polo Didattico dell’Università di Genova, era presieduta dal giornalista di Repubblica Massimo Calandri. Un intervento ha voluto ricordare il ruolo negativo dei giornali, oltre che della politica, negli ultimi gravi sviluppi a livello sociale (aumento degli episodi di aggressione contro immigrati ed italiani neri) e legislativo (decreto sicurezza).
Calandri ha risposto alle critiche dicendo è sbagliato generalizzare, non tutti i giornali criminalizzano gli immigrati, ci sono giornali che non lo fanno, ad esempio, Repubblica. La generalizzazione è certamente una componente fondamentale del razzismo. Quando un rom compie uno stupro non si può generalizzare dicendo che tutti i rom sono stupratori e allo stesso modo quando un vigile picchia un giovane immigrato a Parma non si può dire che tutti i vigili di Parma sono razzisti. Ha ragione, dunque, Calandri quando dice che non si può generalizzare e dire che tutti i giornali criminalizzano gli immigrati. Ma la Repubblica è uno di questi?