I sogni battono la crisi, titola il Secolo XIX del 12 Ottobre. Il montepremi del Superenalotto lievita e così il numero delle giocate, all’inseguimento del sogno di vincere tutto e levarsi gioiosamente in alto, sopra l’urgenza gretta e quotidiana. Non è solo il miraggio del Superernalotto ad attirare schiere di speranzosi: dall’inizio del 2008, si legge di seguito, nella provincia di Genova sono stati acquistati 15 milioni di Gratta e Vinci, più di 25 milioni le giocate al lotto, quasi 20 milioni di euro spesi tra Superenalotto e Superstar; mentre i giornali ricordano ossessivamente la crisi, la ricetta per sopravvivere di chi magari non ha titoli in borsa scivola monetina dopo monetina nelle feritoie delle slot machine.
Autore: Redazione
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Sorpresa
I fatti di cronaca di questi giorni non devono spaventarci ma farci riflettere su come stia cambiando la società italiana. Mi chiedo quale sia il futuro della seconda e terza generazione, ovvero dei figli di immigrati che si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani e sono orgogliosi di sentirsi tali.
Ma gli episodi di Milano, Roma, Caserta e Novara portano alla luce una tensione ormai giunta al limite. Sono mesi, se non anni, che sento parlare di integrazione degli “immigrati onesti” e dell’unanime condanna dei crimini che hanno come protagonisti cittadini stranieri. Tante parole al vento ma nessun piano concreto. -
L’ingorgo: l’Ufficio cartelle esattoriali e la stampante multifunzione
Ufficio delle Cartelle Esattoriali del Comune di Genova a San Benigno. La ricchezza dell’aspetto esteriore del “Matitone” cozza un pò con la povertà degli interni, abbandonati alle pulizie in outsourcing. Coda già alle 8 del mattino. Dopo più di un’ora di attesa entro e scopro che ci sono quattro impiegati per una coda di circa venti persone, mi faccio rapidamente i conti, diciamo cinque minuti per pratica, sono 12 pratiche all’ora, 48 per i quattro impiegati. Ma non è così. Perché?
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Università: risposta a “Considerazioni di una precaria”
Le considerazioni piene di preoccupazione e di amarezza dell’impiegata universitaria precaria sono più che legittime e condivisibili. Discutibili e poco opportune, e, per quanto mi riguarda, piuttosto ingenerose e per niente rispondenti alla realtà mi sono sembrate invece le sue considerazioni sul comportamento e sul ruolo avuto su questi problemi dai docenti che lei ha visto intervenire nella manifestazioni di sostegno alla lotta dei precari (credo si riferisse soprattutto all’assemblea svoltasi nell’aula M della facoltà di Lettere martedì scorso). Mi sembra inconfutabile invece che i docenti che anch’io ho sentito intervenire nella stessa assemblea e che ho potuto vedere all’opera per diversi anni si siano sempre impegnati a tutti i livelli con continuità e con coerenza per combattere un’organizzazione del lavoro basata sul precariato. Non credo che questi problemi si possano risolvere se si scelgono come bersaglio della propria legittima delusi one persone che non hanno nessun tipo di responsabilità al riguardo (anzi…) e che, se erano presenti e sono intervenuti nell’assemblea in questione, lo hanno fatto sicuramente per offrire un corretto e partecipato sostegno ad una legittima rivendicazione: sparare sulla Croce Rosa è molto facile, ma i bersagli sono ben altri e contro quelli bisogna far convergere tutte le forze disponibili.
(Francesco Surdich, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia) -
VERSANTE LIGURE
FUGA PER LA TISANAIl nodo è aggrovigliato
e va sciolto da te
che sei inadeguato?
Un bel rimedio c’è:
vai con volo di Stato
a un Centro Méssegué.

Coda allo sportello
Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://lanterninoenzocosta.blogspot.com
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://proveaglaja.blogspot.com
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Blog – “Trenette e mattoni”: oltre i confini della rete
Pur essendo on-line da pochi giorni, dimostra già una notevole vitalità “Trenette e mattoni” (http://preve.blogautore.repubblica.it/), il nuovo blog di Marco Preve, coautore insieme a Ferruccio Sansa di “Il partito del Cemento” libro-denuncia uscito la scorsa estate. Il blog, raggiungibile attraverso le pagine di genova.repubblica.it, approfondisce i temi della tutela del paesaggio e della cementificazione selvaggia del nostro territorio.
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Precari – 87 mila insegnanti in meno per migliorare la scuola
87 mila tagli nella scuola pubblica nei prossimi tre anni secondo il piano Gelmini che dovrebbero riguardare esclusivamente docenti con contratto a tempo determinato, attraverso l’utilizzo di diversi strumenti: aumento del rapporto alunni/classe, anticipo delle iscrizioni nelle sez. primavera per la scuola dell’infanzia, maestro unico per tutti per 24 ore settimanali nella primaria, tagli orari nella secondaria di primo e secondo grado (Il Sole 24 Ore, 25 settembre).
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Università – Il pane per la ricerca
Estratto da Guido Barbujani (Domenica del Sole 24 Ore, 28 settembre 2008)(*)
Da qui al 2012 il taglio delle risorse scoraggerà gli studiosi più meritevoli e accelererà il declino del nostro Paese
È frustrante parlare dello stato di abbandono in cui versano Università e ricerca nel nostro Paese. Le cifre sono grottesche, nessuno ci fa più caso. Tanto per dirne una: per i diritti degli highlights della serie A, la Rai ha speso più di quanto nel 2008 l’Italia ha investito nella ricerca di base, i cosiddetti progetti Prin. -
Giustizia – Il Csm indaga su Sansa; l’Anm si difende
Martedì 30 settembre. La sezione ligure dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) ha convocato un’assemblea aperta per discutere sulla sempre più grave situazione in cui versa la giustizia. Tra gli invitati ad intervenire Claudio Castelli (già al ministero della Giustizia del governo Prodi), Pierfranco Pellizzetti (collaboratore di Micromega e del Secolo XIX), Stefano Savi (presidente dell’Ordine degli avvocati di Genova) e Adriano Sansa (presidente del Tribunale dei minori di Genova e ex sindaco).
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Informazione – La rapina del Secolo

Se il cittadino ha bisogno di sicurezza, cosa di meglio di uno scoop con l’immagine del rapinatore in una lettiga, acciuffato di fresco dai carabinieri di Sarzana e ammanettato? Secolo XIX, 17 settembre: “A tu per tu col rapinatore – Dammi il cellulare, chiamo casa”, di Silva Collecchia.
E poiché il codice deontologico stabilisce che il giornalista “non riprende, né produce immagini e foto di persone in stato di detenzione senza il consenso dell’interessato e non può presentare le persone con ferri o manette ai polsi”, il quotidiano ha optato per la pubblicazione della foto dell’arrestato oscurando le manette e lasciando il volto riconoscibile. No, non è un errore.