Scommesse – La crisi che ingrassa gli imbonitori di sogni

I sogni battono la crisi, titola il Secolo XIX del 12 Ottobre. Il montepremi del Superenalotto lievita e così il numero delle giocate, all’inseguimento del sogno di vincere tutto e levarsi gioiosamente in alto, sopra l’urgenza gretta e quotidiana. Non è solo il miraggio del Superernalotto ad attirare schiere di speranzosi: dall’inizio del 2008, si legge di seguito, nella provincia di Genova sono stati acquistati 15 milioni di Gratta e Vinci, più di 25 milioni le giocate al lotto, quasi 20 milioni di euro spesi tra Superenalotto e Superstar; mentre i giornali ricordano ossessivamente la crisi, la ricetta per sopravvivere di chi magari non ha titoli in borsa scivola monetina dopo monetina nelle feritoie delle slot machine.


Lo sdoganamento del gioco d’azzardo è avvenuto però, in modo eclatante, nello spazio fisico. Chi non ha notato, per ogni zona della città ed ancor più in quelle disagiate, la diffusione capillare di punti scommesse? Eurobet, Ladbrokes, Merkurwin, Bwin, Youbet ecc..hanno colonizzato i quartieri, con insegne vistose e vetri più o meno discretamente oscurati: letteralmente esplosi un questi ultimi mesi in conseguenza del Decreto Bersani 2006, che liberalizzava il settore scommesse ed istituiva un bando per l’assegnazione delle licenze, da rendere operative entro la fine del 2008.
La presenza di punti scommesse uno vicino all’altro non è considerata dalle agenzie come un ostacolo, anzi. Lo scopo comune è moltiplicarsi e creare la familiarità al gioco d’azzardo, sdoganare l’ambiente da una fama di vizio e perdizione, rendere ogni locale “Un luogo dove andare la domenica con la fidanzata”, come affermava in un incontro pubblico un dirigente di un’agenzia scommesse.
Ogni punto scommessa è aperto in genere dalla mattina a tarda notte, tutti i giorni dell’anno, impiega due o tre persone e sta creando un vasto mercato del lavoro, il cui futuro è, neanche a dirlo, aleatorio, e dipenderà dall’essere stati capaci di creare un nuovo bisogno, senza che si avverta qualsiasi scrupolo etico sulla diffusione e pericolosità delle dipendenze da gioco d’azzardo.
Certo, a giudicare dal massiccio investimento il settore sembra prosperare, come se se ne stesse appollaiato in alto, in cima alla piramide sociale. In attesa di volteggiare sulle carcasse.
(Eleana Marullo)