Autore: Redazione

  • Area di servizio – Il Servizio sanitario e il carcere

    E’ uscito un nuovo numero del giornale edito all’interno del Carcere di Genova Marassi “Area di Servizio-Carcere e territorio”. Il tema affrontato parte dalla sanità: a seguito del passaggio della medicina penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale, e quindi alle singole Regioni, i detenuti della redazione cercano di fare il punto su carenze e punti di forza dei servizi sanitari offerti, cercando di capire se sia veramente possibile una “uguaglianza di trattamento”, richiamata dalla stessa Costituzione, per il cittadino libero e il recluso, e confrontandosi con la Regione Liguria su come verrà affrontato questo passaggio. I detenuti della redazione inoltre, stanchi di apparire sui giornali in occasione della solita rivolta o del ciclico allarme “sovraffollamento” stanno poi cercando di instaurare un dialogo con i propri lettori e con i cittadini genovesi interessati, attraverso un reciproco scambio di domande e risposte: può essere una buona occasione per capire un po’ meglio come funzioni la vita dentro le mura di un carcere, e porre liberamente le proprie domande. Chi fosse interessato a riceverne una copia può richiederla alla mail: areadiservizio_2008@libero.it
    (Maria Cecilia Averrame)

  • Rassegna cinematografica: I diritti di tutti

    Quest’anno non ricorrono soltanto i quarant’anni della rivoluzione studentesca o della primavera di Praga. Sono infatti 60 tondi gli anni di vita della Costituzione della Repubblica italiana. L’1 gennaio 1948 diventava legge quel grande patto laico, tra cattolici, liberali, socialisti, nato dalle ceneri della guerra e garante da allora d’un sufficiente grado di concordia e di benessere.
    Pochi mesi dopo, il 10 dicembre, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottava la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, prima pietra di quel sistema di leggi internazionali che ha assicurato, almeno ai paesi dell’Occidente, un periodo senza guerre che non ha precedenti nella storia dell’umanità.
    L’Associazione Nazionale Magistrati ed il Comitato per lo Stato di diritto dedicano perciò a questi eventi la settima rassegna di film “I diritti di tutti”.

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  • VERSANTE LIGURE


    ALLUCINAZIONI LETALI
    (EPITAFFIO DI ALBERT HOFMANN)

    IFini post-Bertinotti
    Silvio neo-Sarkozy
    a Roma andò Biasotti
    Scajola era già lì:
    morì fra i propri effetti
    (scoprì l’Lsd).




    L(eghista) S(olleva) D(ito)

  • Cornigliano – Riva, il bambino e le banchine

    Corriere Mercantile, 1° maggio 2008: “Tradire i patti vuol dire ridiscutere l’accordo sulle banchine”. Il sindaco Marta Vincenzi e l’assessore Mario Margini, mandano un messaggio chiaro all’indirizzo di Riva. La frase mette il dito sulla piaga di un conflitto sempre più incandescente che si trascina ormai da troppo tempo. Ha anche il merito di sostituire la logora formula finora utilizzata per cui “l’accordo di programma si regge su investimenti, occupazione e aree concesse e se varia una delle voci, automaticamente devono variare le altre”. Di fronte a investimenti che sono al di sotto di quelli effettivamente preventivati, quali sono le variazioni richieste da Riva? Un quarto anno di Cassa integrazione straordinaria per 650 persone e un organico più ridotto a regime. Va da sé che le aree concesse in cambio (più di un milione di metri quadri) non si toccano. Soprattutto quelle che riguardano le banchine.

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  • Informazione – In quale paese viviamo?

    Avrà ragione Beppe Grillo che lo scorso 25 aprile, a Torino, al V2 Day, ha attaccato l’informazione – televisione, quotidiani, giornalisti – accusandoli di essere al servizio dei potenti? “L’otto settembre (ndr, data del primo V day) – ha detto Grillo – l’informazione, che aveva del tutto ignorato il V day, è stata la prima ad attaccarlo. Il potere ha capito che il gioco gli veniva sottratto dalle mani. Il cittadino informato non è controllabile dal potere. E il potere vive grazie al controllo dei media. Le banche, la Confindustria, Mediaset e i Partiti usano le televisioni e i giornali per fare propaganda, assumono i direttori dei giornali come fossero addetti dell’ufficio stampa. I politici senza gli studi televisivi ritornerebbero al nulla dal quale provengono… Questo – ha proseguito Grillo – è un Paese che non sa nulla di sé stesso. Nulla sulla morte di Borsellino, sull’Italicus, su Ustica, su Piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, sulle bom be di Brescia, su Aldo Moro. Non sa nulla sulla sua vera realtà economica e su un debito pubblico di 1630 miliardi di euro che ci sta trascinando a fondo, all’Argentina. Un Paese cieco sulle cause delle stragi sul lavoro, sul precariato, sulla cementificazione, sugli inceneritori, sul Sud consegnato alle mafie”. La conclusione di Grillo è che contro una informazione corrotta – l’infezione che ogni giorno aggrava la vita del nostro paese – ce la può fare solo il desiderio di libertà e di verità dei cittadini, e la Rete che li collega l’uno all’altro, liberamente.

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  • Privacy & C – Due pesi, due misure

    Leggo su Repubblica.it che l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito i dati relativi alle dichiarazioni fiscali degli italiani per l’anno 2005. Solo per poche ore però, perché il Garante della Privacy ha chiesto all’Agenzia stessa di interrompere il servizio, sono certo con grande soddisfazione degli webmaster che saranno impazziti per l’eccesso di accessi: il che significa naturalmente anche il blocco di altri servizi essenziali di un ministero, ma di questo nessuno ha parlato.
    Mezza Italia si indegna che siano pubblicati i redditi dichiarati perché non si vuole far sapere quanto si guadagna. L’altra metà urla alla censura e incalza che i dati sono pubblici e tali devono restare, anche su internet.

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  • Dopo elezioni/1 – Monteleone: essere o non essere

    Così il saltafossi Monteleone ha dovuto disfare la valigia per Roma e tornarsene con lo zainetto in Regione. Ora che davvero tutti l’hanno messo nell’angolo fa quasi tenerezza. Ma non è questo il problema, se mai quello che farà ora in Regione, sotto quale bandiera navigherà, quella dei margheriti (Veltroni) da cui proveniva o quella di Casini a cui è inutilmente approdato? E ai suoi elettori che cosa andrà a raccontare? Una crisi di identità? Perché è anche questo il punto: del proprio comportamento in politica, ai propri elettori, traditi per la speranza di un poltrona un po’ più sostenuta, una spiegazione dovrà pur darla. Infine che farà Burlando? Lo reintegrerà nella carica che aveva prima, lo considererà parte della maggioranza o lui stesso sceglierà l’opposizione? Quest’ultima solo mi sembra l’unica via praticabile. Interrogativi comunque curiosi cui curiosamente i giornali cittadini non danno risposta. I Liguri possono attendere.
    (Giovanni Meriana)

  • Dopo elezioni/2 – Maggiani e l’invito ai dirigenti del Pd

    Secolo XIX 4 maggio. In “La domenica di Maggiani. Signori del Pd, sparite prima di essere tolti di mezzo” l’invito dell’autore – riproposto dopo sette anni dall’inizio della sua collaborazione con il quotidiano – ai dirigenti del Pd è di farsi da parte, con l’onore delle armi, salvando la faccia.
    “Si sono dissolti, si stanno dissolvendo, finiranno per dissolversi, disonorevolmente, perché c’è un’enorme differenza tra il decidere sparire ed essere tolti di mezzo”, scrive Maggiani. Poi accenna alla “presenza” e citando Luigi Giussiani scrive: “La gente non parte dai discorsi, ma è colpita da una presenza” che è “azione che testimonia, è profezia che induce all’empatia, è materia tutt’uno con la parola”. Nel finale afferma: “Oggi non riconosco una sola presenza tra le immagini e le parole che si alzano dai podi e dagli scranni. E tutti noi, individui variamente uniti in comunità, sappiamo riconoscere una “presenza”, e quando la incontreremo potremo tornare a pensare che una parte della storia appartiene ancora a chi la intende costruire in forma progressiva”.

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  • Il Papa a Genova: un nuova caso Sapienza?

    In relazione alla prossima visita del Papa alcuni giornali hanno diffuso notizie riguardanti iniziative promosse da centro sociali, associazioni e gruppi politici locali. Hanno fatto anche confusione evocando, a proposito dell’intervento di alcuni docenti dell’Università di Genova, il “rischio di un nuovo caso Sapienza”. La lettera del prof. Gibelli è un’opportuna precisazione.
    Un gruppo di studenti ha chiesto a me e ad altri colleghi di appoggiare la loro richiesta di uno spazio universitario nel quale tenere, in concomitanza con la visita del Papa a Genova, una libera discussione sul ruolo attuale della Chiesa cattolica e sulla difesa della laicità dello stato. Una richiesta sacrosanta (se non si discute liberamente e laicamente all’università, allora dove?) che ho approvato con un breve messaggio, anticipando che per ragioni personali molto probabilmente non avrei potuto prendere parte a tali discussioni. Tutto qua. Ho appreso successivamente di documenti più ampi e di proposte di cortei di contestazione. Non importa che approvi o disapprovi tutto questo: semplicemente non l’ho sottoscritto.

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  • VERSANTE LIGURE


    CITTA’ BARRICATA

    Indosso un antifurto
    così fronteggio l’Unno
    Rom? Il bazooka porto
    così riduco il danno:
    addio, per Roma parto
    (con guida Alemanno).



    Revisionismo cinefilo