Categoria: Politica

  • Cassa continua – E’ arrivata la nuova Tia che la Tarsu spazza via

    “Sono uno dei famosi indecisi – non so se votare secondo paura o secondo disperazione”. Così dice uno storico omino di Altan (Espresso, 23 febbraio) e riflette bene lo stato di animo di molti cittadini che vivono con imbarazzo la politica dei vertici di fare il bello e cattivo tempo.

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  • Stile politico – L’appello agli elettori dell’ex governatore

    La cronaca politica locale è stata movimentata, anche se in misura ben più modesta rispetto a quella nazionale: dimissione dell’ennesimo ministro – vittoria ai punti di Diliberto nei confronto televisivo con Berlusconi – ancora un avviso di garanzia al Primo Ministro ed uno al segretario del CDU – per concludersi con una sceneggiata televisiva tra un Premier insofferente e bollito ed una giornalista incalzante e petulante.

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  • 8 Marzo – Chi ha raccolto il testimone

    Gli articoli di stampa dell’8 marzo di questo anno hanno parlato in anticipo, annunciando appuntamenti ed iniziative. Così questo momento di passaggio è stato vissuto da chi c’era, ma non è stato raccontato. A prima vista, niente di speciale: in un giorno ancora freddissimo nell’atrio di Palazzo Ducale una piccola mostra su pannelli, qualche banchetto, capannelli di donne infreddolite. Ogni tanto brevi interventi intervallati dal canto di una bravissima soprano, e alle 17, in una sala interna, un dibattito pubblico.

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  • Marketing – “Avanti miei prodi”, non solo figurine

    Celo. Manchi. Celo, celo, celo, manchi! Quand’era? Alle elementari: fuori dalla scuola, a ricreazione, e di nascosto, sotto i banchi. Alcuni arrivavano con mazzi enormi, acquisendo prestigio. I più generosi ne regalavano alcune, facendo scivolare le più preziose nelle tasche, come un bottino da nascondere. Il gioco stava nello scambio, nelle nuove relazioni, nell’acquisto dell’unico pacchetto a settimana. Il gioco consentiva ai più piccoli di avvicinare i grandi, permetteva di fare nuove amicizie e metteva a rischio quelle vecchie. Il fotogramma di un’infanzia. La maggioranza degli album venivano dimenticati nelle librerie, completati a metà. Pezzettini di passato dai quali l’Ulivo ha attinto per la campagna politica del suo candidato.

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  • 8 Marzo – Da festeggiar c’è poco mie care amiche

    Niente otto marzo. No ai locali che improvvisano spogliarelli di uomini. No alla libera uscita solo perché quel giorno ci autorizza a farlo. No alla mimosa. No ai dibattiti. A quel paese il ministero delle pari opportunità. Basta! La realtà nuda e cruda è che abbiamo perso. C’è qualcosa da festeggiare?

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  • RAI & SSN – Chi può mettere un freno ai padroni dei partiti?

    Sono rimasto impressionato dalla frase conclusiva del corsivo di Paolo Lingua sul “Repubblica-Lavoro” di venerdì scorso (3 marzo): “Non ci sono più buoni e cattivi, ma solo piccoli mascalzoni furbastri”. Il riferimento è ai partiti, di destra come di sinistra. L’articolo era intitolato “L’utero in affitto dei partiti. I nuovi mostri elettorali”.

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  • 9 Aprile – Se il candidato scende col paracadute

    La pessima legge elettorale “ad personam”, che rischia di rendere ingovernabile il paese per nascondere una sconfitta elettorale annunciata, ha almeno un vantaggio per la Liguria. Solleva l’elettore da una difficile scelta tra candidati in cui è molto difficile riconoscersi e ancor più delegare la propria rappresentanza in Parlamento.

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  • Regione – La politica si salva con la clonazione?

    A leggere la newsletter della Regione Liguria ((http://www.regione.liguria.it/newsletter.asp) vengono spontanee due osservazioni. Ottima l’iniziativa della Regione di informare i cittadini sul come e quanto si chiede loro di pagare. Il testo della newsletter rimanda infatti a una ben articolata sezione del sito regionale dove si possono trovare tutte le indicazioni relative a variazioni, agevolazioni e nuove imposte della finanziaria regionale su Irap, addizionale Ire, tassa sul diritto allo studio universitario, imposta sulla benzina per quanto riguarda il 2006; e bollo auto e tassa sulle concessioni regionali per quanto riguarda il 2007.

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  • Pessimismo – Difficile battere la cultura di B.

    Un recente articolo di Marco Travaglio sulla Unità si conclude con la frase: “Comunque vadano le elezioni, almeno culturalmente Berlusconi ha già vinto”. Nel caso specifico lo spunto per questa amara conclusione viene a Travaglio dalle incertezze ed ambiguità della reazione dimostrata da vari leader del centro sinistra (Bertinotti, Gavino Angius, Mastella, Dario Franceschini) a proposito dell’episodio della corruzione dell’avvocato David Mills da parte di Berlusconi.

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  • Società – Il dialogo che non c’e’ tra giovani e politica

    Scrive del deserto giovanile Vittorio Coletti su Repubblica-Il Lavoro del 14 febbraio.
    Scrive della sua università frequentata da giovani che “sui treni parlano del loro gatto e sentenziano che tutto è nero e noioso, brutto e sporco, destra e sinistra sono ugualmente nefaste e meritevoli dello stesso scavolato disprezzo.” Giovani che leggono il giornale sportivo o al massimo quello distribuito gratuitamente in strada. Ragazzi che di politica non si interessano più a parte quelli di lotta comunista ai quali “i loro coetanei riservano la stessa cortese considerazione prestata ai testimoni di Geova”. Una schiera consistente di indifferenti in una società che cresce senza il loro apporto.

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