Col vento di revisionismo storico che tira, non stupisce più di tanto che anche il Tg3 regionale tradisca segni di adeguamento, più meno consapevole. Eloquente al riguardo è il servizio mandato in onda lunedì 5, a tre giorni dall’8 marzo, per sapere dalla “gente”, non solo di strada, se abbia ancora un senso, oggi, al punto in cui siamo, la festa della donna. Tra breve sarà posta analoga domanda per il 25 aprile e per 1° maggio, date ormai venute a noia a molti cosiddetti rinnovatori; ma in attesa di ulteriori esperimenti di epurazione del calendario, per ora è toccato alle donne, come spesso capita, di far da cavie.
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Ricorrenze – Il senatore a giudizio insieme ai furbetti
Sembra ieri: Repubblica 16 febbraio 2004, “La visita di lavoro del Governatore a Genova si conclude con qualche ora di relax a Portofino”, in un noto ristorante locale. I commensali? Fazio, Grillo e Fiorani con le rispettive signore, tutti rappresentati in una bella foto di contorno. Fazio – rivela il cronista – ha apprezzato molto lo sciacchetrà e Grillo gli ha promesso di fargliene avere un po’…
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TAV a rischio/1 – E sul tunnel la politica non esce allo scoperto
Aspettando un’altra bufera. Quella sulla Tav. Per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa la linea ad alta velocità Torino-Lione si farà (intervista di Lucia Annunziata, 19 febbraio 2007). Per Verdi e Comunisti Italiani la Tav non è una priorità dell’Unione. Il Prc dice sí all’Alta velocità ma non al megatunnel (Franco Giordano 25 febbraio). Insomma, grande confusione.
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TAV a rischio/2 – Si chiama Terzo valico ma si legge Sesto
Molti (non solo la solita “sinistra radicale”) ricordano che, per l’esattezza, il Terzo valico dovrebbe chiamarsi Sesto perché ci sono già cinque valichi ferroviari che attraversano l’Appennino: quello di S. Giuseppe di Cairo (Savona-Torino), la Voltri-Ovada-Alessandria, le due linee ferroviarie dei Giovi (Genova-Milano) e la Pontremolese (La Spezia-Parma). Il richiamo non sembra un mero puntiglio filologico. Dicono che prima di sobbarcarsi a un’impresa così costosa (oltre cinque miliardi di euro, tanti quanti quelli che erano necessari per il faraonico ponte sullo Stretto), altre dovrebbero essere le priorità.
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Minori – I soldi senza pensiero servono a poco
Se dovessimo sintetizzare in poche righe il frutto degli incontri che abbiamo avuto in questi mesi con funzionari ed operatori pubblici, ricercatori ed educatori a proposito di “minori stranieri non accompagnati” utilizzeremmo le parole di uno dei nostri interlocutori: “nei nostri enti pubblici non è mai stata fatta una grande elaborazione di pensiero, tutto è delegato agli operatori. I soldi sono pochi. Altre regioni fanno di più, anche in termini economici. Ma i soldi senza pensiero servono a poco”.
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Cose da Pera – L’invito a votare contro coscienza
Tempo fa un giornale ha pubblicato la notizia che l’ex presidente del Senato Pera ha tuonato contro i suoi in materia di leggi su coppie di fatto e altro di simile, chiedendo loro di votare anche contro coscienza (sic) nel caso fossero chiamati a farlo. Da un personaggio che va predicando da tempo le radici cristiane senza sicuramente aver mai visto una pianta e conoscere le funzioni delle radici, che ha promosso crociate contro chi inquinerebbe la nostra cultura (abbiamo ancora una cultura?), che ha portato il suo bel programma addirittura alla conoscenza del Papa, allo scopo di formarsi una bella cintura di castità preelettorale, c’era da aspettarsi di tutto.
Non però che osasse mettere in dubbio quello che ogni essere umano ha di più sacro, tanto che la stessa Chiesa ne ha rispetto (ed è tutto dire): la libertà di coscienza. Che costui abbia attorno gente tanto pavida da aggregarsi attorno a idee a dir poco strampalate, storicamente fuori squadra, e quest’ultima a dir poco immorale?
(Giovanni Meriana) -
Passato/1 – Se Renato Curcio si fosse pentito
Esiste un rapporto tra passato, abiura e ricerca sociale? Nessuna meraviglia se la destra tuona contro un ricercatore che, pagate le tasse e ogni debito con la giustizia, espone i risultati di una ricerca, rigorosa sul piano metodologico, su un tema molto attuale: “il precariato”. Meno comprensibili le esternazioni del sindaco di Bologna: “Non è in discussione la liberta di un cittadino di fare o muoversi. Ma la mancanza di un’esplicita condanna del terrorismo passato e presente da parte di Renato Curcio rende inopportuna e fuori luogo la sua presenza e l’iniziativa che lo ospita.” (Repubblica, 2 marzo 2007).
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Passato/2 – La pervicacia del capo non è una virtù
Cofferati, “il cinese”, che diventa il Ruini della sinistra, prima perché a Bologna vuole mandare i ragazzi a casa a una cert’ora della notte e poi perché non condivide gli onori resi a Curcio quale autore librario, è indubbiamente una forzatura, ma a suo modo efficace, come certe vignette.