Categoria: Trasporti

  • Traffico – Vigili in borghese e codice etico

    Ma guardate in che tempi viviamo; che ci vuole un prefetto per dire che la repressione di chi viola il codice della strada deve seguire la strada della legalità (Repubblica 23 ottobre ’08). E che per sanzionare i comportamenti illegali non c’è bisogno di vigili in borghese o mimetizzati. In altre parole che i verbali redatti stando alla finestra o osservando il traffico da un autobus – come pare che già succeda – non sono una cosa da paese civile.

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  • Cornigliano – Riva, il bambino e le banchine

    Corriere Mercantile, 1° maggio 2008: “Tradire i patti vuol dire ridiscutere l’accordo sulle banchine”. Il sindaco Marta Vincenzi e l’assessore Mario Margini, mandano un messaggio chiaro all’indirizzo di Riva. La frase mette il dito sulla piaga di un conflitto sempre più incandescente che si trascina ormai da troppo tempo. Ha anche il merito di sostituire la logora formula finora utilizzata per cui “l’accordo di programma si regge su investimenti, occupazione e aree concesse e se varia una delle voci, automaticamente devono variare le altre”. Di fronte a investimenti che sono al di sotto di quelli effettivamente preventivati, quali sono le variazioni richieste da Riva? Un quarto anno di Cassa integrazione straordinaria per 650 persone e un organico più ridotto a regime. Va da sé che le aree concesse in cambio (più di un milione di metri quadri) non si toccano. Soprattutto quelle che riguardano le banchine.

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  • Car sharing – Parcheggio occupato per l’auto virtuosa

    Tra gli interventi parziali che puntano a diminuire le automobili in giro e, soprattutto, quelle staticamente parcheggiate nella città, c’è il car sharing. Il sito ci dice che l’esperimento è in corso da quattro anni: 54 mezzi che servono 1.500 abbonati, un’apprezzabile proporzione di quasi 28 esseri umani per automobile.

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  • Telecamere – Se disciplinare il traffico è una perdita di tempo

    Repubblica 23 ottobre 2007: “Arrivano i tutor. Guai a chi corre… Telecamere intelligenti sulle principali arterie cittadine. Progetto della società Autostrade per il comune di Genova: 21 “macchine” per il controllo della velocità”. Quattro sulla Sopraelevata e altre 17 sulle più importanti arterie cittadine. Il costo varia: più alto se verranno impiegate anche per l’analisi di rischio. Il tutor infatti individua, nei tratti monitorati, la velocità media delle vetture, rilevandone i numeri di targa. Rischi di contestazione? Impossibili. “Immagini ad alta definizione” ha scritto il Secolo XIX (28 ottobre ’08).

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  • Treni abbandonati nel deserto di Nervi

    Il treno parte, in orario, da Principe. Poco dopo una sosta per dare la precedenza a un treno in direzione contraria. Normale amministrazione. Ma anche alla stazione di Nervi la sosta si prolunga: un altro treno da far passare? Il tempo scorre e scorre, e non passa nessun treno. Una signora inizia ad agitarsi, sospira ad alta voce, si guarda in giro cercando conforto e complicità. Tutti gli altri però se ne stanno tranquilli. Ma il tempo passa, treno fermo, nessun ferroviere all’orizzonte. Gli altoparlanti della stazione, nel frattempo, nulla dicono del destino del nostro convoglio, e – sinistramente inframmezzati da notizie di soppressione di (altri) treni – diffondono inviti che, data la situazione, assumono un sapore surreale: non attraversare i binari, attenti al gradino, allontanarsi dalla riga gialla….
    La signora si agita sempre di più, ma ora anche altri iniziano a stropicciare il giornale, ad andare avanti e indietro nel corridoio. Molti scendono dal treno e cercano lumi sui video sul marciapiede. Inutile, sono fuori uso. Nessun ferroviere all’orizzonte. Qualcuno tenta: si potrebbe cercare qualche informazione in stazione… ma gli viene ricordato che la stazione è inanimata: zero personale, zero informazioni. Alcuni venditori senegalesi solidarizzano con gli altri viaggiatori: … treni sempre ritardo, sempre! I viaggiatori dimenticati si scambiano ricordi ed esperienze di quotidiani disastri ferroviari.
    Chi può, alla fine, cambia programma, e si lascia alle spalle il treno e le persone che vanno avanti e indietro, incerte, lungo il marciapiede.
    (Paola Pierantoni)

  • Trasporti – Le parole del viaggiatore e quelle degli esperto

    Un giorno, forse 10 o 20 anni fa, le parole dei cittadini si sono separate da quelle della politica. Non solo nel senso del gergo – la politica usa il politichese – ma anche nei riferimenti; quelli che permettono di guardare alle stesse cose anche parlando lingue diverse. Prendete il caso dei trasporti, bus, metro, treni… Le parole con cui i cittadini parlano dei mezzi di trasporto, orari, frequenza, rispetto dei tempi di percorrenza, si trovano ormai solo nelle lettere ai giornali o negli appelli dei comitati di viaggiatori. Alludono a fatti che le analisi della politica ignorano. Analisi dove il viaggiatore, quello in carne e ossa, che aspetta il bus che non arriva, che prende il treno sempre in ritardo -quello sporco con le pulci o quello pulito ma con i cessi fuori uso – lo stesso viaggiatore che deve decidere se continuare a prendere un mezzo pubblico o andare in macchina magari con dei colleghi, non c’è proprio.

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  • Addii e veleni – Come faceva paura quel Novi in porto

    Il rispetto che si deve all’operato della magistratura (almeno nell’ambito dei rapporti di una società appena normale), non può impedire di esprimere sorpresa e incredulità di fronte agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria che ha investito i vertici dell’Autorità portuale. Premesso che si tratta di avvisi di garanzia, quindi ipotesi investigative da verificare, è innegabile che i soli titoli dei reati citati fanno impressione: turbativa d’asta, concussione, falso e truffa, azioni tipiche di chi, secondo un andazzo diffuso, fa mercato della cosa pubblica a proprio vantaggio, per arricchirsi. Poi uno legge paginate di interrogatori, per capire che cosa è realmente successo, e si accorge che, per fortuna, nessuna banda di malfattori si era impadronita dello storico palazzo San Giorgio.

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  • Porto – Ma rispettare le regole fa male all’immagine

    “L’idea forte di Messina per sbloccare la banchina”: la rima è del titolo di Repubblica del 24 novembre 2007. L’intervista “a uno dei più importanti esponenti del settore armatoriale-terminalistico, alla vigilia del rinnovo della carica di presidente dell’Authority”portuale, segue quella a Novi (8 novembre), attuale responsabile, e a Batini (10 novembre), console dei camalli. Tutte, con altre che pare seguiranno, si propongono di chiarire al lettore, oltre ai compiti che attendono la futura autorità portuale, il senso delle candidature lanciate in questi giorni. L’ultima – Paolo Costa, presidente della Commissione trasporti europarlamento, docente universitario e rettore dell’Università di Venezia, ministro dei lavori Pubblici con Prodi dal ’96 al ’98 – viene dalla sindaco Vincenzi. Lui, Costa, non si è tirato indietro. “Se la sfida è quella di trasformare la centralità geografica del Mediterraneo in centralità economica – ha detto – partecipar e a questa sfida guidando il più grande porto italiano sarebbe per me un onore degno anche di qualche sacrificio personale”. Il linguaggio è un po’ d’altri tempi ma a suo favore c’è che è un politico di lungo corso, vicino a Prodi e “esterno” alle beghe genovesi (Repubblica 23 novembre 2007).

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  • Management – Perchè non vola quel Colombo

    “L’aeroporto che non decolla” è uno dei titoli dell’ampia inchiesta che sul Cristoforo Colombo hanno fatto Francesco Ferrari, Ferruccio Sansa e Francesco Segoni (Secolo XIX, 17, 18, 20, 21 settembre 2007). Inaugurato nel 1986 come “aeroporto internazionale”, dopo 21 anni, “non ha ancora deciso che fare da grande”. Controllato dall’Autorità portuale (60%), Camera di Commercio (25%) e Aeroporti di Roma (15%) appare tuttora privo di ogni strategia.

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  • Terzo Valico/1 – Quel che è stato è stato

    Più che un convegno, un appello a favore della “realizzazione del terzo valico che si trascina ormai da troppo tempo, mettendo in discussione il futuro stesso della città di Genova, della Liguria e dell’intero Nord Ovest”. Organizzato da “La Maona” il 9 luglio, il convegno “Terzo Valico e dintorni” ha registrato significative adesioni di rappresentanti delle istituzioni (sindaci e assessori di molti comuni e delle regioni Liguria e Piemonte, Autorità portuale), dell’Assindustria e della Camera di Commercio.
    E’ stato un convegno “bipartisan”, all’insegna dell’armonia e del bon ton, dove poteva perfino far piacere vedere seduti uno accanto all’altro i senatori Grillo (FI) e Mazzarello (Ds) che si scambiavano complimenti anziché recriminazioni.

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