Categoria: 190

  • VERSANTE LIGURE


    MENSE INSANE

    “E’ tutto un magna magna!”:

    metafora realista?

    Appuri il gip Fucigna

    se dolo o men sussista

    nel rifornir di legna

    il fuoco qualunquista.



    Pubblicità qualunquista

  • Immigrati – Caccia al clandestino sull’asino dei poveri

    Il 90, noi egiziani, lo chiamiamo Houmar Milano, l’asino di Milano, perchè gira sempre senza dire niente, da una parte all’altra della città. Il suo carico è povero, tutto di stranieri che vanno a lavorare, stanchi, gli occhi pieni di sonno, o che tornano dopo la fatica. Sono nati tanti amori su quell’autobus, gli sguardi di uomini e donne di lingue e pelle diverse si incrociano, e sanno di essere tutti seduti sul gradino più scomodo della città, di conoscere gli stessi problemi.
    Anche ubriachi, ladri, i poveri e i mendicanti, i barboni, italiani e no, tutti li raccoglie l’asino di Milano, e va, giorno e notte, senza fermarsi.

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  • Fondazione Carige – Se la politica diventa una voce di bilancio

    La Carige, la cassa forte di Genova e della regione, è la 13esima banca nazionale. Una posizione di spicco che dovrebbe suggerire comportamenti adeguati. Invece ha un presidente che rischia con altri il rinvio a giudizio essendo coinvolto nell’inchiesta Fiorani (Repubblica 13 maggio ’08). Uno che a suo tempo avendo comprato -con la benedizione di Bankitalia (Fazio)- 100 milioni di euro di azioni Antonveneta, aveva dichiarato a Repubblica (11 aprile ’06), di aver dato una mano a Fiorani “in cambio di un po’ di sportelli”. E, in ogni caso, aveva precisato,di affari come quello con Fiorani lui ne avrebbe fatto uno al giorno tanto che “non c’era alcun bisogno che Fazio gli telefonasse per chiedergli una cosa del genere”.

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  • Internet – Lo “Sbafo-Fi” a Genova

    Quello che mi affascina dei giovani è la semplicità con la quale riescono a risolvere gli insormontabili problemi dei costi quotidiani arrangiandosi come possibile. Camminando per Genova non si può fare a mano di vedere dei ragazzi seduti sui gradini o appollaiati sopra monumenti, con PC acceso a navigare in Internet, rubando per strada il segnale radio a qualche ufficio ignaro.
    Gli apparecchi per la connessione via radio a Internet spesso sono privi di qualsiasi protezione, che comunque anche quando è presente può essere superata in pochi minuti. Si assiste così alla migrazione cittadina guidata dalla necessità di navigare, si chiama wardriving ma lo definirei come “Sbafo-Fi”, che in Italia è un reato penale.

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  • Cronaca – Non sono razzista ma…

    “Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio.” Così l’autore del raid razzista contro il negozio di immigrati nel quartiere Pigneto di Roma, al giornalista di Repubblica, mostrando l’avambraccio con un tatuaggio di Che Guevara.
    Ma il razzismo non è di destra ne di sinistra. Le vittime del razzismo non trovano differenza tra l’aggressione che subiscono da un fascista o da un comunista. La violenza razzista fisica o verbale di un post fascista o di un post comunista per loro è uguale. Forse la sinistra è più attrezzata, sicuramente il vecchio PCI delle lotte partigiane, a proteggersi da un solo certo tipo di razzismo quello dei nazifascisti contro gli ebrei e quello vecchio tradizionale che discrimina le persone per il colore nero della loro pelle. Ma nessuno è immune dal razzismo, non c’è un vaccino, credo ci voglia molta attenzione e quotidiana lotta interiore contro la parte negativa di noi stessi.

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  • Immigrazione – Parole, parole, parole

    Nelle dichiarazioni ufficiali le parole ora compaiono educatamente abbigliate. Dicono: “Il governo ripetutamente ha già condannato in modo esplicito ogni forma di violenza” (Roberto Maroni), oppure: “Verona non fa politiche discriminatorie” (Flavio Tosi); o ancora: “L’Italia si allineerà alle norme europee, ciò che significa rigore verso l’illegalità, e integrazione e umanità per gli immigrati che rispettano la legge” (Franco Frattini).
    Nella propaganda le parole cambiano abito, come nel volantino della Lega Nord per la raccolta di firme “contro la legge regionale che concede agli stranieri tutti i privilegi, a danno dei nostri cittadini”

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  • Emergenze cibo – Uno tsunami silenzioso

    ”Entro un decennio nessun bambino su questa terra morirà più di fame” (Henry Kissinger, Segretario di Stato Usa, Conferenza Mondiale sull’Alimentazione del 1974 a Roma).
    Più di 100 milioni di persone stanno precipitando nell’ estrema povertà, andando ad aggiungersi ai 1200 milioni che già esistono. Si parla di “tsunami silenzioso”. Lontana dalla tragedia, l’Europa comincia a sentirne gli effeti: “Rincari alimentari da record, aumenti del 7% in un anno” (“Repubblica”, 2 giugno 2008).

    Dal 3 al 5 giugno si tiene a Roma FAO la “Conferenza di Alto Livello sulla Sicurezza Alimentare Globale: Le sfide del cambiamento climatico e della bioenergia”. «Primo giorno: quasi sei ore, delle sette e mezza di lavori, saranno riservate ai discorsi pronunciati dai capi di Stato e di governo o da altre autorità che guideranno le delegazioni nazionali. Secondo giorno: per altre sei ore circa, nella seduta plenaria, interverranno gli stessi tipi di oratori e i cosiddetti «ospiti speciali». Terzo giorno: nelle tre ore di riunione mattutina, ancora capi di Stato e di governo, ospiti e un po’ di spazio per le organizzazioni non governative e «della società civile». Così illustrava Corriere Economia del 5 maggio 2008 il programma provvisorio della conferenza della FAO. Il punto è – aggiungeva – se questa conferenza di alto livello è adeguata o meno alle necessità.

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  • Scuola – Cronaca di una pausa pranzo

    Siamo ammassati. Uno contro l’altro. Divisi per classi, dalla prima alla terza media.
    “ Fammi passare!”, “Spostati!”, “Togliti: mi stai soffocando!”. Casino. Una battaglia accanita, spinta e con un solo obbiettivo: arrivare per primi ai vassoi e mangiare. Mangiare quello che si è soliti chiamare “ cibo” per rispetto verso chi lo ha impacchettato e portato da noi, ma che in realtà è solo qualcosa di indefinito.

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