Cronaca – Non sono razzista ma…

“Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio.” Così l’autore del raid razzista contro il negozio di immigrati nel quartiere Pigneto di Roma, al giornalista di Repubblica, mostrando l’avambraccio con un tatuaggio di Che Guevara.
Ma il razzismo non è di destra ne di sinistra. Le vittime del razzismo non trovano differenza tra l’aggressione che subiscono da un fascista o da un comunista. La violenza razzista fisica o verbale di un post fascista o di un post comunista per loro è uguale. Forse la sinistra è più attrezzata, sicuramente il vecchio PCI delle lotte partigiane, a proteggersi da un solo certo tipo di razzismo quello dei nazifascisti contro gli ebrei e quello vecchio tradizionale che discrimina le persone per il colore nero della loro pelle. Ma nessuno è immune dal razzismo, non c’è un vaccino, credo ci voglia molta attenzione e quotidiana lotta interiore contro la parte negativa di noi stessi.


II razzismo oggi è diverso, o almeno non è soltanto quello di ieri. Luigi Manconi, nel libro “I razzismi possibili”, edito da Feltrinelli e scritto a due mani con Laura Balbo, parla delle varie facce del razzismo contemporaneo: razzismo addizionale o da allarme, razzismo concorrenziale, razzismo culturale o intolleranza etnocentrica, razzismo istituzionale, ecc. Il libro è del 1990, ma è attualissimo, i razzismi possibili hanno iniziato purtroppo a manifestati con una certa frequenza. Qualche cosa ci sta succedendo visto che soltanto in questo mese il nostro paese è stato descritto razzista o a pericolo razzista da autorevoli istituzioni e persone come il Parlamento Europeo, il Times, il commissario Ue Vladimir Spidla, i ministri spagnoli, il governo rumeno, il rabbino capo Segni, Amnesty International, l’ONU, il Vaticano ed i numerosi storici, giuristi, antropologi, sociologi, e filosofi italiani e stranieri firmatari dell’appello “la deriva del razzismo” pubblicato su il manifesto del 29 maggio.
Soprattutto i razzismi di oggi non sono dichiarati come quello dei bianchi contro i neri (ad esempio, USA durante lo schiavismo), quello dei nazisti e fascisti contro ebrei e zingari o quello di Almirante dal quale il presidente della Camera ha dovuto prendere nuovamente le distanze. Oggi, la prima cosa che fanno i razzisti é quella di negare di essere razzisti.
Gli autori di violenze e manifestazioni contro i diversi (immigrati, rom, ebrei) non confessano il loro razzismo, anzi iniziano sempre i loro discorsi con la tipica frase: “Non sono razzista ma ….”
(Saleh Zaghloul)