Categoria: Città

  • Genova – La bandiera della pace scatena le proteste




    Una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2 di ottobre, giorno della nascita (nel 1869) di Mahatma Gandhi, la ’Giornata Mondiale della Non-violenza’.

    La giornata è stata celebrata in tutto il mondo e, nel suo piccolo, Genova a voluto essere presente. Così Luca Borzani, presidente della Fondazione per la cultura, ha disposto che sulla Torre Grimaldina di Palazzo Ducale, insieme alla insegna di Genova, fosse anche alzata la bandiera della pace. Secondo l’edizione locale del Giornale, il fatto ha infastidito quella parte di Genova che la considera “un simbolo non condiviso e pertanto non aveva senso che sventolasse sul Ducale” e, quindi, di fronte alle proteste, la bandiera della pace è stata rapidamente rimossa.

    Peccato! Anche se “è drammatico che il mondo di oggi abbia bisogno di una Giornata della Non-violenza. Il resto dell’anno come ci si comporta?” (EF’s Blog).

  • Centro storico – Un intervento delle forze dell’ordine

    Sulla stampa cittadina nessun cenno ad un episodio allarmante e singolare: venerdì 1 agosto, poco dopo mezzanotte, tra vico del Campo e piazzetta dei Fregoso si verifica una vera battaglia, con trenta persone divise in due bande avversarie, una di nord africani, l’altra di latinoamericani, che si affrontano con spranghe, corpo a corpo, lanci – che arrivano a primi piani delle case – di bottiglie di vetro, pezzi di sedie, frammenti di oggetti raccattati dal deposito di spazzatura e residui di ogni tipo che forma una permanente montagnola nella piazzetta dietro via del Campo.

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  • Fermata d’autobus/1 – “Nessuno vi ruba il lavoro”

    Una sera di questi esco dal lavoro vado alla fermata di autobus. E mi capitato di esistere in un piccolo discussione su di noi stranieri. Erano in due e parlavano tra se. Magari mi diresti che non si po’ ascoltare discorsi di altri persone, ma questo caso molto diverso. Questi persone (A e B) parlavano alla voce alta. Adesso Vi racconto quel discorso .
    A – questi stranieri vengono qui e vivono come se forse casa loro. E noi Italiani abbiamo il sangue Italiano la carta d’identità, noi ci sentiamo molto male e vero che se non forse loro noi ci stavamo qui molto meglio.
    B – missa che anche questa ragazza straniera.
    A – ma si vede che straniera da lontano.

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  • Fermata d’autobus/2 – Razzismo doc in edicola

    Lunedì, giornata di sciopero nazionale (anzi, Sciopero Nazionale con le dovute riverenze). Un solo autobus che circola da Nervi al centro di Genova. Aspetto da parecchio, sotto il sole che la cabina AMT non riesce a schermare con il suo maledetto tetto di vetro, anche se la situazione termica non si discosta molto dallo stare dentro un mezzo senza aria condizionata e senza finestrini apribili. Mi riparo allora sotto le tende della vicina edicola e naturalmente come mia abitudine attacco discorso con la edicolante, una signora sulla sessantina, marchio di fabbrica ligure stampato in viso. Sciopero qui governo là, si cade sulla questione stranieri e scopro a due passi da casa mia una vera razzista. Era un po’ che non avevo a che fare con qualcuno che si dichiarasse “francamente razzista”. “Tutta questa gente io la vedo qui davanti, sono maleducati, vogliono dei diritti. Tu li assumi per 5 ore e quelli ti fanno la causa sindacale…”. “Lei assume per 5 o re? Davvero? No sa, perché avrei alcune amiche da segnalarle, che cercano per non perdere il permesso di soggiorno …”. “Io?”, mi risponde, “in casa mia quella gente lì non entrerà mai. Si d’accordo, in mezzo al mucchio qualcuno bravo c’è sempre”, lo dice per appesantire la dose subito dopo, “ma il novanta per cento sono tutti o delinquenti o furbastri, li vedo io qui davanti”.

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  • Carmine – Primo compleanno del “Cantiere”

    A partire dallo scorso luglio 2007 un piccolo numero di cittadini, in un quartiere “spento” da decenni quale era considerabile quello del Carmine, ha fatto propria l’idea di porre al centro della propria iniziativa la Cultura. Si sono costituiti in associazione, “Cantiere di Idee del Carmine”, e nel giro di pochi mesi hanno realizzato una varietà di iniziative importanti per la vita sociale e culturale del quartiere e, di riflesso, per quella della città. Alla base del loro progetto il rovesciamento d’un luogo comune: da “questa città (Genova) non ti dà niente” a “cosa dai tu alla città?”. Un tentativo di risposta spontanea e dal basso all’antipolitica, l’intenzione di raccogliere energie disperse, “un contributo visibile e concreto dei cittadini per rendere migliore ciò che li circonda”. Un esperimento sociale, “un laboratorio” che si propone oltre che al Carmine anche alla città e ai suoi quartieri.

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  • Un Galateo anche per gli amministratori

    “Tursi regalerà ai genovesi un manuale di buon vicinato”. I consigli per una convivenza più civile -i più ragionevoli: non fare rumore, non insudiciare le strade, non fateci cacare i vostri cani e simili – sono elencati su un librino dal titolo “Il galateo della città”. Le segnalazioni provenienti da singoli cittadini, circoscrizioni, associazioni, vigili di quartiere sono state utilizzate per comporre un prontuario finalizzato a migliorare la convivenza urbana. Un modo anche per limitare il mugugno, tipico dei genovesi, e il coinvolgimento dell’autorità in beghe che potrebbero facilmente essere risolte col buon senso.

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  • Urban Lab – Aspettando il libro sul futuro della città

    “Marta ora contano i fatti”: parole di Bisagno, presidente della sezione genovese di Confindustria, riferite da Repubblica dell’11 giugno ’08. Il mondo delle imprese, ha detto, non è più disponibile ad accettare deroghe agli impegni presi a suo tempo in campagna elettorale: inceneritore, infrastrutture e viabilità, waterfront. Ricordando che, proprio su questi temi, Confindustria aveva sottoposto alla neonata amministrazione Vincenzi “un corposo quaderno di lamentele” che dopo un anno ancora spetta risposte precise.

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  • Cornigliano – Nuovi abitanti e vecchi appetiti (immobiliari)

    La discussione sul futuro della città è in corso da mesi. I piani, dalla mobilità sostenibile alle infrastrutture alla vigilanza ai rifiuti vanno componendo un piano d’azione di cui al momento sfuggono i tempi. Alcuni interventi vogliono tempi lunghi – aggravati spesso dalla complessità burocratica – altri meno. Tutti sono subordinati ad una infinità di variabili di cui i cittadini non sono informati così che difficilmente possono immaginare cosa e quando li attenda. L’unica cosa certa è che la nostra è una città dove l’età media è poco inferiore ai 50 anni e che non a caso possiede il numero di anziani e di badanti più elevato d’Italia.

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  • Moschee – Il miracolo del buon senso

    Sulla prima pagina di Repubblica del 7 luglio l’articolo “Multe agli islamici che pregano per strada” racconta che il centro culturale islamico di viale Jenner a Milano è ormai troppo piccolo per ospitare i fedeli per la preghiera del venerdì. Le persone quindi stendono i tappeti anche sui marciapiedi per strada creando – dice l’articolo – problemi alla viabilità pedonale. La lega vuole tout court chiudere il centro islamico, il comune propone di andare a pregare allo stadio Vigorelli, gli abitanti della zona dello stadio Vigorelli protestano, la provincia propone di multare le persone in preghiera sul tappeto in base all’articolo 190 comma 4 del Codice della strada, il presidente del centro islamico accetterebbe un temporaneo spostamento del luogo di preghiera purché facilmente raggiungibile, il vicesindaco di Milano De Corato (AN) risponde, conciliante, che “Va bene la costruzione di una moschea, ma a patto che non venga realizzata né dentro i confini del Comune né nell’hinterland”.

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  • Genova – La città più sicura e più vivibile

    Quando su OLI (n.189) ho scritto, a proposito di sicurezza e dell’esperienza positiva del Forum Antirazzista di Genova dal 1995 al 2002, che “continuiamo a viverne la rendita in una delle città più sicure e vivibili d’Italia” non erano ancora pubblicate due ricerche che confermavano più di quanto pensassi la mia percezione. La prima è del Sole 24 Ore, che in base ai dati del ministero dell’Interno, ha detto che la nostra città è quella più sicura in Italia, dove il trend criminale è in netta flessione.

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