Categoria: 223

  • Versante Ligure



    Genova scaricata

    Se non l’identità,
    smarrita ha la sua indole:
    dolce ruvidità
    forza compassionevole
    ha in meno la città
    che ha perso il proprio Console



  • Terremoto – Chi salverà i ragazzi dal cinismo dei grandi?

    Scorrendo gli elenchi degli scomparsi all’Aquila e le loro date di nascita, leggi che molti sono ventenni, studenti. La loro Casa è la metafora d’Italia, che coccola i suoi cuccioli, piccoli o adulti, con cellulari, pizzerie a gogò, lavanderie, bar e un’ accoglienza fatta di muri di sabbia, quando non sono affitti da 200 o 300 euro per letto mensili. Vengono da tutto il Sud per Economia, Medicina o Ingegneria, una “eccellenza”, con genitori che fanno la spola con olio e formaggi per far dimenticare la pasta incollata della mensa universitaria. Ma non riescono a proteggerli da amministrazioni avare che delle opere pubbliche apprezzano solo visibilità “politica”.

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  • Comitati/1 – 6 aprile 2009 il giorno della vittoria

    Vittoria: lunedì 6 aprile l’orologio della piazza, è andato a posto. Abbiamo vinto. Dubbio: per le nostre rimostranze o per pura combinazione (come ha suggerito, al solito malevolo, l’ex edicolante)? Nel primo caso vuol dire che protestare serve nel secondo che far casino non serve perché le cose prima o poi vanno (quasi sempre) a posto. Cosa sarà preferibile?
    Comunque mercoledì scorso ho incontrato un amico, un funzionario importante, che sta in zona. “Bene, ha detto indicando l’orologio e alzando il pollice, è tanto ossigeno per il comitato del buco…”. Ma senti, un comitato del buco? E chi ne sapeva niente.

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  • Comitati/2 – Il dialogo (ruspante) con le istituzioni

    Sabato 11 aprile, in serata, il comitato del buco ha stupito tutti e con una azione di alta qualità grafica e intellettuale mettendo un nuovo cartello in prossimità del buco. Il precedente incollato sul cartello segnaletico era un ironico incitamento al buco medesimo: “resisti è passato solo un mese”. Ma il cartello di sabato 11 era geniale. Fattura perfetta del classico cartello aziendale solo che l’azienda risultava tale “Faster” che così riuniva in un’unica parola “Aster”– l’azienda comunale che si occupa dei buchi – e “Fast”, ironica allusione al tempismo dei suoi interventi. Il testo a seguire “il buco verrà chiuso entro l’anno”. Quale anno? Il cartello non lo diceva ma commenti e battute si sono sprecate.
    I cartelli hanno resistito tutta la settimana fino alla mattina di giovedì 16 aprile quando sono arrivati due dell’Aster, quella vera.

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  • 25 aprile – Contro l’abuso consigli (di un bibliotecario) per l’uso

    Con l’approssimarsi del 25 aprile e il riproporsi di celebrazioni sempre più stanche, di moniti sempre più categorici («Ricordate!») e polemiche astiose sullo scampato pericolo di dittature bolsceviche all’ombra di San Pietro, il bibliotecario consiglia di far da soli e leggere (o rileggere) qualche buon libro. A suggerire libri si rischia sempre di essere pedanti. D’accordo: non è il compito precipuo del bibliotecario ma, anche se fosse, che male c’è a segnalare –tanto per fare un esempio – Memoria della Resistenza di Mario Spinella o Diari di un partigiano ebreo di Emanuele Artom?

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  • Sicurezza – Il Pd tra Minniti e Touadi

    16 aprile 2009, Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, dibattito organizzato dal PD genovese: “La sicurezza è tutela dei diritti di tutti”.
    Primo relatore, il ministro-ombra (Interno) del PD, Minniti, rivendica la sicurezza come monopolio dello Stato e afferma che la via maestra per garantirla passa attraverso l’aumento dei fondi alle forze di polizia, che ha sofferto tagli pesantissimi dal governo. Le norme del ddl 733 non hanno sortito l’effetto di porre freno alla violenza- afferma il politico-così come la soluzione di portare l’esercito nelle città. “Combattere i clandestini”, tra i propositi elencati da Minniti, “distinguere chi delinque e chi no, la badante dallo stupratore”.

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  • Scuola – Quando la bellezza non è (più) una priorità

    C’era una volta una casina diroccata, confinante con i tetti di una scuola elementare e materna vicino al mare. Gli scolari la guardavano dal loro terrazzo al piano, incuriositi. Ci imbastivano sopra delle storie. La chiamavano la ” casa dei fantasmi e delle guardie” perchè nella parte di edificio ancora in piedi ci stavano i vigili. Poi, dopo una estate, tornarono a scuola: transenne e muratori sul tetto: la casa era stata venduta. E il pezzo di tetto, pur continuando a fare da tetto all’asilo, si trasformò in uno splendido giardino, circondato da impenetrabili siepi.

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  • Ambiente – Per il futuro confidiamo nel Cricetomys gambianus

    Non pensiate che abbia esagerato tra insalata e Cuba Libre, il titolo di riferisce ad un articolo di Peace Reporter (“HeroRat, il topo sminatore che non è un cartone animato”). E’ proprio un fatto vero, un particolare tipo di topo che con il suo olfatto finissimo e il peso piuma riesce a scovare le mine, in qualsiasi terreno, tutto senza il rischio di saltare per aria pesando solo un chilogrammo o poco più.

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