Categoria: 227

  • Versante Ligure



    ECOMOSTRI NOSTRI

    Degli ecomostri è varia
    la sorte, in questo Stato
    per un che salta in aria
    un altro è ben piantato:
    non c’è più alla Palmaria
    ma c’è il Papi truccato.



  • Gossip – Indovina chi c’è al telefono

    Ha un pugnale nero tatuato sul fianco all’altezza del costume, gli occhi abbagliati dal sole. Le labbra non si uniscono al sorriso di lei che, biondina e amabile, guarda la macchina e appare sinceramente felice. Gino pensa di più alla foto e a quello che deve mostrare di sé. Migliaia di maschi si possono rispecchiare nel tatuaggio, nella testa rapata a zero e in quella fierezza tosta, ridicola così come appare nella prima pagina di Repubblica. La foto a colori restituisce al lettore anche il contesto: mare, sole, costume da bagno di una giovane coppia di italiani.

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  • Scuola – L’ultimo banco c’è ancora

    Grafica, formato, i colori nero e verdino sul fondo bianco della copertina, sono gli stessi di tanti anni fa. Anche la casa editrice è la stessa. Così quando vi capita in mano “Ultimo banco” di Sandro Lagomarsini (“Ultimo banco. Per una scuola che non produca scarti”, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina 2009, € 10) avete la sensazione di un discorso cominciato altrove, in passato. E vi ricordate della “Lettera a una professoressa” pubblicato dalla stessa editrice nel 1967. Continuità non solo formale visto che nel testo di Sandro i richiami alla “Lettera” e al suo mitico autore, don Milani, sono espliciti.

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  • Anziani – Dal pubblico al privato l’assistenza passa di mano

    C’è qualcosa di male, in sé, nel fatto che l’assistenza agli anziani sia gestita da buone strutture private? No, salvo un dettaglio. E cioè che l’avanzata dei privati si sta accompagnando al disfacimento del nucleo pubblico che con la sua offerta aveva il compito di dettare modi e regole di questo mercato.
    La gestione diretta di una quota di assistenza, hanno sostenuto tutti gli esperti interpellati nel corso di questa piccola inchiesta (OLI: 219, 220, 224, 225, 226) è la condizione essenziale per poter esercitare con autorevolezza un ruolo di regolazione e controllo.

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  • Migranti – Il tempo delle elezioni e quello della realtà

    Consenso di massa alle politiche restrittive del governo sulla immigrazione? In realtà Berlusconi, subendo il ricatto della Lega Nord, per far approvare alla Camera il ddl sulla sicurezza ha dovuto porre il voto di fiducia.
    Contrari, infatti, sono tutti i partiti dell’opposizione parlamentare (dal PD, all’Italia dei Valori, all’UDC), ed extra parlamentare (da Rifondazione a Sinistra e Libertà, ai Comunisti Italiani). Contrari i cento deputati del PDL che hanno scritto al Presidente del Consiglio chiedendo di non porre il voto di fiducia. Contrari tutti i sindacati malgrado la crisi unitaria che stanno vivendo, contrarie la Chiesa cattolica e quella evangelica e tutto il mondo delle associazioni del volontariato laico e religioso, dall’ARCI, alla Caritas ed alla Comunità di Sant’Egidio.

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  • Migranti – Donne visibili solo se vittime o serve

    “Molte di noi, donne migranti, hanno un percorso autonomo di immigrazione, emigriamo per realizzare un progetto professionale, ma qui incontriamo una collocazione lavorativa che è un destino: il lavoro domestico.
    La nostra condizione dipende da quella delle donne native: siamo sostitutive di un welfare che non c’è, e abbiamo permesso alle donne native di prendersi uno spazio di liberazione che non si sono conquistate in altro modo, ad esempio ripartendo il carico familiare col maschio.

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  • Immigrazione – Giocare (e perdere) solo in campo avversario

    Sabato 23 maggio a Sant’Agostino convegno dell’ARCI sulle politiche europee in materia di immigrazione ed asilo. Tempistica perfetta per un argomento a dir poco di “scottante attualità”, trattato con grande competenza da un nutrito gruppo di relatori (da Italia, Francia, Belgio, Spagna, Marocco, Regno Unito) confluiti grazie alle relazioni dell’ARCI con una serie di associazioni e reti nazionali e transnazionali.
    A discuterne a fine giornata dovevano essere Claudio Burlando e i parlamentari europei (uscenti e candidati) appartenenti all’area di sinistra e di centro sinistra.

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  • Lettere – Referendum: sì, no, forse

    Curioso destino quello della sinistra di fronte al referundum che ci aspetta il 21 giugno p.v. Se votiamo SI contribuiamo a rinforzare Berlusconi e probabilmente non otteniamo l’obiettivo di frenare l’arroganza e la xenofobia della Lega; se votiamo NO ci diamo ugualmente la zappa sui piedi perché andiamo a sostenere gli obiettivi della Lega, i suoi e non otteniamo quel poco di positivo che dal referendum poteva venire.

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