Categoria: 248

  • Versante Ligure



    Ministro della Finzione Pubblica


    Vespa, “Vita in diretta”,
    se ci fosse, da Zurlì:
    di sé riempie ogni scaletta,
    schiuma in video tutto il dì.
    Presto gusterai Brunetta
    pure al Meteo ed in 3D.





  • Una proposta

    Giorgio Bergami collabora da diversi mesi con OLI. Qualche tempo fa ci disse che per la newsletter, più che creare la galleria di un solo fotografo sarebbe stato interessante sollecitare i contributi fotografici dei lettori, moltiplicando così le possibilità di sguardo sulla realtà che ci circonda.
    Il sentiero da seguire è quello tracciato dalle stesse fotografie di Bergami: qualunque cosa è “fotografabile”, anche una pagina di giornale, ma una immagine deve saper raccontare qualcosa, mentre la “bella” foto che insegue una estetica fine a se stessa spesso non ha nulla da dire.
    Giorgio Bergami, oltre ad inviare le sue immagini, visionerà le fotografie che i lettori di OLI ci invieranno e ne curerà la pubblicazione.
    Qualche indicazione per chi vorrà collaborare:
    – formato: risoluzione 72 dpi. Larghezza: 450 pixel
    – didascalia: indispensabile mettere la data della immagine, la situazione o l’evento a cui si riferisce. E’ possibile un breve commento.
    – invio: spedire le foto a newsletter-oli@olinews.it

  • Informazione – Le dighe crollano in silenzio

    “Gilgel Gibe, chi era costui?”. E’ un fiume in Etiopia, le cui acque sono sfruttate per la produzione di elettricità. E’ anche il nome di un progetto internazionale, il Gilgel Gibe II, al quale ha preso parte l’Italia con la realizzazione di un tunnel di 26 km per sfruttare una seconda volta le acque del bacino di scarico della diga e produrre altra energia elettrica più a valle, una buona idea di base dal punto di vista fisico, meno per l’impatto ambientale derivante. E’ anche il nome di una serie di attività oscure, come spesso lo sono quelle che muovono milioni di euro. Ed è ancora il nome di un fiore all’occhiello della cooperazione italiana, con il ministro Frattini a raccogliere standing ovations il giorno dell’inaugurazione (1*), il 13 gennaio 2010.
    Infine, è il nome di una mancanza sui giornali, di un articolo mai pubblicato, se non da Peacereporter (2*): il tunnel si è rotto dopo appena 2 settimane dalla sua inaugurazione, un vero record. Ma è un fatto che non deve fare notizia. Il risultato della ricerca in internet espone solo gli scandali, i comunicati stampa, il sito della Cooperazione Italiana dove si leggono i numeri: 220 milioni di euro sui 373 totali del costo, affidati alla società italiana Salini (3*).
    Sul sito del costruttore (4*) si trova una spiegazione tecnica che cerca in qualche modo di informare che è stato per colpa di un “fornello”, ovvero una rottura a forma di pozzo inclinato, la causa dell’intasamento del tunnel per 15 km su 26 totali. Il tunnel era in fase di test. In test? Ma non era stato inaugurato?
    Non è possibile dare un giudizio di merito sull’evento ma i numerosi scandali intorno a questo progetto (5*) lasciano spazio a spiegazioni politiche che ricadono poi inevitabilmente sulle scelte tecniche e progettuali, oltre che costruttive. Ad esempio, il sito del costruttore parla di una consegna avvenuta con 6 mesi di anticipo, mentre quello della cooperazione riporta che avrebbe dovuto essere operativo già nel 2008. Di certo in questa faccenda resta solo il fornello della stampa italiana su questo avvenimento.
    1* http://www.salini.it/index.php/italian/content/show_news/21
    2* http://it.peacereporter.net/articolo/20052/220+milioni+di+euro+in+fumo
    3* http://www.itacaddis.org/italy/index.cfm?fuseaction=basic_pages.lang&page_name=70&lang=fr
    4* http://www.salini.it/index.php/italian/content/show_news/22
    5* http://assets.survival-international.org/documents/76/L_Affare_Gilgel_Gibe_CRBM_It_2.pdf
    http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=102217547
    – http://www.ethiopianreview.com/content/12529

  • Salute mentale – Bisogna parlare

    E’ una questione troppo grande, quella della salute mentale, perché venga affidata soltanto ai poteri e ai saperi, costituiti per promuoverla e valutarla, prenderla in cura o in custodia, parlarne, studiarla. E’ questione vitale, come la salute corporea, come l’aria che respiriamo, come l’acqua, come il pane.
    Insomma una questione di vita e di morte. Anche di morte. Perché la salute mentale è anche il suo lato oscuro, la malattia mentale, il dolore dell’anima, il male di vivere, l’incapacità di stare con gli altri, lo svuotamento energetico, l’impossibilità di essere sé stessi. Insomma la tragedia che è anche la vita e la dimensione tragica che ha l’esistenza, e tutto questo riguarda tutti, è la condizione umana. “Siamo tutti coinvolti”, come diceva il grande poeta e cantante genovese.

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  • Politica – Colori senza bandiere

    Il 4 dicembre su Repubblica Matteo Tonelli nel suo articolo titolato “Quando i colori diventano bandiere” prende spunto dal popolo viola per compiere un excursus sulle “Tonalità che hanno segnato e segnano la lotta politica”.
    La simbologia del colore non è certo una novità. Il fatto è che ora, almeno in Italia, i colori non suggeriscono più una retrostante bandiera.
    Le persone che riempiono le piazze sempre più si convocano attraverso la rete, e scelgono il colore che li farà sentire gruppo, che li renderà riconoscibili quando dal web scenderanno nel mondo fisico delle città. Dopo il viola del NoBday, ora sta emergendo il giallo dello sciopero dei lavoratori stranieri del 1 marzo.

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  • Migranti – La legge era buona: cancelliamola

    Erano importanti le misure contenute nell’art. 48 del disegno di legge recante “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2009”, in discussione la settimana scorsa in Aula al Senato (OLI 247).
    Garantivano retribuzioni e contributi previdenziali anche ai lavoratori immigrati privi di permesso di soggiorno assunti irregolarmente ed il diritto del sindacato a difenderli, prevedevano il rilascio di permesso di soggiorno temporaneo per ricerca lavoro per i lavoratori irregolari che denunciano lo sfruttamento lavorativo o le condizioni di illegalità del loro rapporto di lavoro e soprattutto prevedevano la non applicazione delle sanzioni a carico di quei datori di lavoro che scegliessero di autodenunciarsi e fossero disposti a regolarizzare la posizione dei lavoratori impiegati clandestinamente.

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  • Società – Piccole veline crescono

    Ondeggiano le balze della gonnellina candida, luccica la coroncina tra i capelli neri che accarezzano le spalle, mentre ancheggia sinuoso quel corpicino ambrato, esile, dalle lunghe gambe magre. E’ Julia Lira, sette anni, due dentoni di sorriso alla ronaldhino, reginetta della percussione, come l’ha presentata il padre, direttore della scuola di samba, che la vorrebbe designata quest’anno dea del carnevale a Rio. Molte proteste si sono levate per l’inusuale incoronazione dalle associazioni dei diritti per l’infanzia: favelas e storie di bambini violati forse preoccupano il Brasile, nuova potenza globale.

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  • Informazione – La strana pratica di edulcorare la realtà

    Secolo XIX, 4 febbraio: articolo a firma di Giuliana Manganelli dal titolo “Ellroy e Maggiani cantano ‘Volare’”. Grassetto: “Pubblico divertito per l’esibizione che accompagna l’uscita del nuovo libro: ‘Il più grande artista di sempre? Il vostro Paganini’”.
    La cronaca offre un quadro della serata del 2 febbraio nella quale due romanzieri, entrambi di successo si incontrano e “tocca a Maurizio Maggiani di armarsi di tutto il coraggio del pettirosso per presentare temerariamente l’americano James Ellroy, il più grande scrittore del crimine, detto anche il Cane del Diavolo”.

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  • Parole degli occhi – Treno della memoria 2010: i binari del trasporto ceneri

    a cura di Giorgio Bergami
    Treno della memoria 2010: i binari del trasporto ceneri


    Nella primavera del 2004 nasceva il progetto Treno della Memoria, nella convinzione che tutti i giovani dovessero, almeno una volta nella vita, essere testimoni diretti dell’orrore dell’Olocausto di Auschwitz.
    Dopo cinque edizioni, oltre 9000 ragazzi da tutta Italia hanno partecipato al progetto e si è formata una solida rete di ragazzi che, una volta partecipato al treno, hanno preso coscienza del mondo in cui vivono regalando all’associazione lavoro volontario e rendendosi costruttori del treno della memoria successivo.
    © foto: Giulia Deidda


  • Lettere – Una cattiva strada

    Hanno firmato in 1500.
    Hanno spedito le loro mail da tutt’Italia ma anche da New York o dall’Australia.
    Hanno fatto sentire il loro dissenso e, passando parola, hanno reso visibile una petizione nata a Genova con l’intento di dare voce a chi non accetta che una riabilitazione pubblica, concordata fra politici, tolga valore a due condanne definitive per corruzione e per finanziamento illecito dei partiti.
    Condanne che non sono state scontate perché il colpevole è sfuggito alla pena dandosi alla latitanza.

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