Categoria: Bianca Vergati

  • OLI 325: ELEZIONI – Attenti a quei due (e non solo)

    – Una vergogna – sbottava sdegnato il costruttore Viziano per l’assenza delle istituzioni al concerto del Carlo Felice pro alluvionati il 10 dicembre, evento organizzato dal Conservatorio Paganini.
    Avrebbe dovuto essere contento, invece, per la presenza dei candidati a sindaco Musso e Pinotti, due i cui posti lasciati liberi darebbero sollievo in Parlamento: il primo infatti già troppo ha svolazzato, irritando il Pdl nostrano. Alla seconda il partito sussurra “fatti più in là” per piazzare Stefano Fassina, portavoce economico del Pd, senza schiodare nemmeno “Melandri Giovanna”, eletta in Liguria, che spicca come missing nella solidarietà per le alluvioni.
    Intanto si ha notizia intrigante di un blog appena avviato, pare da un misterioso candidato/candidata sindaco e in cui si stanno raccogliendo le idee dei cittadini http://antennaprimaria.wordpress.com, accessibile per ora a circuito chiuso, in attesa di fine corsa alle primarie.

    Invece i due presenzialisti in solitaria cercano consensi dentro e fuori i partiti, non lesinano commenti sui media, attivi alla noia, impallinando spesso la Marta, che cinguetta come loro su Twitter.
    Appoggi in giro ne cercano e ne trovano, vedi Musso e Viziano in tandem sul Piano urbanistico che non s’aveva da approvare. E dire che fra parcheggi e palazzi il costruttore ha costruito il possibile e ancora è in lista per lavori qua e là, che ingrato. Si spiega persino l’inusuale intervento del senatore in Comune con un emendamento uscito dal cilindro per l’ex ospedale di Quarto “Un polo musicale per Genova, una casa della musica per una città che ha dato i natali al più grande violinista italiano, un centro congressi, un punto d’eccellenza turistico-alberghiero”.
    Vago e curioso il progetto. A voler essere maliziosi la rivoluzionaria proposta potrebbe spiegarsi così: il presidente del Conservatorio Paganini è il costruttore Viziano, che magari aspira ad essere presidente della casa della musica per Genova (e a concorrerne alla costruzione).
    Alla conferenza stampa di Musso sul Puc alcuni ex di Pericu, Assedil e immancabile Viziano per Confedilizia: che desolazione, come se altro costruire portasse lavoro vero.
    L’ex ospedale di Quarto, valutato 35 milioni di euro è il pezzo più pregiato del patrimonio da vendere per ripianare il deficit della Sanità regionale, ma la fascinosa assessora all’urbanistica Idv ne ha stoppato di fatto la rivalutazione (sul mercato), non presentando la legge che dà alla Regione la diretta competenza sulle destinazioni di siti e immobili, al posto dei comuni, provocando una crisi fra presidente Regione e Idv: con la scusa dei costi della politica e del bilancio si celano lotte di potere o amici del cuore che vorrebbero comprare in saldo? Il mattone non ha colore certo.
    Dunque con questi chiari (foschi) di luna Genova andrà a destra o a sinistra? Di sicuro alla deriva già c’è, e grande, lo sconcerto fra gli elettori.
    Strania vedere che nella tenzone delle Primarie, diano fuoco alle poveri pure grandi “saggi”, come l’ex sindaco Giuseppe Pericu e Stefano Zara, l’ex contendente di Marta Vincenzi; almeno da loro ci si sarebbe aspettata piena consapevolezza che da questa corsa alla poltrona ormai fuori controllo ci sta rimettendo soltanto la città.
    Di altri candidati racconteremo nella prossima puntata.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 324: MANOVRA – Tempi di sacrifici in Regione

    Dall’alto della sua possanza l’ex preside di liceo ora rappresentante dell’Idv in Regione Liguria, ha tuonato contro gli sprechi prendendosela con i troppi e costosi sei assessori esterni. Come dargli torto se si pensa quanto incassano i suddetti, che manco sono stati eletti e che per un gioco di appoggi politici sono stati chiamati a ricoprire l’incarico: in un valzer di deleghe assessori alla sinistra, al listino, agli indipendenti via via si sono riempite caselle, lasciando a bocca asciutta chi ci ha messo a suo dire, faccia e risorse.
    Ecco allora che, richiamandosi ai tagli sui costi della politica, l’ex preside e collega con una lettera a Il Secolo XIX del 6 dicembre, hanno invitato il presidente di Regione a pescare assessori tra gli eletti, ridistribuendo deleghe e diminuendo il numero. – Un bel risparmio -, scrivono – di quasi due milioni di euro -. Da applausi, bravi.
    I due si sono dimenticati di evidenziare che i tagli alla regione Liguria proclamati in un battibaleno scatteranno però dalla prossima legislatura, non si può cambiare d’amblè uno statuto: dunque, voglia di assessorato o malumori di maggioranza?
    Non tutti sanno che un assessore regionale prende dai 120 ai 130 mila euro “netti” all’anno di stipendio se abita più o meno vicino al capoluogo, (Il Secolo XIX, 4.12.2011) ma quelli esterni, poverelli, non ricevono neppure il vitalizio (e nemmeno subiscono trattenute), mentre un consigliere prende un paio di migliaia di euro in meno al mese e niente benefit per staff e spese varie.
    D’altronde all’ex preside,considerato dai colleghi “l’assessore migliore alla cultura che si sarebbe potuto avere”, sempre così preoccupato per scuola e istruzione sarà sfuggito che quest’anno riceveranno la borsa di studio soltanto 1756 studenti su 3697 che ne avevano fatto richiesta.
    Escluse totalmente le matricole, si garantirà chi ha già iniziato gli studi perché come spiega l’Arssu, Agenzia regionale servizi scolastici, i fondi sono così ridotti che invece di dare poco a tutti si è deciso di dire no a chi comincia ora. I “fortunati” avranno il 50% subito e il resto a giugno, che potrebbe essere ancora decurtato, se come pare il contributo nazionale sarà tagliato di altri 250 mila euro. Gli studenti rimasti fuori con basso reddito accertato avranno agevolazioni su tasse, mensa e alloggi.
    Magari non si potrà fare, però ad averlo saputo forse l’ex preside avrebbe potuto proporre di dirottare il bel risparmio degli assessori sulle borse di studio per gli studenti universitari. Ma la notizia è comparsa il 7 dicembre, il giorno dopo la pubblicazione della sua lettera, su Il Secolo XIX di Spezia e Savona: probabilmente non legge le edizioni locali.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 324: ELEZIONI – Futuro sindaco, botta senza risposta

    – Niente solisti -, dichiara Roberta Pinotti, spiazzando chi auspicava con il giovane segretario Pd un ricambio generazionale e una ventata di novità. E la bionda senatrice, che ritiene essere lei la novità, promette collegialità, giura di non voler seminar zizzania, di mettersi comunque a disposizione, niente personalismi, lei si è proposta in armonia con il partito. Magari spiando l’effetto alluvione nel caso la Marta riprovi, nel caso che il ragazzino Lorenzo Basso nutra velleità. Soffiare tutti sul tempo prima del via, come un tempo per la Segreteria del partito, per il posto in Parlamento, eppure anche un’atleta dilettante come si definisce, sa dello starter.
    Prosegue la sua campagna elettorale nei quartieri di Albaro, Foce e San Martino, platea vecchiotta, pochi giovani dell’apparato, palco psichedelico di un malinconico stabilimento balneare. Lei è lì ad ascoltare i cittadini, che si esercitano in mini comizi, felici d’essere in scena, interrotti ogni tanto da una straniante percussione che s’impadronisce del microfono.
    Tema-clou, le manutenzioni, problema comune di difficile risoluzione, sentenzia la Roberta che ricette non ne ha tranne il decentrare al privato, come ha fatto il sindaco di Salerno, da lei consultato.
    Bella l’idea delle aiuole targate supermercato, lodi all’intervento in corso Torino ma così gli albarini si sentono discriminati, poveretti, privati di decoro urbano e sicurezza. – Mancano i soldi per le forze dell’ordine – ma la candidata promette meno vigili in ufficio e più disponibilità a cambiare ruolo nell’amministrazione.
    E chi ci crede che l’usciere vada a fare il giardiniere?
    Rilanciare l’immagine di Genova, Corso Italia sia la promenade, il mare della città, sottolinea la senatrice, perciò gli stabilimenti balneari, che bontà loro presenteranno un progetto con più spiagge libere, sono una grande risorsa, svolgono attività sociale, facendo sue le tesi del presidente dell’associazione, che chiede alla Ue il rinnovo delle concessioni senza bando (sostenuti anche dalla Regione, La Stampa di Savona , 7.12.2011).
    E neppure per un attimo alla senatrice sfiora il dubbio che le concessioni siano privilegi e che nessun giovane potrà provare a farne la sua impresa. Ascolta compunta che – in Italia funziona così, che cosa vuole quest’Europa e i suoi cavilli di liberalizzazioni, c’è gente che ha lo stabilimento da 50, 70 anni … –
    E a che canoni! A tutti si chiedono sacrifici, ma ai balneari no, sono a marchio ereditario inalienabile. Si protesta giustamente per i tagli alle risorse, ma zitti e mosca sulle spiagge: così per esempio una società sportiva nei pressi del Gaslini rende al Demanio 400 (quattrocento) euro e per farne parte se ne pagano mille a fondo perduto , più 750 euro di quota annuale con sostanziosi conguagli.
    Forse la Pinotti non conosce l’argomento, ma se le si chiede del Puc, confessa che lo deve ancora leggere, per l’ex ospedale di Quarto s’informerà in Regione, sugli Erzelli afferma che il Comune potrebbe fare molto, ma non dice cosa.
    Perché stupirsi se poco risponde, in fondo l’aspirante sindaco voleva ascoltare e pazienza se per i cittadini è stato un rendez-vous poco esaustivo. Ci turba che Bersani pare voglia in Parlamento Stefano Fassina (Italia Oggi, 6.12.2011): dovrebbe subentrare alla Pinotti.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 320: SOCIETA’ – Dove un futuro di dignità e di speranza?

    Disegno di Guido Rosato

    Peipei, Pepè, “ la mezza tedesca” come la chiamano gli amici, 24 anni, è laureata in ingegneria meccanica e management, vive in Germania e lavora per un’azienda affiliata alla Volkswagen da quasi due anni con uno stipendio lordo di 3500 euro al mese e contratto a tempo indeterminato. Ora cambia però, va a lavorare in un istituto di ricerca con la stessa paga, un contratto di tre anni, ma le piace di più. Figlia d’immigrati cinesi, ha studiato a Edimburgo, dove liceo e corsi di laurea sono di quattro anni ed essendo cittadino UE l’università l’ha frequentata gratuitamente: se studi vai avanti e non paghi nemmeno un pound di tasse.
    Sara, milanese, mezza friulana, risata argentina, 21 anni, è al terzo anno di letteratura e arte inglese ad Edimburgo, pure per lei tasse zero, è una che sgobba, ha all’attivo un anno di liceo in Australia e spazia pure nello studio perché ci ha infilato anche esami di psicologia e business: là si può, un bel vantaggio.
    Fa parte della society della sua facoltà, ovvero un’associazione di studenti entusiasti che organizza quasi ogni settimana convegni e incontri con scrittori, artisti: le society sono presenti in ogni corso, sono molto attive e seguite come eventi culturali in città (http://literaturesociety.tumblr.com/). Neppure un penny di finanziamenti, ma lei e altri volenterosi si procurano fondi facendo dolcetti che vendono per beneficenza. Un gran successo nell’intervallo, finiscono in un battibaleno biscotti, salame di cioccolato e tortine a mezzo pound.
    Pubblicano pure un magazine letterario, http://publishedinburgh.weebly.com/ e forse vorrebbero stare lì per sempre.
    Elisabeth, spezzina, di madre austriaca, 19 anni, studia a Genova lingue, russo, tedesco e inglese ed ha superato il test d’ammissione al corso di traduttrice simultanea. I suoi progetti? La triennale e poi via, per una scuola di specializzazione all’estero, se possibile lavorando.
    Andrea, 26 anni, genovese,ingegnere, laureato bene ma un anno in ritardo: tanti colloqui e curricula ma, per ora, nessun lavoro.
    Massimo vive a Genova, ha studiato ingegneria meccanica, 24 anni appena compiuti, si è laureato con il massimo dei voti; riceve una chiamata da una multinazionale: 900 euro lordi al mese fuori sede.
    Riccardo, 30 anni, economia con specialistica tributaria, lavorava con contratto a tempo indeterminato per un’azienda che stila bilanci. In giro per l’Italia senza orario e poca soddisfazione, ora è andato a Londra per il doppio dello stipendio e un lavoro che l’entusiasma, anche se il contratto è per tre anni.
    Così Leonardo, Francesco, Valentina, Federica e molti altri sono in giro per il mondo, chi per studio, chi per lavoro. In attesa, accettando sfide e sacrifici e invidiando un po’ Pepè e il suo paese.
    In attesa che si faccia qualcosa, come ha detto il nuovo Presidente del Consiglio Monti, almeno lo speriamo tanto “lo dobbiamo ai nostri figli, alle nuove generazioni per un futuro di dignità e di speranza”.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 319: AMBIENTE – Dà fastidio la scuola dei muretti a secco

    Disegno di Guido Rosato

    E così alla fine ce l’han fatta. Per ora.
    Sant’Ilario avrà una nuova strada: con un emendamento al Puc, presentato in Commissione Urbanistica all’ultimo momento mercoledì 3 novembre, si stabilisce che ci sarà un nuovo tracciato per servire gli abitanti delle zone alte. Peccato che gli abitanti siano poche famiglie, e che, comunque, l’Istituto Agrario avesse già dato disponibilità a cedere altri terreni pur di non compromettere il parco della scuola, Podere Costigliolo, nucleo centrale e di maggior valore del parco di pertinenza dell’Istituto.
    La sindaco si è riservata di rispondere “la prossima volta” al perché sia stata presentata quasi in sordina una “quarta“ versione rispetto a quella orginale.
    Al diavolo i vincoli culturale e paesaggistico che tutelano i beni dell’Istituto, un lascito voluto a scopi didattico-culturali; al diavolo le più elementari esigenze di sicurezza di studenti e docenti, che per recarsi da scuola alle serre per le esercitazioni pratiche dovrebbero attraversare quello che oggi è un viale privato, destinato secondo il progetto del comune ad essere tagliato in due parti, diventando di fatto una strada pubblica.
    Al diavolo il meraviglioso equilibrio di quel parco, delle sue fasce, del territorio.
    Il parere della Soprintendenza di cui si fa forte l’assessore ai lavori pubblici è solo “un orientamento di massima favorevole condizionato alla disponibilità dell’Istituto” e alla presentazione di “un piano generale dell’accessibilità dell’intero comparto – con particolare riferimento alla zona alta della collina” che giustificherebbe la realizzazione della porzione di strada, proposta dall’amministrazione.
    Ma l’Istituto è pronto da decenni, come ha costantemente ribadito, a cedere altri terreni di proprietà, in altre parti dell’abitato di Sant’Ilario, per realizzare il diverso progetto di strada che servirebbe “la zona alta della collina”.
    Questa disponibilità, apprezzata dagli abitanti di Sant’Ilario e ribadita al Comune, potrebbe finalmente risolvere la situazione per tutti, compresi i pochi che risiedono in Via Pianello.
    A questo punto la domanda è: a chi giova una strada di collegamento a terreni così poco abitati? Diverranno fra poco popolosi?
    Nel corso di quest’anno la Soprintendenza di Genova riconosce il “notevole interesse storico-artistico” del Podere Costigliolo sede dell’Istituto Agrario B. Marsano, e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, ne decreta “l’importante interesse culturale”.
    Intanto gli abitanti di Genova Sant’Ilario alta chiedono di migliorare la viabilità con un tracciato a basso impatto ambientale, anche per risolvere i problemi di dissesto idrogeologico, un tracciato al quale l’Istituto Marsano ha già dato in passato disponibilità e spazi: una creuza già in parte esistente a nord-ovest, non una nuova strada a sud-est, come propone il Comune, squarciando il parco.
    L’ennesimo emendamento propone un nuovo tratto di viabilità di tipo agricolo-forestale: singolare che tale viabilità venga realizzata a scapito dell’unica realtà agricola di rilievo di quell’area, che sin dal 1882 si fa carico della formazione in campo agricolo ed ambientale, e della conservazione della biodiversità. Con una scuola frequentata da centinaia di alunni, dove si insegna pure a costruire i muretti a secco, tanto importanti per il nostro territorio.
    (Bianca Vergati)


    L’articolo di Bianca Vergati ha avuto un seguito con una lettera del Collegio dei docenti dell’istituto in Oli 320.

  • OLI 317: REGIONE – Lettera aperta al Presidente Burlando

    Disegno di Guido Rosato

    Caro Presidente,si apprende dal Corriere della Sera del 24 ottobre che terreni e spiaggia del Guvano, fra Vernazza e Corniglia sono messe in vendita dalle Ferrovie: prezzo base dell’asta, 380 mila euro per 143mila metri quadrati.
    L’Italia è sul baratro, i giovani non hanno lavoro né futuro ma perché togliere loro anche un pezzo del nostro patrimonio di Bellezza? Ha mai fatto un giro sui trenini che vanno per le cinque Terre? E’ un incanto di lingue, una piacevole babele perché non solo di turisti si tratta, ma di “giovani viaggiatori” che da tutto il mondo spesso fanno tappa in Liguria solo per visitare un patrimonio dell’Unesco. E’ ormai un tam tam che corre sulla rete: quanti amici dei miei figli, compagni di studio all’estero, sono venuti a trovarci per visitare le Cinque Terre.
    La Regione ha mille problemi di Bilancio, sta pensando al diritto alla salute, allo studio, ai servizi sociali. Ma non crede che anche il nostro paesaggio sia un diritto?
    Mi piacerebbe avere una risposta, e magari lanciare una colletta.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 317: CITTA’ : Storia di ordinaria manutenzione

    Asfalto, marciapiedi, aiuole, tubazioni, la città è un cantiere ormai da tempo, quanto efficace si vedrà, innegabile però che un po’ di buche siano sparite per la sicurezza di pedoni e motorini.
    Forse non tutti sanno che la manutenzione dello spazio pubblico è probabilmente l’unica vera competenza affidata ai Municipi, più note come Circoscrizioni, con tanto di assessori, comuni in miniatura che dovrebbero vigilare sul campo, essere il polso del territorio per il sindaco.
    Spetta al parlamentino dei rappresentanti di quartiere decidere se asfaltare un tratto di strada, con fondi ed esecuzione del Comune.
    Distrattamente i cittadini leggono i manifesti del Municipio, appiccicati qua e là con su scritto in caso di neve, inizio corsi di cucina e cucito, sfilata per Sant’Antonio, avviso agli elettori. Se però alla mattina si esce di casa e quando si torna non si riesce a fare il solito percorso, si brontola un pochino, ma in fondo si pensa che stia facendo qualcosa di buono, meno male, anche le buche stressano.
    Diverso è se le cose non tornano più come prima e in via definitiva.
    E’ quello che si stanno dicendo gli abitanti di via S. Luca d’Albaro, via Siena, viale Arezzo, con decine di palazzi: infatti sulla stradina di un centinaio di metri che portava a queste vie qualcuno ha piazzato un mese fa una sbarra per interdire il passaggio.
    La stradina in questione è all’inizio di via Orsini e conduce in via Puggia (quella delle famose palazzine finite al Tar) e da qui con un percorso a senso unico si arriva alle vie sopraddette, uscendone da un’altra creuza ancora. Per tornare a casa ora si arriva in cima a via Orsini, un’altra rampa e il doppio di creuza di via Puggia: niente di grave, pur se il massimo non è, alti muraglioni, spigoli aguzzi e di sera i pedoni stretti alle pareti.
    Si potrebbe con ragione obiettare “no” alle creuze carrabili, no alle automobili di oggi, troppe e troppo larghe, che non si doveva costruire così tanto, ma ora quegli edifici ci sono e la gente ci abita. Questione risibile si dirà e i problemi di oggi son ben altri.
    Ma se è vero, come si mormora, che il comune non ha voluto asfaltare la stradina rispondendo ai residenti che risultava privata, tant’è che per ripicca se n’è sbarrato il passaggio, un problemino si pone.
    Più che legittima l’azione di chi risiede nella stradina, ci si sarà stufati del traffico, ma ci si è passati sempre, ormai è di pubblica utilità, si obietta. Ci si chiede comunque se l’assessore del municipio del Medio Levante avrà fatto un sopralluogo nelle vie da asfaltare. Forse gli elettori dovrebbero rivolgersi all’assessore per la manutenzione del comune di Genova, ex presidente del municipio di cui sopra.
    In consiglio comunale intanto si sta proponendo di diminuire i componenti del municipio, anche se poi sono praticamente volontari, ricompensati da un gettone di presenza se va bene, mentre spesso per il territorio sono preziosi. Al presidente invece uno stipendio da dirigente pubblico.
    (Bianca Vergati)

  • OLI 316: CITTA’ – La pazienza dei cittadini

    Disegno di Guido Rosato

    E’ sabato mattina, c’è molta folla al mercatino di piazza Palermo. Ad un tratto un gran trambusto, tra i banchi qualcuno corre, altri lo inseguono, lo atterrano placcandolo fragorosamente: il fuggitivo è un ragazzo sui vent’anni. Scortato come lo Steve Mc Queen di Papillon viene trascinato fuori all’aperto e la gente intorno lo circonda, chiedendosi che cosa avrà fatto. Giovani e anziani.
    – I soliti, sempre qui a fregare i portafogli, basta.
    – Non se ne può più di questi ladri, andate a casa vostra.
    Un uomo lo tiene per il braccio, brandisce il telefonino, gridando che chiamerà i carabinieri, sul bavero del giubbotto ha il distintivo della Amt. Le persone s’avvicinano e gli domandano curiosi, quasi aggressivi, mentre il ragazzo, bianco, bruno di capelli, la camicia stazzonata, lo sguardo spaventato, biascica qualcosa – Ecco, senti ora parla, e parla pure italiano!- esclama trionfante l’addetto Amt.
    – Ma cos’ha fatto? s’incalza a gran voce.
    – Quando gli volevo controllare il biglietto è sceso di corsa ed è scappato, ma io l’ho inseguito.
    La folla ondeggia, mormora e d’improvviso si rivolta verso il controllore, lo apostrofa al grido di andate a lavorare, con il servizio che fa schifo ancora un po’ rompete la testa a ‘sto ragazzo , l’avete buttato a terra, strattonato e cosa sarà mai un biglietto con il deficit che c’è, per poco lo ammazzate. Non c’è lavoro per i giovani, fate pagare chi può, e mettete più bus.
    Un sentimento che pare indignazione monta tra le persone in un attimo: tutti si sta dalla parte del ragazzo e in tanti ancor più sentendo quel “parla italiano”. E se fosse stato straniero come ci saremmo comportati? Però. Un eccesso di zelo, un’esagerazione incredibile da parte dell’addetto Amt, che ha trascinato, inchiodato a terra il giovane portoghese, ma nessuno ha rimproverato il ragazzo per aver commesso comunque un illecito, non pagando il biglietto.
    I carabinieri arrivano e si spostano lontano, soltanto una persona si offre di testimoniare per l’aggressività eccessiva, intanto s’avvicina un signore, chiede: “Marco che succede?” accarezzandogli la testa e quegli occhi spenti e dolenti diventano lucidi.
    Qualuno chiede: non si può finire qui? Il ragazzo mostra un biglietto intonso, ma il controllore vuole la denuncia, in fondo ha fatto il suo lavoro (che si guarderà forse dal fare in altra occasione); e il carabiniere continua imperterrito a proclamare che si chiarirà tutto, prendiamo soltanto i dati.
    Marco resta solo con l’amico, tutti sono tornati alle loro compere con aria smarrita.
    E’ tale la sproporzione che ci si è dimenticati del compito che il controllore ha, pur con i limiti del suo comportamento e del suo senso del dovere di parte.
    E’ il confine tra chi ruba una mela e lo spettacolo di chi si appropria ogni giorno con disinvoltura del bene comune. Non si tollera più e si fa confusione di regole e del rispetto di esse: pare davvero finita la pazienza dei cittadini
    (Bianca Vergati)

  • OLI 315: CITTA’ – Cittadini nei fortini

    Disegno di Guido Rosato

    Primo mercoledi di ottobre, sala rossa in gran fermento di pubblico e politici per le audizioni dei comitati dei cittadini in Commissione urbanistica, spesso deserta.
    Le elezioni sono vicine.
    Non è una disfida tra contrade, tra Ponente e Levante, si sottolinea, quasi a cercare sponda fra anime diverse, insieme ad elogiare quel tanto che basta il nuovo Puc, per attaccarlo poi a testa bassa.
    Sfilano gli Amici del Chiaravagna, quelli di Vesima fino al Levante cittadino, ognuno con le sue ragioni, da chi vuol dire addio alle fabbriche dismesse, e no ad altre residenze, a chi lamenta troppi box; chi il velenoso traffico, ma grida no alla Gronda, chi dice basta alla rumenta: neppure si prevedono aree per la trasformazione rifiuti o isole ecologiche, ma già si è scelto il sito per il gassificatore.
    Un futuro più sostenibile per il Ponente, attaccando concessioni ricattatorie per Erzelli e Fincantieri: quanti costruttori si sono arricchiti senza vantaggi per la comunità?
    Le osservazioni sono puntuali, accurate e accorate, anche l’Università ha partecipato con i dottorandi in geografia storica, presenti in aula. Rilevanti le contraddizioni quando si dichiara di subordinare gli interventi sul patrimonio edilizio al perseguimento del rilancio della produzione agraria.

    Chi coltiva la terra però per fare la cascina deve seguire regole rigorose e raggiungere dimensioni aziendali elevate, mentre se il terreno è in abbandono liberi tutti.
    Un invito al roveto e a progettare villette non destinate a chi si dedica ai campi.
    Invece i ragazzi di Vesima vogliono preservare le loro piccole aziende, auspicano un Parco Agricolo, è un bollettino di guerra il loro: pari a centomila campi da calcio gli ettari agricoli spariti in trent’anni in Liguria, sopravvissute 20mila aziende su 80mila.

    Il futuro? Una Vesima agricola. Che buona notizia, qualcuno progetta per il domani.
    Segnali anche dalla Regione, il cui l’assessore regionale all’ambiente dichiara “Stop ai porticcioli, alla cementificazione selvaggia costiera, più agricoltura e incentivi ai giovani coltivatori” (la Nazione)
    Ma dov’è stata finora? Forse si dovrebbe accordare con l’urbanistica, vista la nuova proposta di legge che recita : “… Quale forma di ristoro compensativo i comuni avranno fino al 5% dall’incremento di valore ricavato dal cambio di destinazione d’uso, se si renderanno disponibili a farlo” (la Repubblica, 6/10). Dalla Regione infatti, a breve, sul mercato immobili da valorizzare e rendere appetibili per cento milioni di euro, incombe il deficit della Sanità. Siamo in decrescita ma per aggiustare i conti si vuole il via ad altre trasformazioni.
    Serve a poco auspicare adesso dai cittadini del Levante la funzione alberghiera nella villa ottocentesca del Cenacolo a Quarto, ex pensionato, destinato ormai a residenze.(Corriere Mercantile, 8/10). Ora che nel Puc si prospetta un albergo sul promontorio di fronte al Monumento, si vorrebbe l’hotel di lusso nell’antica villa.

    Doverosa la preservazione del paesaggio, dei parchi, dei centri e dei porticcioli storici: un caloroso grazie a chi si preoccupa e se ne occupa. L’impressione però è che si abbia nel cuore il preservare e basta, non s’intravvede una visione di come la città possa trarre vantaggio dalla fortuna di avere mare e paesaggio incantevoli nel Levante, magari favorendo nuova occupazione in questo momento così tragico di crisi.

    (Bianca Vergati, fotografie di Giovanna Profumo )

  • OLI 314: LETTERE – Roberta Pinotti ci scrive, Bianca Vergati risponde

    Sulle mie competenze nel settore della Difesa, senza inciuci o inutili presenzialismi, vi potete informare con i vertici delle Forze Armate e con le dirigenze delle imprese: sotto il vestito c’è molto, ma molto di più di un qualsiasi gessato (e dispiace ricordarlo ad una donna). Per queste competenze, addirittura ritenute autorevolezza, la Francia mi ha insignito della Legion d’onore. Poi se si occhieggia al Senatore De Gregorio, capisco la propensione e le faziose malignità e mi taccio.
    (Roberta Pinotti)
    (n.d.r. Il commento dell’On. Pinotti si riferisce al post OLI 313: CITTA’ – Signore in rosso)

    Gentile Onorevole,
    Poteva postare il Suo commento alla Redazione, senza interpellarne direttamente i componenti.
    Cogliendo il Suo “mi taccio” riferendosi a De Gregorio penso non ci sia bisogno di aggiungere altro, vista la definizione che ne do, e di certo non occhieggio.
    In quanto agli “inutili presenzialismi o inciuci“ si tratta naturalmente di punti di vista. Di fatto l’abbiamo sentita e vista tantissimo, e ancora prima che si autocandidasse a sindaco, tanto per non mettere in imbarazzo il Pd e gli elettori.
    Più rilevante comunque il fatto che non abbiamo notizie chiare circa il Suo Programma per la città, ma in compenso notizie di Sua partecipazione a sfilate sindacali, manifestazioni delle donne, corse podistiche e anche… solidarietà ai lavoratori Fincantieri. Per inciso: al tempo del governo Prodi proposte, interessamento su commesse per questa azienda, visto che Lei “si occupava” di Difesa?
    Circa la Sua autorevolezza presso le imprese, ho la Sua parola. In Parlamento i Suoi interventi mi pare si riferiscano a regolamenti, missioni militari… lascio alla buona volontà la lettura del sito parlamentare
    Per la Sua Legion d’Onore si reinvia alla nota del 20 ottobre 2008 sul sito del PD (partitodemocraticoliguria.it) dove l’accento cade ancora sul “genere”: a questo proposito ci dica magari una Sua proposta per le ragazze della Liguria, per il lavoro nella nostra città.
    Non si ricordano iniziative concrete dei parlamentari liguri, Lei compresa, per il nostro territorio, fiscalità del porto a parte: se non quando i buoi sono scappati. Fincantieri docet purtroppo.
    Lo so, Lei non è la Fata Turchina e non ha formule magiche, ma avevo seguito con speranza Porta a Porta proprio per ascoltare un possibile mio futuro sindaco e nuove parole.
    (Bianca Vergati)