Categoria: Ferdinando Bonora

  • OLI 315: PAROLE DEGLI OCCHI – Aperitivo in Blu

    Foto di Ferdinando Bonora – a cura di Giorgio Bergami

    Nella serata di martedì scorso via Roma è stata chiusa al traffico veicolare, dirottato su percorsi alternativi. Il modesto disagio è stato ampiamente compensato dal piacere di poter passeggiare nel clima mite per la bella strada ottocentesca resa pedonale per qualche ora, liberamente accessibile a tutti, sfavillante di luci, con gli eleganti negozi aperti fino a tardi e assaggi dei prodotti enogastronomici liguri. Dall’adiacente Galleria Mazzini giungevano le note del concerto dell’orchestra del Carlo Felice, offerto gratuitamente e seguito con soddisfazione da un folto pubblico in piedi.
    Si trattava di “Aperitivo in Blu”, nell’ambito dell’iniziativa Genova in Blu che in occasione del 51° Salone Nautico ha proposto numerosi eventi di vario tipo distribuiti per tutta la città, per farla conoscere e godere agli ospiti del Nautico e ai genovesi (http://www.genovainblu.it/index.asp).
    Anche in questo caso è stata chiusa un’arteria centralissima, ma con ben altro stile e risultato rispetto a quanto – nel quadro dello stesso programma – sarebbe stato concesso due giorni dopo nella vicina via XXV Aprile, per l’irritante “cocktail esclusivo” a inviti della Boutique Gucci, a celebrare per pochi “la storia e la cultura marinara mediterranea nonché l’eleganza e il glamour delle nuove collezioni”, di cui s’è dato conto sopra.

  • OLI 314: PAROLE DEGLI OCCHI – Fiori di città: writer, skate e rap al monte

    Foto di Ferdinando Bonora ©

    Lo scorso fine settimana ha visto una gran folla in festa alle spalle del quartiere genovese di Quarto Alto, dove la montagna riconquista il sopravvento e si riprende a salire per l’antico sentiero di Costa d’Orecchia, nel punto in cui la moderna via degli Anemoni s’arresta nella macchia mediterranea.

    Lo squallido muraglione di contenimento, cosparso di erbacce e di scritte spontanee (come lo si può ancora vedere su GoogleMaps), è stato trasformato in una fantasmagoria di forme e colori grazie all’aerosol art di decine di writer più o meno celebri, impegnati in due giorni di gratificante fatica sotto il sole, con l’accompagnamento musicale di dj set con funk, rap e reggae, esibizioni di break dance, evoluzioni di skateboard tra salti e acrobazie, furgoncino-chiosco di panini e bibite e numerosissimi spettatori di ogni età a scattar foto e godersi la kermesse e il procedere del lavoro.

    “Fiori di città” – così s’è chiamata l’iniziativa, di cui si prevedono ulteriori edizioni in altri luoghi – è stata una bella occasione per mostrare a tutti una cultura giovanile ricca di vitalità ma spesso guardata con sospetto, in un’opera di riqualificazione di uno spazio urbano degradato e mal frequentato organizzata da noti writer genovesi quali Christian “Blef”, “Mr. Mer” e Christian “Tian” Terzano, insieme ad altri soggetti e col sostegno di vari enti ed istituzioni (vedi www.genovajam.org), in collaborazione con l’associazione di volontariato onlus “Progetto QuartoAlto” (www.progettoquartoalto.it).

  • OLI 313: PAROLE DEGLI OCCHI – Quo usque tandem…?

    Foto di Giorgio Bergami ©

    Da un lato la grave crisi economica mondiale, dall’altro il sistema politico nostrano, sempre più inadeguato ad affrontarla.
    Fino a quando…?
  • OLI 310: PAROLE DEGLI OCCHI – Dieci anni dopo

    Ricorre il decennale del G8 tenutosi a Genova nel luglio 2001, con un intenso programma di iniziative per ricordare la gravità di quei giorni cupi culminati nell’uccisione di Carlo Giuliani, nella macelleria della scuola Diaz e nelle torture (*) alla caserma di Bolzaneto – con conseguenti depistaggi e mistificazioni da parte di organi dello Stato – ma che videro anche importanti occasioni di dibattito e di elaborazione di idee per “un diverso mondo possibile, nonostante tutto e tutti”. Momenti indimenticabili per chi vi partecipò e su cui occorre continuare a riflettere, senza smettere di lottare per un differente modo di concepire i modelli di società, di ambiente, di economia, di rapporti sociali e politici in questo nostro Paese sempre più devastato culturalmente, oltreché socialmente ed economicamente:

    Da qualche tempo, alla base del neoclassico Palazzo Serra tra Piazza Santa Sabina e Via delle Fontane, sede della facoltà di Lingue e Letterature straniere, campeggia un variopinto murale che s’apre con la citazione di uno slogan delle lotte operaie dello scorso inverno, qui dedicato a Carlo Giuliani, per proseguire con una fantasmagoria di forme e di colori il cui valore estetico innesca l’ennesimo conflitto tra arte di strada e monumentali preesistenze ambientali.

    Foto di Giorgio Bergami ©
    (*) reato non contemplato dal Codice Penale italiano
  • OLI 309: PAROLE DEGLI OCCHI – Pranzo turistico

    Foto di Giorgio Bergami ©

    I sempre più numerosi turisti che giungono a Genova, attratti dal fascino di una città inaspettatamente ricca di suggestioni e di testimonianze d’arte e di storia, non sempre hanno la possibilità o la voglia di spendere altri soldi in costosi ristoranti, specie quando si è in tanti in famiglia.

    Da qualche tempo le panchine tra le aiuole di Spianata Castelletto, rinomato belvedere, si animano all’ora di pranzo di forestieri che si concedono una pausa nel verde, mangiando tutti insieme quanto portato da casa o acquistato nei vicini negozi di alimentari.
  • OLI 308: AMBIENTE – Safari in città

    In due articoli, usciti lo scorso 2 luglio su Il Secolo XIX (“Allarme cinghiali, strade chiuse e caccia grossa a Castelletto”) ed il Corriere Mercantile (“Cinghiali a spasso in centro città, presi e abbattuti”), è narrata la triste vicenda di una famiglia di otto cinghiali in Corso Carbonara. Dell’episodio si è occupata anche la sezione genovese del sito di Repubblica (http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/07/02/news/cinghiali-18509601/).
    La storia è scarna, i cinghiali girano in zona cittadina, tra auto, bus, moto e pedoni, vicino alla scuola media Don Milani, nella giungla raramente falciata di quelle che erano un tempo aiuole curate: segnalati, vengono costretti in una piccola zona e quindi abbattuti, otto animali, una femmina sui 70 kg e sette piccoli sui 25 kg; ad agire sono gli agenti della Polizia Provinciale coadiuvati da Polizia Municipale.
    La cruenta conclusione sembra però lasciare aperta qualche polemica: era proprio necessario uccidere tutti gli animali? Anche i piccoli? Dal resoconto emerge come la Prefettura avesse dato indicazione di catturare gli animali, per decidere solo in seguito il da farsi, mentre gli eventi hanno poi preso la mano (“ha caricato e siamo stati costretti a fare fuoco”), per arrivare alle dichiarazioni dell’assessore provinciale Piero Fossati. L’assessore, mentre ricorda l’esistenza di due leggi regionali che obbligano ad uccidere gli animali sul luogo della cattura invece di trasferirli altrove (per evitare il diffondersi di epidemie, nel caso gli esemplari fossero malati), invita i genovesi a non dare cibo ai cinghiali in città; ma, evidentemente, sente il peso dell’uccisione degli animali (“non sono contento di queste scene”), infatti “la voce si fa seria quando spiega che catturati vuol dire abbattuti”.
    Nella vicenda si affrontano due esigenze, la sicurezza di un ambiente cittadino e la salvaguardia degli animali: se da un lato i cinghiali non sono certamente mansuete bestiole, d’altro lato una femmina adulta, ma comunque di piccola taglia, e sette piccoli in cerca di cibo non dovrebbero essere poi così difficili da gestire, da un corpo (la Polizia Provinciale) che ha proprio questo tra le proprie mansioni (http://it.wikipedia.org/wiki/Polizia_provinciale).
    La notizia ha suscitato in molti sconcerto e rabbia, ma c’è anche chi ha mostrato comprensione per una scelta di sicuro impopolare, ma che forse era l’unica praticabile nel nostro alterato equilibrio ecologico.
    Vale la pena di scorrere i numerosi commenti – 31 per l’esattezza, a tutt’oggi – in calce al citato articolo on line di Repubblica. Ben 21 sono quelli che esprimono indignazione per la soluzione adottata, con toni più o meno aspri, e solo 5 l’accettano come ineluttabile. I rimanenti 5 sono interventi di Eraldo Minetti, il Commissario Superiore della Polizia Provinciale di Genova che ha gestito l’operazione e che cerca di renderne conto, con ragionevolezza e non senza amarezza.
    In ogni caso non se ne esce bene. Non occorreva certo questo episodio per evidenziare che nel sistema in cui viviamo qualcosa si è rotto da tempo, ma può essere un’occasione in più per riflettere. Come nella Danimarca di Amleto, “something is rotten…”, c’è qualcosa di marcio, di corrotto. Stavolta nel rapporto tra l’uomo e il resto della natura, un tempo assai più sano di oggi. Non solo in certe soluzioni sbrigative per risolvere problemi complessi, ma anche nell’approccio di tanti animalisti che con le loro azioni in buona fede spesso arrecano in realtà danni agli oggetti delle loro attenzioni, fornendo cibo fuori luogo e con altri comportamenti.
    Correndo il rischio di sembrare sentimentali o idealisti, non si riesce comunque a trattenere un moto di tristezza cercando “cinghiale” con Google, al veder apparire molte proposte gastronomiche (“in umido, brasato, in salmì…”), né a togliersi dalla mente un’immagine evocata da uno degli articoli, “i cuccioli dietro la mamma, a seguire un pezzo di pane”.
    (Ivo Ruello e Ferdinando Bonora)

  • OLI 307: PAROLE DEGLI OCCHI – Citazioni a catena

    Foto di Giorgio Bergami ©

    “So foul a sky clears not without a storm”. Su un muro della città vecchia, già imbiancato per cancellare scritte precedenti, lo spray scuro degli anarchici ha tracciato queste parole di William Shakespeare, citando la traduzione italiana con cui Vinicio Capossela apre il suo ultimo album Marinai, profeti e balene, rubata al Bardo di Avon non però da La tempesta, come alcuni hanno scritto, bensì da Re Giovanni (The Life and Death of King John, atto IV, scena II).
    Una metafora del tempo che stiamo vivendo e di ciò che probabilmente ci attende.
  • OLI 305: CULTURA – Melina Mater Matuta


    La Galleria Studio44, in Vico Colalanza 12r a Genova, in occasioni chiamate Jour fixe, presenta artisti che vogliono far conoscere il proprio lavoro.
    Melina Riccio non ha certo bisogno di esporre i suoi lavori in una galleria per farsi conoscere: le sue opere sul territorio, con le inconfondibili scritte in rima, sono presenti ben al di là dei confini cittadini, fino a Roma, Napoli e oltre.
    L’intenzione degli organizzatori della presentazione di giovedì 16 maggio 2011, alle 19.00, è semmai di mettere in discussione il lavoro di Melina, molto apprezzato da una parte dei cittadini, soprattutto giovani, mentre altri lo vedono come atto vandalico, per le poesie dipinte sui muri che non si fermano neppure davanti a monumenti secolari, con citazioni per la pace, l’amore e l’attenzione per le risorse sprecate.

    Talvolta un artista nel suo lavoro può esprimere un atto di follia e spesso non viene riconosciuto in quanto tale. Il suo diritto alla libera espressione, nel momento in cui tocca spazi comuni, viene negato e accade sovente che il suo genio venga riconosciuto soltanto a posteriori, quando i mercanti si prendono cura del suo operato facendolo diventare oggetto di speculazione. Basti pensare ai tanti writer nella New York degli anni ‘70/’80: prima erano perseguiti e i loro lavori cancellati;

    ora vengono riscoperti e restaurati, per conservarli, proteggerli e dare valore alla città.
    Melina Riccio «Melina Mater Matuta» (Mater Matuta era la benefica dea romana del Mattino e dell’Aurora, madre e principio femminile della Natura) crea nello storico spazio della Galleria una sua installazione, un fiume di messaggi, canti e immagini, ormai simboli di un pensiero di una vita diversa.
    La serata, in collaborazione con l’Associazione Culturale ContempoArt, verrà condotta da Gustavo Giacosa, curatore d’arte che lavora nei musei di Francia e Belgio con particolare interesse per l’arte di confine.
    (Michele Fiore, Ferdinando Bonora)
  • OLI 305: PAROLE DEGLI OCCHI – La gioia

    Genova, in Piazza De Ferrari, lunedì 13 marzo 2011 alle ore 16: giungono i primi risultati sugli esiti dei referendum, esplode la contentezza degli ambientalisti promotori della consultazione.

    Foto di Giorgio Bergami ©