Diritti civili – Quando le interferenze non fanno scandalo

La notizia politica forse più sorprendente, diffusa dalla stampa domenica 3 febbraio (la Rai preferisce il silenzio), rivela: “Presunte pressioni della Chiesa sui Pacs”. Così almeno hanno titolato alcuni giornali facendo strabuzzare i lettori. “Presunte? Ma come potevano essere più esplicite?”, si saranno domandati in molti, avendo presente – e come ignorarla – la pesante campagna mediatica della gerarchia vaticana contro i patti di civile convivenza. Nel testo, poi, si spiegava che le interferenze indebite sarebbero state esercitate direttamente dal segretario della Cei, mons. Betora, sulla ministra cattolica alla famiglia, Rosy Bindi. Di qui le grida allo scandalo, come se finora le cose fossero state di una correttezza esemplare.


Molto opportunamente, Maurizio Maggiani, nella sua nota domenicale sul Secolo XIX, ricorda che il nostro Paese, al pari dell’Iran, è il solo in Occidente a chiedere il pass all’autorità religiosa prima di varare una legge. E cita l’esempio che viene dall’alto, dal presidente della Repubblica che auspica una sintesi con la Chiesa sui Pacs, seguito a ruota dal premier Prodi che assicura di lavorare in tal senso. Si tratta di un brusco richiamo alla realtà, o all’irrealtà presente, tanto che sembra passato un secolo dal rispettoso quanto fiero laicismo di Pertini.
Se le massime responsabilità di certi passi indietro ricadono certamente sulla politica e i suoi principali interpreti (la parentesi della destra berlusconiana al governo, coi suoi laici-devoti, ha disgregato non poco il tessuto culturale), non si può del tutto ignorare, nello specifico, il sostegno che i media offrono alla regressione. E’ solo un caso di distrazione o conversione collettiva se il TgUno porta continuamente come notizia di apertura le prese di posizione del Vaticano sugli affari dello Stato italiano riguardanti i diritti civili, senza che nessuno osi replicare o protestare? Non c’entra per niente l’anticlericalismo. Tra chi esprime, seppure sottovoce, disagio per gli sconfinamenti d’oltre Tevere non sono pochi i religiosi: semplici preti e teologi, tutt’altro che teneri verso le ingerenze delle alte gerarchie vaticane e il coro dei turibulanti che le accompagnano.
(Camillo Arcuri)