Cinque Terre – Monterosso-Vernazza: vietato se gratis

Sul sito di Beppe Grillo si possono leggere, tra milioni di altre doglianze, anche quelle relative al sentiero delle Cinque Terre…I sentieri percorsi ogni anno da centinaia di migliaia di persone, sono in uno stato pietoso. Pericolosi per gli escursionisti e nei casi di emergenza per i soccorritori, non hanno ricevuto alcuna manutenzione…Tuttavia il parco tramite alcune convenzioni con i tre Comuni riesce ad esigere un pedaggio molto elevato il cui ricavato complessivo annuale non è mai stato reso pubblico. Un vero pozzo di San Patrizio: si fa pagare il ticket, con il consenso di tutti, delle amministrazioni comunali e anche delle cooperative locali con i loro punti vendita e controllo dei biglietti, e non si dà nulla in cambio agli escursionisti…


Ecco il risultato di una recentissima esperienza diretta. Partenza da Monterosso. Prima sorpresa: in questo periodo di bassa stagione il biglietto (3.5 euro, non poco per una famigliola che decida di farsi la gita…) non si paga. Bastano pochi passi, però, perché la piacevole scoperta venga raffreddata da un ostile manifestino per avvertire che “il sentiero è interrotto” e che non si può procedere. Nessuna motivazione. C’è chi reagisce alla subitanea delusione con quel pizzico di ostinazione che serve, e procede in attesa del baratro, della frana, dei lavori in corso che costringeranno alla retromarcia. Niente. Sentiero libero e deserto. Dopo una mezz’oretta capita di incontrare una ragazza straniera che viene in senso contrario e alla domanda: ci sono problemi? Si riesce a passare? Ci sono punti pericolosi? Risponde “the path is ok”. Infatti si arriva tranquillamente a Vernazza, e il cartello minatorio comincia ad apparire come una penale da pagare per il fatto che in qu esto periodo il servizio di esazione è sospeso. Certo, ci dovrà ben essere un rapporto di costi / benefici tra l’incasso dei biglietti e il costo del personale esattoriale, ma se il pedaggio serve a pagare i bigliettai si delinea un curioso circolo chiuso… Forse i fondi serviranno per la consulenza linguistica? Si può pensarlo leggendo su un cartello “… in considerazione della ridotta sezione si appalesa l’opportunità di accostarsi lato monte per favorire le condizioni di transitabilità…”
Quanto alla manutenzione dei sentieri, si è visto solo un intervento di sistemazione di una zona franosa dopo Monterosso, per il resto sono quelli di sempre, e poi queste attività non dovrebbero essere finanziate dalle tasse? Con lo stesso criterio si dovrebbe pagare anche per salire sull’Antola, o per girare sul monte di Portofino.
A Corniglia , c’è il treno di ritorno. Sul muro un cartello avverte che il sentiero per Manarola è interrotto e non è percorribile. Crederci?
(Paola Pierantoni)