Kyoto, chi? – Ha un bel calendario la cattiva coscienza

Dieci anni fa, a Kyoto, l’accordo sui gas serra: ridurre le emissioni nocive. L’Italia in quella occasione chiese impegni persino più gravi di quelli alla fine concordati. Non i primi della classe ma quasi. Oggi, a due anni dall’entrata in vigore dell’accordo, l’Italia, impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 6,5% entro il 2012, a tutt’oggi le ha invece aumentate del 12-13%. Oltre le conseguenze finanziarie per le industrie (pagheranno di più), l’inquinamento, la salute dei cittadini, i costi dei trasporti, la perdita di giornate di lavoro ecc.


Molti gli articoli promemoria su tutti i quotidiani. Repubblica (17 febbraio 2007) dà notizia di uno studio del Politecnico di Milano dove si dimostra come gli obiettivi di Kioto siano raggiungibili e facilmente superabili anche solo rendendo efficiente l’attuale sistema elettrico. Con l’ulteriore vantaggio di incremento di posti di lavoro, consumi, ricerca ed evitando la costruzione di 14 centrali da 1000 megawatt. Cose già dette, periodicamente ricordate , oggi, dimostrate.
Per richiamarle con più forza il 16 febbraio scorso è stata celebrata la giornata della luce. Alle 19 l’Ikea ha spento per 60 secondi le sue luminarie; così anche qualche altro esercizio. A Roma il Colosseo al buio; a Genova Tursi ha spento De Ferrari invitando i cittadini a seguire l’esempio.
La giornata della luce ha seguito di poco quella di San Valentino (fidanzati) che a sua volta seguiva la domenica senza calcio (contro la violenza), che a sua volta seguiva la giornata a ricordo degli infoibati, a sua volta seguita al giorno della memoria… Seguiranno a breve la giornata dell’acqua, del rifugiato, dei desaparecidos (hanno già una loro data) e a queste le molte altre a cui è stato affidato il compito di risvegliare le coscienze del mondo poco disposte a fare i conti quotidiani con i propri misfatti, passati e recenti.
E’ nato così, anno dopo anno, il calendario della cattiva coscienza che sostituisce ormai quello tradizionale con i giorni dedicati ai santi che avrebbero dovuto migliorarci con l’esempio edificante della loro vita. Il nuovo calendario, laico, si ispira alle virtù civiche, attento alla storia come ai problemi del mondo, dalla fame, al razzismo, alla violenza. Ma senza esagerare: non più di un giorno all’anno per argomento.
(Manlio Calegari)