Comune – Bella e (quasi) impossibile l’Authority di Marta

Nell’incontro del 5 aprile su “I nuovi diritti dei cittadini – Il modello Genova” promosso da Marta Vincenzi si è parlato del moltiplicarsi delle società controllate e partecipate dal Comune. Sono più di 60 società e in 13 di queste (Amiu, Ami, Amt, Aster, Porto Antico, ecc.) il Comune possiede anche la maggioranza: circa un miliardo di euro di fatturato nel 2005, 6.800 dipendenti direttamente occupati. Un insieme tanto importante come l’azienda comunale (vedi OLI 134).


Sono società private di interesse pubblico che pongono seri dilemmi: “C’è il problema di un Comune che, da una parte deve tutelare le tariffe a favore dei cittadini e, dall’altra, se è azionista, deve ottenere il massimo risultato dal mercato… Manca una funzione pubblica di regolamentazione”. Secondo la Vincenzi, si dovrebbe redigere una carta dei cittadini dove siano specificati i contenuti di ogni servizio, le garanzie e istituire un’Authority, “con compiti di conciliazione, di verifica sui vari contratti stipulati e di aiuto del cittadino consumatore”. (Repubblica, 6 aprile).
Durante l’incontro c’era la protesta del “Comitato stop Lanzillotta” contro la privatizzazione dei servizi pubblici. Appena un accenno del Corriere mercantile (6 aprile), il resto silenzio per un tema che non è di poco conto. C’è una forte opposizione al disegno di legge di riforma dei servizi pubblici locali promosso dal ministro per gli Affari Regionali, Linda Lanzillotta (prevede che per tutti i servizi degli enti locali affidati all’esterno debba essere fatta una gara in modo che non ci sia alcuna distinzione tra ex aziende comunali e settore privato) perché, “determina le condizioni per una preoccupante diminuzione dello spazio pubblico, pregiudica fondamentali diritti sociali e svilisce il ruolo, l’autonomia e il pieno esercizio della funzione pubblica degli Enti e delle comunità locali” (dall’appello lanciato da numerose associazioni,vedi per esempio, http://www.italia.attac.org).
E’ difficile che la proposta della Vincenzi di un’Authority senza effettivi poteri sanzionatori possa avvicinare alle esigenze dei cittadini le società controllate e partecipate dal Comune. L’esperienza finora accumulata dimostra la sostanziale opacità di queste aziende che dovrebbero, per definizione, essere assolutamente trasparenti. Ma non lo sono. Provate, sul sito del comune di Genova o sui siti delle aziende partecipate, ad accedere a informazioni circa lo statuto, la quota di partecipazione del Comune, il bilancio, la composizione degli organi societari, i nomi dei rappresentanti degli enti locali, i rendiconti della gestione dei pubblici servizi a loro affidati. Nulla, o quasi. Per i cittadini, accedere a queste informazioni sarebbe un primo passo verso un significativo controllo democratico, partecipativo. Non è rivoluzionario ed è, come si dice, quasi a costo zero. C’è anche chi lo fa (vedi, ad esempio, http://www.comune.brescia.it, in “mappa del sito”, “società controllate e partecipate dal comune”).
(Oscar Itzcovich)