Ritorno al passato – Le botte agli hooligans non fanno notizia

Ci saremo distratti, noi del pubblico, o avranno guardato dall’altra parte loro che invece dovevano stare bene attenti, avendo il compito di informare? Sarebbe davvero interessante sapere quanti, tra i milioni e milioni di telespettatori vantati dallo share, hanno visto o saputo che l’incontro di calcio Roma-Manchester era stato turbato dai gravi incidenti dell’Olimpico. Personalmente, pur essendo attaccati al teleschermo, non ci siano accorti di nulla (c’è sempre qualche marziano che ti chiama al telefono durante la partita facendoti perdere il momento clou). Ma anche le cronache del giorno dopo di tutto parlavano, della serata storta di Totti, delle accelerazioni irresistibili del Ronaldo bis, quello giovane e snello, meno che degli scontri violentissimi tra polizia e tifosi britannici.


Ci sono voluti i reportage dei giornali popolari inglesi, corredati da una drammatica documentazione fotografica, per aprire lo scandalo, spingendo addirittura il governo di sua maestà a chiedere chiarimenti (leggi: giustificazioni) a Roma. Il prefetto Serra ha già anticipato di avere visionato le immagini (dunque c’erano, benché ignorate dai servizi tv) e di avere tratto la certezza che la forza pubblica si è limitata a reagire per non farsi sopraffare. L’impressione lasciata da certi fotogrammi sanguinolenti è un po’ diversa, mostrando il consueto accanimento sul tifoso a terra, tempestato di manganellate. Senza dimenticare tuttavia la capacità provocatoria degli hooligans in stato di ebbrezza alcolica. Ma il punto è un altro.
La domanda in cerca di risposte convincenti riguarda il percorso seguito dalle notizie degli incidenti: come mai prima siano state del tutto ignorate da giornali elettronici o stampati e soltanto dopo essere rimbalzate dall’Inghilterra, ora riempiano le pagine. Che cosa è cambiato? Per quale ragione, subito, a caldo, erano state oscurate? Sottovalutazione di origine nazionalistica, nel senso che le teste e i nasi rotti erano solo britannici, mentre i poliziotti nostrani ne erano usciti indenni? Oppure la stampa ha partecipato al tentativo di far passare il tutto sotto silenzio, come sarebbe certamente accaduto senza le proteste dei tabloid e del governo di Londra? Comunque sia, l’informazione italiana non ne esce a testa alta.
E’ un ulteriore segno del ritorno al passato, ai tempi delle veline e delle autocensure. Viene in mente -ma questa è un’altra storia- quando il nostro paese, negli anni ’70, corse il rischio di subire un colpo di Stato stile Grecia: l’unico giornale ad anticipare i preparativi di un golpe fu The Observer. La stampa italiana neanche riprese la notizia.
(Camillo Arcuri)