Call center/1 – Lavoro a progetto? Un vero abuso

Riceviamo:
Sono un ragazzo di Napoli che lavorava nel call center 892-892. La società che gestiva i nostri contratti, non li ha prolungati forse perché, secondo le nuove leggi, doveva inquadrarci. E’ successo così anche al call center della Spezia: i loro ex-dipendenti (schiavi) non si stresseranno più con 30-35 chiamate l’ora. Ora i nuovi operatori 892-892 sono albanesi e altri italiani si ritrovano senza lavoro.
Non c’è dignità nell’uomo, non si capisce o meglio non si vuole capire; tanti pensano che un bel piatto di lasagne nel proprio piatto sia quello che conta; e poco importa se e agli altri non resta niente. Beh, così uno muore per molti grassi e l’altro muore di fame. Sarebbe meglio una minestra per tutti.


Scusate lo sfogo ma sono stufo di vedere queste cose, sono stufo di vedere una destra che fa una legge Biagi che porta solo a danneggiare il più debole e a fortificare il più forte, e sono stufo di una sinistra che invece di pensare al popolo e a come fargli creare una famiglia dandogli più garanzie sul lavoro, magari eliminando la legge Biagi, pensi a cose come i dico. Ok, i dico sono una cosa importante da discutere, ma non sono la necessità più urgente; si parla tanto di family day ma non si pensa a cambiare una legge che con i contratti a progetto non consentirà mai di creare una famiglia. Senza futuro, senza prospettive, non si pensa né a sposarsi, né a fare figli; ma qui si continua a parlare di dico e di family day. Che tristezza.
Scusatemi per lo sfogo. Complimenti per il sito e per la newsletter.
(Claudio)