Convegno – Davvero la laicità si sta estremizzando?

Partito democratico, 21 gennaio ore 18, incontro su “Storie di ordinaria laicità”. A Palazzo Tursi esperienze professionali e personali a confronto. Sul volantino è scritto: “Quale è la tua storia? Vieni a raccontarla!”.
Dodici gli interventi a programma ai quali vanno aggiunte la presentazione del dibattito di Simone Farello, “il più giovane” capogruppo in Consiglio comunale dell’Ulivo in Italia e le conclusioni di Victor Rasetto, coordinatore provinciale del Pd. A raccontare la propria storia la mediatrice culturale dell’Ecuador, un professore universitario, il responsabile della comunità islamica di Prà, l’educatrice informale presso la comunità ebraica ed ancora medici e rappresentanti dell’associazionismo genovese. I politici di vocazione e professione incarnano la cautela diffusa. Farello spiega: “la laicità si sta estremizzando” e segnala come un grave errore della Francia di non ammettere il velo nella scuola pubblica. Farello ricorda la vecchia questione delle radici cristiane dell’Europa e riflette sulla mancata citazione: “oggi non sarei più contrario, l’Europa è altrettanto cristiana quanto il cristianesimo è europeo”. Registra la laicità come elemento “debole e forte allo st esso tempo”. E si dice disturbato dalle religioni che “protestano perché non hanno spazio” esortando a “dare la possibilità al Papa di parlare!”.


Negli altri interventi i fotogrammi dell’Ecuador: “il nostro stato è laico! Non abbiamo i crocifissi, ma nemmeno l’aborto legalizzato, solo quello terapeutico! Solo chi ha i soldi abortisce”. Immagini della sanità: “si deve accettare il fatto che dobbiamo morire e che non si può accettare la sofferenza senza speranza!”. Storie nelle quali la scienza diventa fede, perché “la ricerca della verità passa attraverso la scienza” e “la laicità della scienza” va difesa. C’è l’Islam del Cep, la fatica dei figli degli immigrati che si devono portare sulle spalle due culture, e l’esperienza della comunità ebraica locale nella quale la partecipazione viene testimoniata dalla giovane educatrice attraverso i giochi e le attività ludiche fatte con i bambini della sua comunità. All’incontro la fretta del doversi raccontare – data l’ora queste tante voci devono davvero correre – è mescolata al desiderio autentico dell’essere ascoltati. “Facciamo fatica a riconoscerci in un referendum pers o” dice Paola Anserini, medico aderente ad Emilyguria, “le gerarchie cattoliche sono più forti di noi donne! La ministra della sanità – donna – non ci risponde! Dobbiamo ridare forza ai nostri valori!” e rivolgendosi ai politici in sala esclama: “Fate i conti con gli accordi politici! Sacrificate una poltrona o una presidenza, ad un tema etico!”.
Victor Rasetto li ha ascoltati tutti, quasi impassibile. “Interventi interessanti e un po’ di parte” commenta sorridendo alla platea, e precisa “bisogna farsi carico di quello che pensano anche gli altri. Il Partito democratico è lo spazio di convivenza anche per principi differenti!”
Nelle stesse ore a Roma l’agonia del governo si consuma lentamente. L’accanimento terapeutico utilizzato in medicina, tanto difeso dalla Chiesa gli è stato negato. A Bagnasco e Ruini il privilegio dell’estrema unzione.
(Giulia Parodi)
P.S. Il Circolo Genovese di Libertà e Giustizia sta organizzando un ciclo di incontri sulla laicità e il suo rapporto con la vita quotidiana dei cittadini. Il primo di questi incontri, intitolato “Bioetica e società civile” si terrà oggi, mercoledì 30 gennaio, alle 17.30 nell’Auditorium (ex Sala Garibaldi) di Palazzo Rosso e vedrà la partecipazione di Maurizio Mori (università di Torino), Franco Henriquet (Associazione Gigi Ghirotti) e della giornalista del “Secolo XIX” Silvia Neonato che condurrà la discussione.