Lavoro di genere – Donne e impresa in due ore

C’erano molte donne e anche qualche uomo giovedì 12 giugno nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi all’incontro ”L’impresa al femminile. Un bando per Genova” promosso da Michela Tassistro, presidente della commissione pari opportunità del Comune di Genova.


Nomi e personaggi dai volti noti nelle prime tre file (le relatrici, qualche funzionaria del Comune, membri di associazioni politico-culturali in vivace fermento) e poi via via a scendere verso il fondo della sala le variegate rappresentanti del mondo del lavoro femminile: giovani e meno giovani, madri con bambini a seguito, padri improvvisatisi babysitter, italiane e straniere. Secondo quanto riportato da Cristina Battaglia, presidente di Sviluppo Italia e una delle relatrici dell’incontro, rispecchiano pienamente l’utenza che richiede finanziamenti e informazioni, ovvero una tipica categoria di lavoratrici che stenta a inserirsi nel mondo del lavoro e cerca di utilizzare la creazione di una nuova impresa come alternativa alla disoccupazione. E che si scontra con i problemi dell’essere donna in un mondo dove la presenza maschile è ancora preponderante: minore credibilità davanti al cliente, minori possibilità di accesso a prestiti di banche e istituti di credito ecc.
Un incontro che si presentava operativo – è stato presentato il bando per le agevolazioni all’imprenditoria femminile attraverso la L. 266/1997 – ma che ha rappresentato anche la possibilità di offrire un quadro sulla partecipazione delle donne nelle imprese italiane pubbliche e private: Daniela Canepa, responsabile del settore Sviluppo economico della Camera di Commercio, ha sottolineato l’aumento costante della presenza femminile non solo nei settori tipici quali il commercio o i servizi di assistenza, ma anche nei trasporti e nell’industria, settori storicamente maschili, mentre restano sporadiche le iniziative a partecipazione femminili nei settori ad alta innovazione. Cristina Battaglia, fra le altre cose, evidenzia come a livello nazionale le donne dirigenti delle grandi aziende private italiane siano circa il 3%, e molte di queste abbiano legami di parentela con presidenti o amministratori delegati delle stesse, Fabiola Mascardi, responsabile dell’Unità relazioni e sterne dell’Ansaldo accenna al ruolo delle donne nell’Unione Europea. Si aggiungono un intervento sulla responsabilità sociale di Isabella Cristina e infine la breve presentazione del bando da parte di Paola Bertoncelli, dirigente del Comune di Genova. A seguire due interviste a donne imprenditrici genovesi sulle difficoltà di fare impresa.
Che dire? Molta carne al fuoco, condensata in poco più di due ore che hanno compreso anche saluti della Sindaco Marta Vincenzi, presentazione dell’assessore Mario Margini e introduzione della promotrice Michela Tassistro.
Resta da capire se il taglio prevalentemente teorico dato al convegno abbia aiutato le future aspiranti imprenditrici presenti in sala, e quanto il quadro sociologico possa invece aver sofferto di un tempo così limitato: molti spunti di riflessione, poco tempo per approfondire. Ma si sa, le donne si accontentano anche di un breve accenno.
(Maria Cecilia Averame)