Comitati – p. Marsala memorial

Comitati
p. Marsala
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Il comitato ha chiuso i battenti: il farinotto ha anticipato per il caldo la chiusura estiva e, quanto agli altri, tanto discutere è venuto a noia. Le critiche a Idriss erano una scusa; in verità cercavano un motivo per chiudere bottega. Niente di male e poi – come si dice in questi casi – ci siamo divertiti, no? Oggi, 5 maggio, volevo congedarmi da Idriss; ho dovuto aspettare. Era di turno in un altro park. Ha spiegato che li fanno girare per evitare che possano accordarsi con i clienti abituali per qualche vantaggio reciproco. Così oltre le ispezioni sono arrivate le rotazioni.


“Per me è peggio, ha detto, perché si perde i contatti con gli amici, o la possibilità di fare due parole”. Straniero e se possibile anche più estraneo. Abbiamo parlato; credo di aver capito almeno una delle ragioni dell’insofferenza che ha raccolto nel nostro gruppo di anzianotti benestanti (relativamente, si capisce). E’ perché si occupa di macchine. Di molte ricorda se sono già capitate in piazza o a chi appartengono. Sa chi la pianta abitualmente fuori posteggio o davanti ai settori a pagamento provocando strepiti e clacson. Così conosce i residenti che piazzano (“per un minutino”) la loro nel posteggio dei disabili.
Sapendo delle nostre macchine, Idriss possiede parte della nostra anima, così è diventato esperto dei nostri punti deboli. Non a caso aveva tirato fuori la storia dei “panettoni”, quei magolli di cemento dalla testa arrotondata che vengono messi a difesa delle zone che le macchine non devono superare. A piazza Marsala ce ne sono 38, disposti in tondo attorno al selciato (“pavé”) che circonda la fontana posta nel centro della piazza. Ma la legge delle macchine non ama gli ostacoli, figuriamoci poi quando si tratta di camion o pullman. Infatti mese dopo mese, anno dopo anno, un colpo oggi un colpo domani, la circonferenza tracciata dai panettoni è diventata un ellisse sempre più stretta e se nella cintura dei panettoni si aprono varchi subito le macchine se ne impossessano.
Idriss descrive i nostri modi di fare con le parole che ha appreso da noi. Ad esempio dice “in piazza c’è sempre più casino” oppure “la gente viene qui e caga la macchina dove le pare” e “ce la lasciano per delle ore tanto i vigili si sa…”. “Si sa cosa?”, gli chiedo. E lui “non vedi? Se vengono scatta il tam tam tutti dicono che sono lì un minutino e loro, i vigili, non vogliono grane e fanno finta di crederci. E magari danno una multa a qualcuno che non s’è portato il vecchio da lasciare in macchina…”. “Il vecchio?” Chiedo. E lui: “Ma sì, non lo sai che tanti che prendono su un anziano da lasciare sulla macchina in sosta vietata? Gli danno qualcosa, 5 euro ad esempio, e vanno in giro con lui a bordo tutta la mattina. Deve solo dire al vigile che aspetta suo figlio, questione di un minuto”. Diavolo di un Idriss…
(Manlio Calegari)