Psichiatria – Oltre le gabbie

Dichiarazioni stampa relative alla nota di OLI 228, ripresa da Marco Preve su Repubblica il 4 giugno u.s. sulle condizioni della clinica psichiatrica: “Si sta provvedendo alla ristrutturazione dei reparti psichiatrici” dichiara il direttore sanitario di San Martino Gianni Orengo “Questo vuol dire che presto la clinica verrà trasferita e nel frattempo abbiamo già ridotto il numero dei ricoverati. Sono state avviate le procedure di gara per portare la clinica al padiglione 11, dove si trova già – in locali ristrutturati – il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura della Asl 3. L’idea è quella di creare un campus psichiatrico, con la clinica che occuperà i locali del piano superiore. E in quel contesto ci sarà a disposizione un vero e proprio parco, con spazi ampi da dedicare ai pazienti”. E precisa: “Ci sono dei problemi, si possono criticare le scelte e trovare percorsi diversi, ma questo, vorrei essere chiaro, non mette in discussione i principi della legge Basaglia”.


Paolo Pescetto, Presidente Provinciale dell’Associazione Ligure Famiglie Ammalati Psichiatrici invece commenta così la notizia della gabbia per fumatori: “sono scandalizzato, ma non sorpreso”. Il recinto è simbolo delle condizioni in cui versa la malattia psichiatrica nel paese. L’ “isolamento” è “totale” a partire “dalla mancata applicazione della legge Basaglia” e denuncia che il “paziente psichiatrico, quello non grave o di media gravità, una volta fuori dall’ospedale è solo. Tutto il peso grava sulla famiglia ristretta”.
Aggiunge Pescetto che “in provincia di Genova ci sono ben tremila malati psichiatrici accertati” ma il problema non interessa a nessuno, non fa notizia. E non porta voti.
Gualtiero Guerrini presidente ligure della Società italiana di psichiatria risponde “l’idea del giardino in sé era buona, naturalmente. Ma la soluzione adottata è decisamente non idonea.” Sul problema in generale dichiara che “la battaglia più grande è quella di superare i pregiudizi”.
L’assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo dice: “L’obiettivo del primario di avere un’area esterna per i fumatori era apprezzabile. Ora vedremo se nella ricerca di una soluzione se ne potrà trovare una che possa evitare questo aspetto della recinzione”.
Come botti di capodanno le dichiarazioni di chi guida enti e strutture coprono le pagine di Repubblica per due giorni di fila ed affrontano principalmente il problema della gabbia costruita per i fumatori alle spalle del reparto e mai utilizzata. Manca una riflessione profonda su metodo e programmi. A questo punto sarebbe interessante sapere cosa si intende per “campus psichiatrico” e di quali contenuti è portatore il progetto e con quali tempi.
Preme inoltre sapere – fatti salvi i contenuti della legge Basaglia – quali siano gli atti concreti con i quali i responsabili della sanità la stanno applicando. Quali investimenti sono previsti per i prossimi tre mesi, in pieno periodo estivo – sia in ospedale sia in fase di dimissione – a sostegno dei malati e delle loro famiglie “ristrette” che, come dichiara il loro rappresentante, sono sole, poiché “le turbe mentali provocano l’allontanamento del sostegno sociale, dei parenti, dei vicini di casa, delle conoscenze”.
(Giovanna Profumo)