Lettere – Non più sola

Finalmente per un giorno non mi sono sentita sola, ma parte di un tutto alla luce del sole. Dopo tanto tempo ho condiviso le strade di Genova insieme a persone e pensieri che sono parte di me. Probabilmente da 21 luglio 2001 al 27 giugno 2009 ci sono state altre occasioni per riconquistare Genova, ma personalmente mai come questa. Nel corso degli anni la mia attivitเ politica si ่ man mano rimpicciolita e ridotta ad una lettura sporadica e nervosa di un articolo o allo scalpitare alle parole di molti dinnanzi a poche persone, spesso a tu per tu. Il Genova pride ha “dato un punto di sutura” dove pensavo non esistesse pi๙ ferita. In realtเ non ่ seppellendo le esperienze dolorose sotto una coltre di pensieri ed azioni quotidiane che queste scompaiono.


Ed è così์ che la prima sensazione del pride ่ stata la stessa che da luglio 2001 accompagna probabilmente tanti che hanno vissuto il G8 di Genova. Scesa dall’autobus alla Zecca per raggiungere amici di varie provenienze riuniti per l’occasione, vedo due carabinieri in tenuta anti-sommossa. La giocositเ che attendevo lascia spazio al ricordo delle parole di un altro membro delle forze dell’ordine, incontrato in via Brigata Bisagno il 21 luglio 2001. Alla domanda se potessi proseguire per corso Italia, la risposta fu allora: “tranquilla, vi abbiamo pulito la cittเ”.
Meccanicamente il mio sguardo corre lungo via Balbi e subito dopo mi domando se si offrono vie di fuga ad un eventuale carica. Poi guardo la galleria alle mie spalle e di nuovo, come durante il corteo dei migranti, mi chiedo perchè far passare la manifestazione da lì. Intanto percorro la strada che mi separa dalla stazione di Piazza Principe e da una festa per i diritti, primo fra tutti quello alla libertเ di es sere e manifestarsi.
In mezzo alla folla sfila anche Giuliano Giuliani. Se ci๒ che ่ stato non fosse accaduto, probabilmente sarebbe ugualmente l์, forse ci sarebbe anche Carlo per i fatti suoi. Sicuramente non sarebbe un testimone pubblico di un dolore privato diventato a forza un dramma civile. L’onda del pride scorre ed anche io mi immergo, il nodo che ho dentro sembra pian piano allentarsi. Poi improvvisamente ritorna alla gola, la parata si ferma inspiegabilmente, i carri non scorrono pi๙, via Balbi si fa immobile. In realtเ una persona si ่ sentita male su un carro, tutti si mobilitano, si forma naturalmente un cordone per bloccare il via vai e facilitare l’arrivo dei sanitari. Tra le mani che si stringono riconosco quelle della comunitเ di San Benedetto e del centro sociale Zapata. L’intervento va a buon fine, la rianimazione ha successo, l’ambulanza parte verso l’ospedale pi๙ vicino e la manifestazione riprende a scorrere. Deglutisco, definitivamente. Non sono pi๙ sola, rincontro gli ami ci, ne vedo di nuovi, riconosco i volti di molti che a luglio 2001 erano con me e vedo quelli di altre persone, sorridenti, che mi fanno ben sperare. Ho riconquistato il diritto di manifestare con ilaritเ e fantasia, per di pi๙ nella mia Genova. Grazie Genova Pride! Ora manca solo giustizia…
(Alisia Poggio)