Città – Geografia dei vespasiani

Ne hanno restaurati molti, ed installati alcuni.
Alcuni, le piastrelle ancora intonse e bianche, hanno patito, appena nuovi, le tracce fatte con le bombolette spray. Nuvole nere e sigle a ricordare il passaggio di chi – in mancanza di carattere e supporto – si firma dove capita. All’opera lavoratori solerti e precisi hanno verificato gli scarichi, intonacato e verniciato di verde i paraventi per consegnarli al cittadino in caso di necessitเ.
E mai necessitเ ่ stata più urgente e degna di cure e attenzione.
Lo sanno le mamme che, ai giardini, fanno tesoro di eredità familiari e gesti, quindi insegnano al piccolo come e dove farla, sempre un po’ nascosto e non sotto gli occhi della gente.


Di questi anfratti ne fanno gran richiesta gli abitanti del centro storico che ancora non si sono arresi ai fetori che liquami di nazionalitเ sospesa invadono la zona nella notte e al mattino.
Tuttavia, i famosi vespasiani, inaccessibili alle donne – forse bastava una porta e poco lavoro in più – propongono all’amministrazione cittadina, nella loro visibilitเ, l’annoso problema della quota rosa.
Ma la donna, per storia e scoutismo – per chi l’ha praticato – è abituata a pazienza e attesa. Molto gradite sarebbero tessere tutte rosa di acceso ai bar dove la buona educazione prevede consumazione per accedere al bagno. L’ente preposto potrebbe fornire una mappa dei bagni più puliti e magari un concorso annuale, con ricchi premi e cotillion.
La spesa? Non un euro di più di quello previsto per i vespasiani appena restaurati e destinati ai soli uomini.
Probabile che rimanga nel budget molto più di qualche spicciolo da destinare alle donne della città.
(Giovanna Profumo)