Lavoratori – Viaggio in Italia

Una tiepida giornata dell’ottobrata romana. L’autunno si fa presente solo con un tappeto di foglie rosse sull’asfalto. Le strade sono trafficate attorno a Castro Pretorio. Alle sue spalle il Policlinico.
Ne varco la soglia e nel bel mezzo dello scalone centrale mi accoglie uno striscione:
ASSUNZIONI SUBITO PER PIU’ QUALITA’ E RISPARMIO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA – COORDINAMENTO PRECARI ESTERNALIZZATI COBAS POLICLINICO La mente vi associa subito lo sciopero delle forze dell’ordine e un piccolo nugolo di lavoratori del parco acquatico di Roma che nello stesso giorno, mercoledì 28 ottobre scorso, bloccano via Flaminia gridando il loro no alla chiusura.


Episodi che hanno diversa visibilità. Quanti sono a conoscenza di queste situazioni? Chi detta le leggi della loro notorietà? Come estendere la partecipazione e riunire in un coro le diverse voci del disagio? Intanto esternalizzazione e mobilità sono le nuove formule magiche applicate a 360° nel lavoro.
Salgo le scale e lo sguardo si ferma su una targa commemorativa:
I MEDICI FUTURI RICORDANO IL SACRIFICIO DI MANLIO GELSOMINI E LUIGI PIERANTONI CHE ALLE FOSSE ARDEATINE EBBERO SPENTI LA VITA NON L’IDEALE DI LIBERTA’ L’ORDINE DEI MEDICI DI ROMA, 20 GENNAIO 1946
Non era un monito, ma voleva essere un ponte verso le future generazioni. Un invito a far tesoro di un esemplarità, allora, quando quelle parole furono iscritte, così viva e vicina. Ma oggi? L’abbiamo forse dissipata attraverso i decoder? Se ne sente la mancanza, questo è certo. “… dell’esempio non si parla mai, anzi non esiste come categoria di giudizio del proprio e dell’altrui comportamento […] L’esempio non nasce dalle prediche, ma dalla vita, quella che si svolge nelle scuole, negli ospedali, negli eserciti, ovunque si stia insieme”, così scriveva Vittorio Foa in Le parole della politica.
La sua è stata una vita “esemplarmente” umana, fatta di riflessioni e scelte a rappresentare i lavoratori e ad ascoltare sempre chi lo circondava.
Speriamo che i gesti quotidiani dei lavoratori italiani non passino inosservati agli occhi della rappresentanza politica e sindacale. Speriamo nella reversibilità di questi ultimi dal tubo catodico.
(Alisia Poggio)