Informazione – Grecia: ognuno sceglie il suo lato della medaglia

“La mail di un amico ateniese mi informa di un fatto che non ho trovato sui nostri giornali: un impiegato della Marfin Bank di Atene, quella in cui sono morti tre giovani lavoratori, aveva inviato una denuncia a tutti i mezzi di informazione greci (giornali e siti). Questo lavoratore, che mantiene l’anonimato, elenca le corresponsabilità dei dirigenti della Marfin Bank.


L’edificio infatti era del tutto inadeguato rispetto alle misure antincendio: i vigili del fuoco “Non hanno mai rilasciato una licenza. L’approvazione per la sua operatività è avvenuta sottobanco, come avviene praticamente per tutti gli esercizi commerciali e le ditte in Grecia”; assolutamente inadeguati i sistemi antincendio (mancavano sistemi di allarme, irrigatori al soffitto, idranti, vie di fuga; c’erano solo – e in numero insufficiente – alcuni estintori portatili); non erano mai state date al personale istruzioni e informazioni antincendio, mai fatte esercitazioni di evacuazione, non c’era personale addestrato alle emergenze e al primo soccorso: “I manager usano come pretesto il costo elevato di tali addestramenti per non attuare le misure basilari per la protezione dei propri dipendenti”.
Inoltre, denuncia gravissima, “I dirigenti della banca hanno proibito ai dipendenti di abbandonare il lavoro, sebbene questi lo avessero chiesto dalle prime ore della mattina. I dirigenti intimavano di chiudere gli accessi e confermavano, via telefono, che l’edificio doveva restare chiuso [con i dipendenti dentro], arrivando anche a bloccare gli accessi internet per evitare che i dipendenti potessero comunicare con l’esterno … Signori [della banca], fate la vostra autocritica e smettetela di fingere di essere scioccati. Siete responsabili per quanto accaduto, e in un qualunque stato di diritto – come quelli che usate di volta in volta come esempi chiave negli show televisivi – verreste arrestati per le vostre scelte. Oggi i miei colleghi hanno perso la vita per malizia: la malizia di Marfin Bank e di Mr. Vgenopoulos in persona, che ha esplicitamente dichiarato che chi non si fosse presentato al lavoro [nel giorno dello sciopero generale del 5 maggio] avrebbe potuto restare a casa anche quelli successivi perché licenziato.”
Chissà se qualcuno in Grecia andrà a verificare queste responsabilità. Resta il punto che tre giovani lavoratori e un bambino che attendeva di nascere sono morti per un concorso di responsabilità criminali: le colpe (se verificate) dei dirigenti della Marfin Bank, e la colpa di chi ha deciso di tirare la molotov ben sapendo che lì dentro c’era gente al lavoro: è stata proprio questa la motivazione dell’attacco, la Marfin Bank era “Uno dei pochissimi esercizi aperto sulla strada, dove le altre banche avevano abbassato le serrande per il timore di violenze.” (La Repubblica, 5 maggio).
Ma delle denunce del lavoratore della Marfin Bank parlano solo i blog: quelli greci sono una infinità, ma anche molti siti italiani e stranieri, a orientamento prevalentemente “antagonista”; il messaggio sotteso è: “Ecco dove dovete cercare le vere responsabilità”.
Parallelamente i grandi mezzi di informazione ignorano questo lato della medaglia.
Si vorrebbe, invece, una informazione desiderosa e capace di vedere, trasmettere e riflettere su tutti i lati della realtà.
(Paola Pierantoni)