Sbarchi. Se un prof da destra va al centrosinistra

Un colpo di maestrale e la navicella del professor Pittaluga può entrare in porto a vele spiegate attraccando ai “moli” di Burlando. Alleanza personale e non sotto il vessillo dell’Ulivo, come sembrano confermare le trattative semisegrete e la presenza dell’ex assessore in una lista civica di fiancheggiatori. Contropartite? Forse le conosceremo più avanti.


“Il Secolo XIX” quasi ignora l’evento, che non compare nei titoli e nei sottotitoli ma solo (3/12/05) nel corpo di un trafiletto “… già deciso il nome di due dei quattro capolista: Pittaluga per Genova Provincia, Caranza …”. Enfatizzano l’accordo le pagine locali della “Repubblica”. Interessante l’isteresi dell’operazione. Prima il quotidiano pubblica l’indiscrezione, per sondare gli umori. Sbilanciandosi riceve una garbata rettifica dal professore “…sono stato contattato…mi riservo valutare… ” (16/1/05). Poi il quotidiano (23/1/05) pubblica un sorprendente appello a firma di sedicenti opinion leaders. E’ il segnale convenuto. Il professore è accolto dall’ammiraglio nella squadra navale del centro sinistra con saluto alla voce, che non copre completamente i mugugni della variegata e composita ciurma. Il professor Caselli (2/2/05) spiega a questa ciurma: “dobbiamo avere una visione non spregiudicata ma laica…”; e aggiunge: “nella visione laica della politica non mi straccio le vesti, neppure faccio salti di gioia…”
“Il Mercantile” (3/2/05), molto equilibrato, riporta informazione e contraccolpi: “Gente di Liguria in campo – Regionali Pittaluga guiderà la lista civica” – “Verdi e PDCI più lontani dalla GAD – Saltato l’incontro di verifica all’interno della GAD”. Informazione di tipo anglosassone sulle edizioni locali della “Stampa” e della “Nazione” (La Spezia).
E il “Giornale”? Molto inchiostro tra lettere, commenti, articoli. In tre giorni ben 14. Tra i tanti meritano essere citati: 1)il dossier puntigliosamente predisposto da Luciano Gandini e Paola Setti sulle dichiarazioni rilasciate ante licenziamento dal professore su G 8, no global , buoni scuola, sanità ecc. e sulle ripetute accuse formulate nei suoi confronti da qualificati consiglieri del centrosinistra. 2) Un articolo a firma Lussana “Il Fukuyama di Via Fieschi” in cui il giornalista esplicita “…nessuno è felice di perderlo per strada, come nessuno è felice quando un esponente del proprio schieramento va nel campo opposto…” “ma c’è qualcosa che non torna nelle reazioni di molte vedove inconsolabili” e conclude che se la destra perdesse questa competizione non la perderebbe certo per l’addio di Pittaluga. 3) La lettera del Professore al direttore, titolata “I veri motivi della mia scelta – l’autentica anomalia è questa destra”. I lettori, sorpresi come il pubblico della fiaba “Il vestito dell’imperatore” di Andersen alla frase del bambino “il re è nudo”, apprendono dall’ex assessore che “l’attuale giunta ha tradito il suo programma”: “allargando l’apparato regionale”, “rendendo pubblica la proprietà privata”, “dirottando risorse regionali ai consumi”, “lasciando un rilevante buco nero”, ecc. 4) L’intervento di Peppino Orlando, con titoli che forzano un po’ il contenuto: “Io li conosco ti useranno – Le contraddizioni della candidatura viste da un intellettuale già cattocomunista”.
Al quarto giorno torna il silenzio stampa. Il professore non fa più notizia, quello che ha detto sul buon governo dell’attuale giunta nemmeno. Di questa campagna elettorale stupisce il fair play…
Vittorio Flick