Farmaci. Agli Italiani la ricetta del taumaturgo capo

Già il titolo, “Pensiamo alla salute”, lascia intendere lo spirito vero dell’opuscolo con lettera inviato a tutte la famiglie italiane dal duo Berlusconi-Sirchia (stampa e spedizione, naturalmente, a spese dello Stato): “pensa a salute”, pilastro della saggezza partenopea, non è forse un invito a occuparsi anzitutto del proprio benessere fisico, lasciando da parte “i cattivi pensieri”, insomma un equivalente del più esplicito “tira a campà”?

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Che sia questo il messaggio di fondo della campagna promozionale ad personam, più ancora del testo lo dicono le vignette dell’irridente matita di Forattini, che per quanto amica non può ignorare certi paradossi. Così, fin dalla copertina, ci mostra un improbabile italiano medio tutto preso dal divertimento in voga di trangugiare pastiglie a più non posso, magari senza averne bisogno, per il puro piacere di pagare il ticket… Insomma, colpa di questi spreconi e autolesionisti, se la spesa farmaceutica continua a salire.
Ma il punto più alto viene raggiunto a pagina 47 dell’opuscolo, dove invece del morto che parla evocato dalla smorfia, troviamo la figura di un’Italia gravida sul lettino del ginecologo che le ausculta il pancione e avverte: “Dovrebbe ridurre il tasso della politica: il feto potrebbe risentirne negativamente”.
E’ questa la prescrizione risolutiva che viene dal taumaturgo-capo di palazzo Chigi e dal suo assistente in camice: non preoccupatevi, ci siamo qui noi a prenderci cura dei vostri destini, lasciate perdere le cose più grandi di voi, come la politica. Potrebbe venirvi il dubbio, nocivo al massimo, causa di ulcere e gastriti, che la voragine della spesa farmaco-sanitaria ingrassi qualcuno (il personaggio di Poggiolini, com’è noto, era pura invenzione della sinistra), che le tangenti a politici, manager e mediconzoli non siano mai finite, che le corporazioni dei camici bianchi siano così forti da mettere fuori gioco un ministro (Bindi) poco arrendevole ai loro interessi. E ancora che la ricerca universitaria sia così bistrattata da lasciare campo libero agli affari dell’industria farmaceutica, in attesa del grande balzo verso la privatizzazione dell’intera sanità.
Insomma non fatevi venire il mal di pancia. Badate ai casi vostri, guardate la tv e seguite la cura di B. Se poi S, il cofirmatario della ricetta di buona salute, risulta attualmente indagato per tangenti è un puro caso. Statene certi. Sonni tranquilli.