OLI 334: FARMACI – Il doppio prezzo della sanità veterinaria

gatti greci

L’assidua frequentazione della Grecia, e l’altrettanto assidua frequentazione di gatti sia italiani sia ellenici mi ha proposto un quesito.
Il Synulox 50 è un farmaco veterinario prodotto dalla Haupt Pharma S.r.l. a Borgo San Michele, provincia di Latina.
Questa estate in Italia il farmaco costava 13.80 € (ora il prezzo è salito a 15.18 euro), mentre in Grecia il prezzo era 7.50 €, poco più della metà.
La semplice domanda è: perché questo farmaco costa più nella nazione in cui viene prodotto, rispetto ad un paese in cui viene esportato?

Giro il questito a un gentile farmacista che mi dice che è una questione di mercato: in Italia la gente è disposta a spendere di più per curare l’animale di casa.

gatti italiani

Stessa domanda alla veterinaria di riferimento, che in modo ancora più esplicito risponde “La spiegazione è che sono dei farabutti. Tutti i farmaci ad uso pediatrico e veterinario in Italia hanno costi molto più alti di quelli per adulti, anche se i principi attivi sono gli stessi. Come veterinari non possiamo prescrivere farmaci ad uso umano, anche quando sono esattamente gli stessi dei corrispondenti farmaci veterinari, che costano però molto di più”.
I produttori contono sul fatto che per gli inermi che dipendono da noi, bambini e animali di compagnia, si mette mano al portafoglio con più facilità. Quindi, perché non approfittarne?
Tornando all’esempio del Synulox, dato che anche sul farmaco venduto in Grecia la ditta produttrice farà il suo bel guadagno, la differenza in più incassata in Italia si risolve in guadagno netto di 6,3 € per ogni scatoletta, di cui in parte, magari, si farà carico anche lo Stato: infatti anche le spese veterinarie “sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per pratica sportiva” danno diritto alla detrazione d’imposta del 19% nel limite massimo di euro 387.34, calcolata sulla parte che eccede l’importo di euro 129,11.
E’ molto probabile che il caso del Synulox, fortunosamente incontrato, non sia l’unico, tra i farmaci veterinari e no, e sarebbe interessante raccogliere altre testimonianze in proposito.
Le liberalizzazioni in arrivo serviranno a qualcosa?
(Paola Pierantoni)