Exodus/1. Fa scandalo rispettare la Corte Costituzionele

Joy N., nigeriana, 25 anni, e Rachid N. marocchino, 19 anni, sono stati assolti a Genova, da due diversi giudici, dall’accusa di non aver rispettato l’ordine di rimpatrio previsto dalle legge Bossi-Fini. Niente di straordinario.


“Si tratta di stabilire – ha spiegato Elena Fiorini, difensore della ragazza nigeriana, parlando a ilPassaporto.it (http://www.ilpassaporto.kataweb.it/index.jsp), fino a che punto l’immigrato, in mancanza di un rimpatrio a spese dello Stato, sia tenuto a obbedire al decreto di espulsione. Lo stato di povertà, l’impossibilità pratica di procurarsi un passaporto in cinque giorni, la presenza di un coniuge in regola e di figli in Italia, sono motivi più che validi per impedire l’allontanamento di queste persone”. Non è della sua opinione il Secolo XIX (3 marzo) che pubblica in prima – come una specie di wanted – la foto della sentenza che assolve la ragazza sotto il titolo: “E’ povero, no all’espulsione”.
Puntualmente minaccioso – Secolo XIX del 4 marzo – il commento del ministro Castelli, irritato contro i magistrati che “non vogliono applicare la legge”. La sentenza, dice, “dimostra l’urgenza di una revisione costituzionale per dare vita a una sezione disciplinare per i magistrati, esterna al Csm”. Prevedibile no? Di suo il Secolo XIX ci mette la collocazione: nella pagina intitolata “Allarme terrorismo”. Lettura edificante: a Genova il Palazzo di giustizia, starebbe vivendo, diviso tra destra e sinistra, una pericolosa lacerazione, tanto che “da mesi a Genova sul banco degli imputati è finita la stessa legge sull’immigrazione… che sta subendo, in questi ultimi tempi, un attacco senza precedenti proprio nel palazzo dove dovrebbe essere applicata”. Sulla stessa materia, nella parte del coro, anche Libero (4 marzo). Ecco uno scampolo dei suoi titoli: “Sentenze progressiste. .. Dopo il divieto di rimpatriare i gay e i criminali che hanno figli… Ora è vietato espellere anche in clandestini poveri”.
In realtà le assoluzioni dall’accusa di non aver rispettato l’ordine di rimpatrio previsto dalla legge Bossi-Fini, sono da tempo frequenti non solo a Genova, ma in tutta Italia. A monte c’è un orientamento della Corte Costituzionale che indica l’assoluta mancanza di mezzi dello straniero tra i motivi che giustificano la non osservanza dell’ordine di espulsione. Al Secolo XIX lo sanno?
(Manlio Calegari)