Calciomondiale. E se fosse giusta la scelta Rai?

Tutti si sono scagliati contro la Rai, per la rinuncia all’opzione sui mondiali di calcio del 2006. Si parla di primato gettato al vento, di addio alla funzione di pubblico servizio, di pugnalata ai desideri degli abbonati.


Sintetizza Giorgio Tosatti: “puoi chiedere alla gente una tassa sulla TV e non darle ciò che più desidera?”
Ebbene, con tutto il rispetto, raramente mi sono trovato a remare contro corrente come in questo caso. “Dare alla gente ciò che desidera” è un comandamento molto pericoloso, che – se praticato con coerenza – porterebbe in breve l’ago della bilancia a spostarsi sull’evasione totale, relegando cultura e informazione verso le due di notte o le cinque del mattino. Propongo di rovesciare totalmente l’assunto: proprio in quanto servizio pubblico, la Rai svolge una funzione altamente educativa quando si rifiuta di pagare cifre spropositate per una cosa che – per quanto desiderata dal pubblico – non meriti il sacrificio.
(Luigi Lunari)