Ordine pubblico 2. Agenti per le strade il lato umoristico

Il “Piano per il controllo del territorio”, varato a Genova un anno fa, il 23 giugno 2003, sul modello di altre città italiane, prevedeva la divisione della città in tre grandi zone ognuna delle quali ripartita in 3 settori più piccoli. Prevedeva inoltre che ogni “comparto” fosse di competenza, ma a giorni alterni, di una delle due forze di polizia; in forza di una giustizia distributiva che concedeva ai carabinieri lo stesso pezzo di città che il giorno dopo sarebbe toccato ai poliziotti.


Dal giugno dell’anno scorso due convegni sull’ordine pubblico promossi in città dai Poli concorrenti non sono serviti a capire se il piano funzioni. Più utile in proposito il servizio comparso sul Secolo XIX di giovedì 3 giugno che sotto il titolo un po’ oscuro “L’emergenza è diventata burocrazia”, raccontava di una serie di casi degni della migliore letteratura umoristico drammatica. Cittadini che chiamano a lungo e inutilmente il 113 (polizia). Altri che ricevono risposta ma che sono invitati a rivolgersi al 112 (carabinieri) o viceversa. Altri che vengono a lungo tenuti in linea dal centralino che deve accertare se quel giorno la zona sia o meno di competenza degli uni o degli altri. Altri infine che dopo lunghi consulti si sono sentiti dire: “ma questa è roba da vigili”
(Manlio Calegari)