Su etica e politica Sudoku di D’Alema

Il 1° settembre, su Repubblica l’appello di Beppe Grillo a Fazio a dimettersi. Lo stesso giorno sul quotidiano un’intervista a Massimo D’Alema di Alberto Statera propone una lettura del caso: “Difendo Bankitalia, non Fazio e su Unipol chiedo rispetto”.


Siamo alla politica come acquarello. Il rosso del tramonto sfuma con l’azzurro del cielo. E tutto si mescola in un concerto di colori. “La base – chiede il giornalista – non coglie i sospetti dilagati di contiguità con il mondo dei grandi affari?” “Al contrario” risponde D’Alema “la base è irritata per la campagna strumentale che ha segnato l’estate. Hanno scritto che dietro al compagno Ricucci c’ero io. Poi si è visto in modo inequivoco di che si trattava, ma nessuno mi ha chiesto scusa”. “Beato lei che ha capito di che si trattava”. “Dietro alla scalata al Corriere c’è un altro ambiente, dell’altra sponda”.
La questione morale per D’Alema “rievoca un periodo della nostra storia in cui le connessioni tra politica e affari erano giunte ad un livello patologico. Oggi non è così, anche se bisogna tener alta la guardia. Quello che non è accettabile è l’uso di questa espressione per colpire il nostro partito per ragioni che non hanno nulla a che fare con la moralità ma che sono esclusivamente politiche. Il senso della polemica s’è colto in seguito, quando è venuto fuori il tema del centro”.
Connettere questione morale con il dibattito sul centro risulta faticoso anche per il lettore più perspicace. Ma serve a D’Alema per cambiare discorso. Monti, Riforme, Rutelli, primarie, intenzioni. “Noi abbiamo bisogno di una sintesi tra innovazione e giustizia sociale e solo una forza di centrosinistra può garantire questo” e ancora “noi governiamo nelle regioni di quasi tutto il paese, sappiamo cosa dobbiamo fare. La nostra opera di governo è efficace, da questa trarremo le scelte, l’elaborazione delle grandi priorità”. Su Fazio “Non si può sfiduciare il governatore in parlamento come chiede Enrico Letta, che stimo. E’ una sgrammaticatura istituzionale, perché quello è un potere neutro e non si può buttare anche quello in politica”. “Non c’entra Unipol-Bnl?” chiede Alberto Statera, “Non c’entra nulla” e ancora “Su Unipol giudicheranno gli organismi competenti. Unipol è un’azienda seria. Posso capire che dia fastidio che le cooperative entrino nel salotto buono ma vorrei si guardasse loro con rispetto”. Chiedere rispetto per Unipol… a proposito delle “connessioni tra politica e affari”. Per chiudere “c’è quasi una riserva etica protestante che forse può essere utile all’Italia”.
Istruzioni per l’uso: rileggere domande e risposte diverse volte. Scorporare parole aggettivi. Non fissarsi sui concetti. Stremarsi per capire. Il Sudoku dalemiano è di livello avanzato. Per i problemi del paese si veda l’articolo di Repubblica di sabato 3 settembre: Dove costa meno fare la spesa di Luisa Grion.
(Giulia Parodi)