La par condicio sulla vela

È stato dichiarato l’evento sportivo più importante di fine estate. Una sfida appassionante. A Trapani per l’America’s Cup sono piovuti ottanta milioni di euro (150 miliardi di lire), che, anche se fossimo tra vacche grasse, non sono pochi. Figuriamoci di questi tempi!


Sessanta milioni sono arrivati dal governo e sono stati gestiti direttamente (e ci piacerebbe sapere perché) dal responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso; gli altri 20 sono arrivati dal Comune e della Regione Sicilia (F. Bonazzi, L’Espresso online).
Ma la notizia è invece questa. Sabato 2 ottobre, verso le 17.30. La regate trasmessa da “La7” aveva due telecronisti d’eccezione: Massimo D’Alema e il ministro Castelli. La par condicio che Berlusconi vuole sopprimere, grazie a questo evento sembra resistere. Tranquilli e beati, con le loro cuffiette, i vestiti giusti, facevano i loro commenti da bravi velisti qual sono.
Inquietanti le dichiarazioni di D’Alema, intervistato qualche giorno prima sul suo imminente impegno come telecronista sportivo: “Sono regolarmente tesserato della FIV (Federazione Italiana Vela – nda) e ho detto che andrò volentieri, ma certamente non cambio mestiere”. (http://www.trapaniweb.it/americascup/news200305.php).
(Oscar Itzcovich)