Feste. Una volta l’anno B. apre ai gay

Settimana concitata, quella trascorsa, in Italia. La finanziaria da
preparare, il compleanno di Berlusconi, le sfilate della moda a Milano, Fassino che fa coming out dichiarando di essere credente, il cardinal Ruini che si mette a far politica sul serio, a impartire moralità.


Settimana concitata, quella trascorsa, in Italia. La finanziaria da Pare che dopo l’ultimo consiglio dei ministri, dove si parlava di quale manovra far pagare agli italiani e dove prendere i soldi per questo e per quello, il cavaliere sia volato a Milano per partecipare insieme alla figlia diciannovenne, Barbara, al galà di Dolce&Gabbana. Ai reporter ha dichiarato che era lì come amico, per fare un favore alla primogenita, che era il suo compleanno.
I due stilisti avevano fatto le cose in grande come raccontano estasiati i magazine: 5.000 bottiglie di champagne e un corpo di ballo del Lidò di Parigi, rigorosamente in topless, che ha allietato gli innumerevoli ospiti dei due sarti famosi. Li conoscete, vero? Sono quelli celebri per le coppole nere, le canottiere e i crocifissi ostentati, le ciabatte al posto delle scarpe. Uno stile siculo-trash, finto-sciatto, tutto l’opposto di quelli che per andare a lavorare devono vestirsi decentemente. La pubblicità tv del loro ultimo profumo sfonda il tabù della scoreggia, per evocare chissà quale disinibita intimità tra un lui e una lei. E poi c’è un particolare (che non dovrebbe essere di poco conto): entrambi sono gay dichiarati; di fatto separati in casa-impresa, con nuovi compagni, dopo una felice e profonda convivenza.
Va beh, Blair ogni tanto suona la chitarra e a Clinton piaceva cimentarsi con il sassofono, ma insomma! i “liberals” italiani fanno proprio faville, sono al sopra di tutto, anche del proprio ruolo.
Si fa così! Il paese piange miseria e vive come strangolato, i tuoi ministri non sanno più cosa tagliare e tu, finito di lavorare, ti fiondi in una delle più esclusive feste della “Milano da bere” come un Briatore qualsiasi (cinquemila bottiglie di champagne), e per di più ci accompagni la figlia, giovane come l’acqua, allevata in una scuola privata e senza la televisione, la stessa che sul Corriere della Sera dice che a lei piace fare volontariato, che suo padre è dolcissimo ma ha tanti problemi. Quasi peggio di Al Bano che per partecipare al reality show della Fattoria ha voluto che prendessero una delle sue figlie.
Ma poi? Non eri tu l’unto del signore!? Quello che aveva una zia suora? Adesso cosa gli dici dopo che il cardinal Ruini ha tuonato contro pacs, unioni omosessuali e cellule staminali!? Che hai fatto un po’ di bisboccia con gli amici perché, dopotutto, fai 69 anni!? Quegli stessi amici che per il vice presidente del Consiglio Fini non dovevano insegnare a scuola, perché non era bello né educativo, quelli che un altro tuo ministro ha definito “ricchioni”, gli stessi, insomma, per cui ancora un altro tuo ministro, appena s’è presentato in Europa l’hanno sbattuto fuori a calci nel sedere, il cattolicissimo Buttiglione.
Ma insomma da che parte sta il cavaliere? E’ stupido, incosciente o scaltramente emancipato. O semplicemente non ce la fa più (a resistere alle tentazioni). Verrebbe da ridere, solo se non mi ricordassi che le ballerine in topless erano il must dello spettacolo con cui culminava, in quel di Montecarlo, l’annuale ed esclusiva festa dei promotori di Publitalia, la potentissima agenzia della Fininvest che si occupa della raccolta pubblicitaria. L’acme veniva raggiunto quando al grido collettivo “Nude! nude!” tutti saltavano sui tavoli. I più facinorosi era naturalmente i capi, Livolsi, Dell’Utri e il super boss, sua Eccellenza in persona, il nostro egregio presidente del Consiglio.
(Elio Rosati)