Elezioni – Un’idea le primarie anche per il sindaco

Lunedì 17 ottobre Franco Manzitti su il Lavoro-Repubblica scrive di uno scenario irreale da considerare con cautela. Dice ai suoi lettori che “l’idea” che sta circolando da qualche tempo sino a diventare un “tormentone sotterraneo…è quella di anticipare le elezioni comunali genovesi di un anno”.


Infatti Giuseppe Pericu è un “po’ stanco” e “abituato a respirare in una prospettiva larga, tra conferenze strategiche e super appuntamenti, il Sindaco vede oggi il suo orizzonte stretto e la prospettiva schiacciata dagli inesorabili tagli alla finanziaria. Potrebbe accontentarsi di quello che ha realizzato, segnando la città come pochi altri Sindaci nel dopoguerra, ma Pericu non è uno da “bassa ruotine”.
La scelta, secondo Manzitti, sarebbe alimentata anche da tatticismi politici: far coincidere le elezioni comunali con quelle nazionali ed inoltre non bruciare il vantaggio schiacciante della coalizione di sinistra, ridimensionato in prospettiva con “un’unione al governo costretta ad una politica molto rigida fiscalmente e con manovre economiche pesanti”. Poi Manzitti scrive i nomi: Margini, Garrone, Zara, Supermarta che “aspira molto, ma avrà problemi soprattutto nelle sue file diessine”. Centosessantamila voti per le Europee sono un grosso problema. E infine l’editoriale butta uno sguardo sui giovani: “ce ne sarebbero tanti, ma la politica non riesce a trovarli. Un quarantenne o un cinquantenne nuovo, come ha proposto Giovanni Berneschi, avrebbe una carica progettuale capace di agganciare il treno elettorale politico.”
E le primarie per il candidato sindaco? Uno scenario democratico. Anche per la nostra città.
(Giulia Parodi)