Turismo – Altro che bandiere, aumenta l’epatite

Qualche centinaio di km di costa, molte spiagge, un clima favorevole, una accoglienza decente, spesso familiare. La Liguria turistica del dopoguerra è nata così. Certo, Bordighera, Sanremo, Alassio, Nervi, Portofino, Santa Margherita, Rapallo esistevano già ma lì l’esperienza alberghiera veniva dal Garda (Sanremo e Bordighera ad esempio) o da altre località turistiche con tradizioni ancora più antiche. Tutto il resto è venuto dopo; sulla scia di piccoli movimenti esploranti al seguito dei quali si sono mossi altri e poi altri ancora.


Dalla seconda metà degli anni Cinquanta, col “miracolo economico”, è cominciato il vento che è soffiato per decenni, che ha cambiato le Riviere, corrotto la politica fino a farla sanguinare, innovato il vocabolario (“rapallizzazione”) e che ha portato denaro, molto denaro. A qualcuno anche di più. Sono venuti poi gli anni che si è cercato di mettere ordine, piani regolatori, vincoli urbanistici: per lo più utili ad evitare lo scempio del piccolo ma non a fermare i progetti delle grandi finanziarie. Arrivate ultime sul campo hanno rapidamente capito che l’unica possibilità di far soldi era di togliersi dai piedi i piccoli concorrenti e convincere le amministrazioni che erano loro i migliori alleati: li avrebbero aiutati a dare nobiltà ai nuovi interventi e a correggere gli antichi misfatti. I risultati sono sotto gli occhi di chi vuol vedere.
A parte le spiagge all’amianto come quelle di Sestri Levante o quelle al cromo di Cogoleto. Vesima, Arenano, è il mare che è sporco. E’ morto, puzza, e d’estate specialmente è pieno di merda, quella vera. Naturalmente queste cose sui giornali non si leggono: si occupano poco di cronaca; forse perché guadagnano di più facendo promozione. Qualcuno ricorda i titoli dei quotidiani nel maggio scorso? Ad esempio Repubblica Il Lavoro, 20 maggio ’05, “Liguria sventolano 12 bandiere blu… record di spiagge ok e mare pulito” “Se l’Italia sale ai vertici europei per qualità del mare e dei servizi turistici, la Liguria fa un bel gruppo di sorpassi e s’invola solitaria sul podio più alto in Italia”. “Quest’estate 12 bandiere blu incorniceranno i litorali di altrettante località delle nostra regione”. Tutte stupidaggini. In estate è scoppiata una gravissima epidemia di epatite sulla quale si è ancora in attesa di un rapporto credibile da parte dell’assessorato regionale. In estate abbiamo avuto spiagge vietate alla balneazione, proteste dei cittadini per lo stato dell’acqua, carabinieri che durante le loro indagini hanno scoperto che la maggioranza dei depuratori non funziona, Asl che hanno scoperto che anche quando funzionano non sono in grado di abbattere il carico necessario… e così via.
In una riunione ai margini del Salone Nautico, presenti l’assessore regionale al turismo, il rappresentante di Assindustria e altri, è stato detto che il guaio per il turismo ligure è stato aver puntato troppo su “mare, sole, spiaggia”. Dai risultati, francamente, non ce ne eravamo accorti.
(Manlio Calegari)