Cornigliano – Neanche un crocifisso per i cassintegrati

L’aula magna della Scuola Edile di Borzoli giovedì 16 febbraio è piena solo a metà, anche se i temi trattati avrebbero dovuto richiamare tutti i 480 cassintegrati di Riva. Gestione busta paga e rinnovo del contratto nazionale sono grasso che cola per chi sino al 2008 sarà in un deserto lavorativo. Sia per poca informazione (la stampa ha altro di cui occuparsi) che per disincanto, presenti solo pochissimi impiegati e un’ottantina di operai.


Il nuovo calcolo della retribuzione ottenuto dai sindacati in un incontro con le istituzioni viene esposto con dovizia di particolari da Armando Tiragallo della Fiom: “Sono state accolte le nostre richieste. I lavoratori in cassa percepiranno una cifra legata al primo rigo… si aggiunge un 1/12 della tredicesima, 1/12 dei premi di produzione, il DPR tabellare e a questo va sommata la media dei turni dei primi tre mesi. Il primo rigo maggiorato del 8,50% compensa il premi non avuti, dalla cifra si leva il 9,19% e la c assa al lordo dell’IRPEF…”.
La spiegazione è molto convincente, ma troppo rapida e tecnica, per essere assimilata. Il sindacalista, due metri di altezza e sguardo paterno, ripete, propone esempi concreti, ma nulla di cartaceo è stato consegnato agli astanti per seguire l’esposizione. “Verranno fatte verifiche ad personam per tutti gli impiegati che avevano stipendi alti, e sulla base delle leggi sui lavori di pubblica utilità, un riequilibrio delle ore da lavorare, bisognerà ricollocarli”. Anche le ferie sono a posto.
A seguire viene esposta l’ipotesi del nuovo contratto di lavoro dei metalmeccanici.
Fuori dell’aula l’urna per il referendum sindacale provoca nei cassintegrati reazioni apatiche o sonnolenti: lavoro a tempo determinato, verifica dei contratti di apprendistato, scadenza per la maturazione dei livelli, legge 30 non li riguardano più. E’come parlare delle migliorie di una casa dalla quale si è ricevuto lo sfratto esecutivo. L’oggi propone altre questioni brucianti. Un operaio in forza per il Comune alle aree verdi racconta: “Il mio responsabile ha ammesso: io di voi, non so che farmene! Il Comune non ha i soldi per comprare una falce! Dicono che quando arrivano i soldi compreranno un’Ape e una Panda…Ma chi si tiene questi soldi?”. I sindacalisti seguono gli interventi con la desolazione di chi ha che fare con una classe di caratteriali. “I tre quarti delle persone in cassa hanno figli e famiglia! Facevamo tutti la stessa cosa in quell’azienda…Qui tra noi ventiduenni non ce ne sono…Lo abbiamo saputo una settimana prima come saremmo finiti!”, “Tu almeno l’ha i saputo una settimana prima! Noi non ne sapevamo nulla!”, “Conoscete qualcuno dell’area a freddo che è stato messo in cassa?”, chiede il sindacalista, “Sì! Ci sono io! Ma anche altri!”, alza la mano un operaio. Scoppietta la rabbia. “La copertura finanziaria? Chi se ne occupa?”.
Deve prendere fiato Armando Tiragallo per chiarire che i soldi per la bonifica e le infrastrutture di Cornigliano ci sono tutti: milioni di euro – 215 forse? – che finanzieranno il superamento di Cornigliano. Per la gestione della cassa integrazione ce ne sono solo una parte. Sei milioni di euro mancano all’appello ma sono garantiti dall’accordo di programma. Quindi “esigibili”. Tre anni di cassa integrazione. Non uno di più. “Con o senza impianti i lavoratori rientreranno da Riva, che deve rispettare i patti! Gli hanno cancellato le pendenze giudiziarie per questo accordo!”. Poi ancora: “Il comune mi ha versato i soldi in ritardo! Dopo il 15… e avevo una rata! Non è vera la storia della valuta…Mi sorella lavora in banca, ho chiesto a lei!”, “E’ colpa del commercialista al quale il comune ha affidato tutta la gestione! Gli enti non sono inadempienti! E’ inadempiente lui! Potete chiedere i rimborsi sui calcoli errati!”. Parole come petardi.
“Gli altri problemi cercheremo di risolverli…”
Nell’aula magna della scuola edile di Borzoli non c’è nemmeno un Cristo in croce alla parete. Peccato. Su di lui forse potevano fare affidamento.
(Giulia Parodi)