Memoria G8 – Quel parere tecnico dell’esperto di Ufo

“Chi non vuole ricordare il passato è condannato a riviverlo.” E allora bando alla pigrizia e sforziamoci di ricordare, anche se fa male o dà fastidio.
Continua al processo la descrizione degli avvenimenti in piazza Alimonda di venerdì 20 luglio 2001.


Quando l’estintore lanciato da un manifestante ricade sulla gomma di scorta, la pistola è già impugnata con la mano destra. In una fotografia, ovviamente successiva, si vede distintamente che la mano sinistra arma il carrello, e Carlo non è neppure comparso nella visuale dello sparatore. Alcune testimonianze confermano che un occupante della jeep urlava “bastardi comunisti, vi ammazzo tutti”. Carlo ha quasi certamente sentito le grida e ha visto l’estintore rotolare per terra. Si china e la sua posizione indica con chiarezza che mentre lo raccoglie guarda davanti a sé verso l’alto, verso chi accompagna le minacce con una pistola puntata. Parte un primo sparo, poi un altro, due secondi dopo. Sono entrambi colpi ad altezza d’uomo, a meno di un metro e mezzo da terra.
Uno dei consulenti del pubblico ministero è stato incaricato perché si dice sia esperto di immagini. Risulta infatti che abbia pubblicato studi sulla Sacra sindone, l’arca di Noè e gli Ufo. La consuetudine con immagini a dimensione ultraterrena deve avergli provocato qualche problema con le immagini terra terra che doveva esaminare nel caso di piazza Alimonda. E infatti è saltato fuori un calcinaccio che devia un proiettile sparato per aria. Sarebbe bastato ingrandire il filmato più noto e osservare la posizione dell’arma mentre spara. Ma sarebbe stato troppo semplice. Meglio lavorare di fantasia e fornire la più incredibile delle versioni. Che però è stata accreditata dai magistrati.
Scrive infatti il PM nella richiesta di archiviazione: “Si prospettano tre possibilità: 1) Placanica ha sparato i due colpi il più in alto possibile…; 2) Placanica ha sparato i due colpi senza mirare specificamente a qualcosa o qualcuno… e i colpi sono partiti con una traiettoria verso l’alto; 3) Placanica ha sparato il primo colpo mirando a colpire Giuliani. Le risultanze degli accertamenti effettuati ci portano con certezza ad escludere la terza ipotesi”. Cioè quella vera! Il sottolineato non appare una manifestazione di attenzione alle immagini e di equilibrio espositivo. Il GIP confermerà e, ad abundantiam, aggiungerà alla legittima difesa anche l’uso legittimo delle armi.
Sarebbe stato sufficiente guardare con un po’ di attenzione le immagini, per accertare il colpo diretto, come ha sostenuto in aula chi ha eseguito l’autopsia, e anche mirato, nella zona chiara dell’orbita lasciata scoperta dal passamontagna.
(http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa).
(7 – continua)
(Giuliano Giuliani)